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Domenico BEVILACQUA |
L'intraprendenza dei truffatori non ha limiti, se non nella 'memoria' dei Carabinieri. Quelli di Sasso Marconi, grazie a un precedente da loro non dimenticato, hanno indivuato due 'truffatori del falso incidente'.
E' stata eseguita ieri un’ordinanza di custodia cautelare
agli arresti domiciliari nei confronti di due salernitani residenti a Pistoia.
Gli indagati, Marianeve BRUZZESE di 29 anni e Domenico BEVILACQUA
di 32, sono ritenuti responsabili di truffa e furto in concorso.
Sono stati individuati nel corso di un’indagine iniziata a marzo, quando una
78enne di Sasso Marconi, alla guida della sua Fiat Panda, venne costretta a
fermarsi in via Porrettana da un automobilista, in compagnia di una donna, che
l’accusava di avergli danneggiato l’auto durante un sorpasso. Intimorita,
l’anziana si fermò e il conducente pretese di essere risarcito con 500 euro, ma
la vittima, essendo a corto di contanti, invitò i soggetti a seguirla fino a
casa, dove li avrebbe pagati. Ma una volta giunti presso l’abitazione i due
malviventi, oltre a farsi consegnare la somma pretesa, le rubarono anche un
blocchetto degli assegni e alcuni gioielli custoditi nei cassetti.
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Marianeve BRUZZESE |
Ascoltando
la triste vicenda accaduta all’anziana, i Carabinieri si ricordarono che nel
pomeriggio del 19 febbraio scorso, avevano identificato nei pressi di un bar di
Sasso Marconi un uomo e una donna con precedenti di polizia specifici che
potevano corrispondere alla descrizione fornita. Il 7 maggio scorso in via Don
Luigi Sturzo a Bologna, un’altra 76enne residente a Sasso Marconi cadde
nell’abile raggiro dei due imbroglioni che, con la solita scusa del
risarcimento immediato, riuscirono a sottrarle il bancomat, la carta di credito
e 250 euro che l’anziana custodiva nella borsa appoggiata sul sedile dell’auto.
Poiché la descrizione del modus operandi e degli autori del furto combaciava
con quella avuta in precedenza dall’altra vittima, gli inquirenti hanno
effettuato ulteriori accertamenti fino
ad arrivare alla conclusione che i due salernitani erano da ritenersi
responsabili di quanto accaduto. Le conclusioni degli investigatori sono state
condivise dalla Procura della Repubblica (PM Dott.ssa Beatrice Ronchi) la cui
richiesta è stata avallata dal GIP del Tribunale di Bologna, dott. Bruno
Giangiacomo che ha emanato l’ordinanza.
Dal Comando
Provinciale Carabinieri di Bologna
5 commenti:
Se ripenso a questo episodio mi vengono in mente tutte le cose lette sui social network, e in particolare su Facebook, in cui si dava responsabilità agli extracomunitari per l'odioso episodio. C'era gente (chiedere al sindaco per conferma dato che molti scrivevano sul suo profilo di FB) che muoveva dichiarazioni bellicose, violente e spesso razziste. Poi, oggi, veniamo a scoprire che quell'episodio aveva come protagonisti due italiani, salernitani residenti nel pistoiese. Insomma, due trasfertisti del crimine ma non certo extracomunitari.
Chissà se coloro che in quel momento si scagliarono contro il primo cittadino di Sasso Marconi e contro gli ospiti di Villa Angeli, si ravvederanno delle loro affermazioni. Ne dubito, spero almeno serva di monito.
S.L.
solita feccia proveniente da altri lidi...
Takuna è ancora all'antica !è rimasto agli anni 50-60 quando (a suo dire) gli extracomunitari erano i nostri meridionali...
Va bene, certo che di delinquenti nostrani ce ne sono tanti...ma importarne anche......
Mi piacerebbe sapere se questi due salernitani hanno fatto solo questo reato o sono dei seriali di queste cose se ce qualcuno che ha delle informazioni su questi due le renda note e il loro sistema di truffe almeno ci mettiamo in guardia
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