Cento
incidenti e 5 morti ogni giorno, per un totale di 1761 vittime in un
anno (2012). Le strade extraurbane si confermano le più pericolose
d’Italia, con oltre 35mila incidenti che causano oltre il 48,2% del
totale dei decessi per incidenti stradali in Italia. Per arginare questo
fenomeno e rendere più sicure alcune tra le principali arterie
italiane, la Fondazione ANIA per la Sicurezza Stradale e l’Arma dei
Carabinieri hanno lanciato la terza edizione del progetto “Adotta una
strada”.
A
partire dall’11 ottobre, sarà avviata una mirata attività di controllo
su sei tra le più pericolose strade statali italiane: la via Aurelia, la
via Emilia, la Adriatica, la statale dello Stelvio, la via Casilina e
la statale Jonica. Su queste arterie i Carabinieri intensificheranno i
pattugliamenti, soprattutto all’altezza dei cosiddetti black point,
considerati i punti più pericolosi e a rischio incidenti, segnalati
anche attraverso il progetto della Fondazione ANIA. Grazie al supporto
delle Stazioni dell’Arma e dei Nuclei Radiomobile – competenti nei
servizi di controllo a favore della viabilità ordinaria (urbana ed
extraurbana) per complessivi 648.000 Km. – sarà condotta un’azione
educativa incentrata sul rispetto delle regole della strada. Due le aree
su cui si concentrerà l’azione dei militari: la guida in stato di
ebbrezza e il trasporto dei minori in automobile. Per agevolare e
aumentare i controlli, la Fondazione ANIA ha donato all’Arma dei
Carabinieri strumenti per la rilevazione del tasso alcolemico nel
sangue: etilometri professionali, boccagli monouso e etilometri
precursori andranno ad arricchire la dotazione delle pattuglie dei
Carabinieri. Al termine di ogni controllo, agli automobilisti trovati
sobri verrà regalato un etilometro monouso per misurare autonomamente il
proprio stato alcolemico. Inoltre i Carabinieri si concentreranno anche
su uno dei più grandi problemi connessi alla sicurezza stradale: il
trasporto dei minori in automobile. Lo faranno distribuendo un volantino
che sintetizza e descrive gli articoli del codice della strada
sull’argomento, con un focus sulle sanzioni in caso di trasgressione.
«Nelle
precedenti edizioni di questa iniziativa – ha spiegato il Segretario
Generale della Fondazione ANIA, Umberto Guidoni – abbiamo ottenuto un
grande consenso da parte degli automobilisti, con risultati confortanti
in termini di riduzione degli incidenti, morti e feriti sulle tratte
coinvolte dall’aumento dei controlli. Per aumentare il nostro raggio
d’azione, abbiamo deciso di dedicare grande attenzione al trasporto dei
bambini in automobile. Gli incidenti stradali rappresentano la prima
causa di morte per i bambini tra 0 e 13 anni. Trasportarli correttamente
in automobile significa preoccuparsi per la loro sicurezza. E’
indispensabile che i genitori capiscano che il seggiolino e tutti i
sistemi di ritenuta previsti dalla legge, sono fondamentali per la
protezione dei minori trasportati in automobile e le regole del codice
della strada si ispirano proprio al principio di protezione. Anche in
questa terza edizione, lo scopo principale di “Adotta una strada” è
quello di sensibilizzare i cittadini ai corretti comportamenti alla
guida, visto che oltre l’80% degli incidenti stradali è causato da
errori umani».
Per
quanto riguarda le strade coinvolte nell’iniziativa, sono state scelte
le statali più pericolose d’Italia, considerando quelle con
un’estensione maggiore di 100 chilometri. Una triste graduatoria in cui
figurano ai primi posti la statale Adriatica (lunga 955,8 km), prima per
numero di morti, con 47 vittime e 2.508 feriti nel 2012, seguita dalla
via Aurelia (lunga 698,3 chilometri), con 35 morti e 1911 feriti, e
dalla la via Emilia (318,2 km) con 14 morti e 920 feriti. Per quanto
riguarda le altre statali coinvolte, la Jonica 491,5 km) fa registrare
26 morti e 703 feriti, la Casilina (192,5 km) 7 morti e 540 feriti e la
statale dello Stelvio (224,5 km) 10 morti e 522 feriti.
DETTAGLI INCIDENTI – MORTI – FERITI - VIA EMILIA - TRATTO EMILIA ROMAGNA
Estensione in Km
|
Incidenti
|
Morti
|
Feriti
| |
Piacenza
|
32,9
|
51
|
3
|
79
|
Parma
|
35
|
70
|
0
|
109
|
Reggio Emilia
|
33
|
81
|
0
|
139
|
Modena
|
30,8
|
49
|
0
|
68
|
Bologna
|
57,6
|
88
|
1
|
134
|
Ravenna
|
18,3
|
25
|
3
|
38
|
Forlì Cesena
|
44,9
|
80
|
1
|
101
|
Rimini
|
10
|
38
|
0
|
57
|
TOTALE EMILIA ROMAGNA
|
262,4
|
482
|
8
|
725
|
La campagna “Adotta una strada”,
finalizzata al potenziamento dei servizi di prevenzione e controllo
lungo la rete stradale extraurbana, con particolare riferimento alle
arterie che registrano i più alti tassi di mortalità, nasce dal protocollo
d’intesa tra il Ministro dell’Interno e la Fondazione ANIA per la
sicurezza stradale, siglato il 1° dicembre 2010, che mira a sviluppare
un piano di collaborazione per la realizzazione di iniziative congiunte
nei settori della comunicazione, dell’informazione, dell’educazione
stradale e della prevenzione degli incidenti.
Anche nel 2014, il progetto “Adotta una strada”
è finalizzato al potenziamento dei servizi di prevenzione e controllo
lungo la rete stradale extraurbana e al monitoraggio degli incidenti. In
particolare, sulla base degli studi condotti dall’ACI e dall’Istat,
sono state individuate 6 direttrici viarie in ambito nazionale
(SS 038 dello Stelvio, SS 001 Via Aurelia, SS 009 Via Emilia, SS 006 Via
Casilina, SS 016 Adriatica, SS 106 Jonica) che registrano tra i più
alti tassi di incidentalità o mortalità.
Nel periodo 9 ottobre - 8 dicembre,
l’Arma intensificherà i controlli da parte dei NORM e delle Stazioni
competenti per territorio, con l’utilizzo di tutti i dispositivi e le
tecnologie in dotazione.
L’Arma
attribuisce grandissima rilevanza al tema della sicurezza stradale, cui
da sempre dedica consistenti energie. Per tali motivi, l’impegno dell’Istituzione è stato ulteriormente ribadito
inserendo il controllo alla circolazione stradale e la riduzione
dell’incidentalità fra gli obiettivi prioritari in campo operativo per i
comandi territoriali e impegnando tutti i Carabinieri non solo in una
forte opera di prevenzione dell’infortunistica ma anche in campagne di
sensibilizzazione e in iniziative per la diffusione della cultura della
sicurezza stradale.
Sono proprio le attività di prevenzione
che sono privilegiate nell’esecuzione dei servizi, sulla base di
un’attenta analisi dei tempi e dei luoghi ove risulta maggiore il tasso
di incidentalità. L’obiettivo è quello di accrescere quei livelli di
deterrenza necessari per evitare l’assunzione di comportamenti di guida
scorretti da parte degli utenti della strada.
Su questo binario, riveste carattere prioritario la prevenzione del fenomeno delle cosiddette “stragi del sabato sera”,
per il quale vengono predisposti - lungo i tratti stradali interessati
dal flusso viario da e per i luoghi di ritrovo giovanile - specifici
servizi aventi spiccato orientamento alla deterrenza e, pertanto,
connotati dalla massima visibilità dei dispositivi e sistematico ricorso
alla strumentazione di controllo del tasso alcolemico.
Sul piano organizzativo, l’Arma partecipa, già da diversi anni, alle attività del Centro di Coordinamento delle Informazioni sul traffico, sulla viabilità e sulla sicurezza stradale
(CCISS), operante presso la RAI, fornendo un utile apporto informativo
alle rubriche radiotelevisive dedicate. Il Centro si avvale di una
centrale operativa nella quale operano anche Carabinieri, che svolgono
compiti di raccolta, immissione e validazione delle notizie provenienti
dai Comandi periferici, provvedendo ai successivi aggiornamenti.
L’Istituzione contribuisce anche ai lavori del “Centro di Coordinamento Nazionale in materia di viabilità”,
attivo presso il Ministero dell’Interno per fronteggiare le situazioni
di crisi che interessano la rete stradale ed autostradale.
Ulteriori sinergie istituzionali sono sviluppate, a livello locale, nell’ambito degli Osservatori regionali e delle Consulte provinciali per la sicurezza stradale,
in tema di attuazione del “Piano nazionale della sicurezza stradale”
per la realizzazione di un sistema articolato di misure volte a
promuovere e incentivare piani e strumenti per migliorare i livelli di
sicurezza stradale secondo gli obiettivi comunitari.
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