Il crimine non
fa sosta neppure il giorno di Pasqua, anzi è risultato più cruento. I
Carabinieri hanno infatti effettuato due arresti e due militari sono rimasti
feriti durante il servizio.
Il primo, Carabiniere
scelto, ha riportato trenta giorni di prognosi (Ospedale Maggiore di
Bologna) per la frattura dell’alluce durante l’intervento per l’arresto di un
marocchino a Castello di Serravalle. Il fatto è avvento in prossimità della frazione Ziribega: una
pattuglia dei Carabinieri in ronda è stata attirata dal portone aperto di una
villetta. I militari hanno pensato bene di ispezionare l’abitazione, ma non hanno
trovato nessun segno di effrazione. All’esterno, invece, a poca distanza, c’era
un uomo in piedi accanto a un’Opel Astra parcheggiata. L’orario notturno e la
zona appartata hanno insospettito subito i Carabinieri che si sono diretti
verso l’individuo. Il soggetto è stato identificato in un marocchino di
ventinove anni, residente a Zocca, con precedenti di polizia. La situazione è
degenerata quando i Carabinieri, nel corso della perquisizione veicolare, hanno
trovato un sacchettino di plastica contenente 15 grammi di una sostanza
biancastra simile alla cocaina e una pistola scacciacani. A quel punto il
marocchino ha cercato di darsela a gambe, ma è stato raggiunto e bloccato da un
Carabiniere. E’ stato in quel momento che il malvivente ha tentato di liberarsi
scagliando un violentissimo calcio sul piede del giovane militare.
Fortunatamente, il collega, giunto in suo soccorso ha ammanettato l’uomo
ponendo fine a ogni sua violenta iniziativa. L’Opel Astra era stata rubata il
mese scorso a una donna di Forlì. Il narco test svolto sulla polvere rinvenuta
ha dato esito negativo per gli stupefacenti trattandosi di sostanza da taglio
(probabilmente bicarbonato). L’arma rinvenuta, una Bruni Modello 92, cal. 8,
senza matricola era priva di tappo rosso, ma, all’apparenza, chiunque l’avrebbe
scambiata per un’arma comune da sparo e non per un giocattolo di libera
vendita. Il marocchino si trova in Tribunale, in attesa di essere processato
col rito direttissimo. Il malvivente dovrà rispondere anche di violenza,
resistenza e lesioni a pubblico ufficiale.
Il secondo caso
è capitato a un Appuntato dei Carabinieri in servizio presso il Nucleo
Radiomobile di Molinella. Il militare e il suo collega stavano svolgendo un
servizio di pronto intervento, quando la centrale operativa del 112 gli ha
comunicato di recarsi presso un’abitazione di Baricella dove era stata
segnalata una lite in atto tra soggetti dell’Est Europa. Giunti sul luogo, i
Carabinieri sono entrati nell’appartamento e si sono trovati di fronte una
scena preoccupante: un uomo in evidente stato di alterazione per abuso di alcol
stava minacciando tre persone con un grosso coltello da cucina. L’intimidazione
è stata interrotta immediatamente dall’Appuntato che si è scagliato contro il
soggetto per disarmarlo. Lo scopo è stato raggiunto , ma il militare è rimasto
ferito a una mano. Dalla ricostruzione dei fatti è emerso che l’uomo, un 36enne
Moldavo di Baricella, con precedenti di polizia, aveva avuto un diverbio per
futili motivi col suo coabitante e altri due connazionali. La minaccia era
proseguita con toni ancora più violenti, quando il soggetto si era diretto in
cucina per prelevare l’arma. Grazie all’intervento dei Carabinieri la tragedia
è stata evitata. Il militare ferito è stato trasportato presso l’Ospedale di
Bentivoglio, dove è stato medicato e rilasciato con una prognosi di cinque
giorni per una lesione alla mano. Anche il moldavo, arrestato come il
marocchino per violenza, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, è
stato tradotto nelle aule giudiziarie di via Farini, a Bologna, in attesa del
giudizio per direttissima.
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