lunedì 15 novembre 2010

Gli abiti da sposa di Marzabotto.











Le piccole-grandi storie che hanno avuto per protagoniste le nonne e le mamme di Marzabotto e che hanno avuto nell’abito da sposa una testimonianza tangibile, sono state rinverdite dalle nipoti, dalle figlie e da alcune mamme spose da pochi anni. In una serata al cinema teatro di Marzabotto gli abiti da sposa a partire dagli anni cinquanta fino a quelli degli anni 2000 sono stati portati in passerella delle giovani marzabottesi con una invidiabile disinvoltura e una impeccabile eleganza quasi fosse stato per loro veramente il giorno del fatidico ‘sì’. Un pubblico numerosissimo ha seguito la sfilata sottolineando con lunghi applausi ogni ingresso e ogni piroetta. Gli abiti hanno trovato nelle nipoti i corpi adatti ad indossarli quasi si sia voluto rimarcare che nulla cambia, la bellezza delle mamme di ieri si rinnova nelle figlie di oggi e si ripeterà nelle nipoti di domani. Qualche spilla ha avvicinato l’abito a un giro vita particolarmente minuto, ma le sarte hanno avuto poco da fare. Qualche problema l’hanno creato le scarpe create per l’abito di riferimento. Non sempre il numero di piede della modella corrispondeva a quello della sposa di ieri. C’è stato quindi chi si è trovato la scarpa troppo larga o troppo stretta. Ma le giovani marzabottesi, con professionalità da far invidia alle modelle di Versace, hanno saputo sopperire soffrendo il tragitto della passerella se la scarpa era stretta e reggendola con le dita del piede se larga, senza che il pubblico abbia potuto notarlo. Solo dietro le quinte la verità saltava fuori con qualche educata imprecazione o con l’abbandono immediato della scarpa all’arrivo nella sala d’attesa. Qualcuna delle indossatrici ha vissuto la giornata con particolare emozione al punto da chiedere al padre imbarazzato “papà sarà così anche il mio abito?”. C’è poi stata una parentesi che ha voluto dare un tocco sexy alla sfilata : alcune giovanissime hanno indossato le camicie e le vestaglie della prima notte di nozze, trasparenze maliziose e pizzi preziosi che hanno riscosso particolari apprezzamenti, applausi ed anche qualche fischio di approvazione. Conduttrice spigliata e disinvolta è stata la marzabottese Bea Bignami che con eleganza e avvenenza ha saputo guidare le uscite sul palcoscenico e presentare gli intermezzi musicali accompagnati dai balli che facevano diretto riferimento al periodo degli abiti introdotti.

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