lunedì 29 novembre 2010

C'è 'oro nero' a Sasso Marconi e a Marzabotto ??

La valle del Reno potrebbe nascondere un ‘tesoro nero’. Ne è convinta la società americana Hunt Oil che ha chiesto alla Regione Emilia Romagna il permesso di effettuare un’attività di ricerca volta ad individuare la presenza di idrocarburi. Per maggior chiarezza, le indagini che la società si propone non sono limitate alla vallata bolognese, ma una di queste è chiamata progetto Fiume Reno e comprende una vasta porzione della Provincia di Bologna, tra cui i Comuni di Sasso Marconi e Marzabotto. Lo hanno riscontrato i soci del ‘Noturbogas’ di Marzabotto poiché il progetto è depositato sul sito della Regione. Piuttosto allarmati per quello che potrebbe essere l’avvio di un intervento impattante, qualora il petrolio fosse realmente individuato, ai danni della bella valle che attraversa le montagne pistoiesi e bolognesi, hanno chiamato a raccolta i residenti della vallata in un incontro organizzato da Legambiente per domani (1 dicembre), a Marzabotto. Il coordinatore di Noturbogas Paolo Donno lamenta soprattutto il mancato confronto con i cittadini. In una nota scrive infatti: “Alcuni cittadini, prevalentemente di Marzabotto ma anche di Sasso Marconi e Grizzana, hanno chiesto spiegazioni all’ufficio VIPSA (servizio Valutazione di Impatto e Promozione Sostenibilità Ambientale), segnalando prima di tutto la mancanza di un processo partecipativo, come previsto dalla Legge Regionale 3/2010”. Pertanto il 7 dicembre, alle 17,30 presso la Sala Mostre Renato Giorgi 3 a Sasso Marconi, avrà luogo l’Istruttoria Pubblica convocata dall’Ufficio VIPSA della Regione. Si potrà probabilmente saperne di più. Il Circolo Setta Samoggia Reno di Legambiente ha scritto alla Regione Emilia-Romagna la propria contrarietà alla concessione della VIA (valutazione di impatto ambientale) per il progetto per due ragioni: perché già da diversi anni in Emilia-Romagna e in provincia di Bologna si stanno registrando forti abbassamenti del suolo (subsidenza) e perché sono fortemente contrari allo sconvolgimento dell’ambiente. “Non c’interessa se ci siano idrocarburi nel sottosuolo da Gaggio Montano a Sasso Marconi; non c’interessano i possibili incentivi per i proprietari dei terreni”, scrive Legambiente, “ ma ci interessa che l’Appennino Bolognese non subisca altri irreparabili danni e si conservi nella sua bellezza e ospitalità”.

1 commento:

Dante Franchi ha detto...

Temo che il silenzio che ha gravato e continua a gravare su questa assurda vicenda, oltre a risultare francamente incomprensibile nell'era della comunicazione, espone a pericolosissime avventure un territorio che da un po di tempo a questa parte pare suscitare gli interessi più distruttivi, profittando delle difficoltà conseguenti lo smantellamento di industrie storiche e della perdita di centinaia di posti di lavoro.

Per chiunque intenda iniziare a colmare il vuoto informativo dei mesi passati, a questo indirizzo

http://marzaforum.forumattivo.com/fossili-petrolio-btz-gas-naturale-carbone-f43/1492010-hunt-oil-company-burer-91-del-21-07-2010-procedura-di-via-relativa-a-ricerca-idrocarburi-permesso-fiume-reno-t937.htm

sono disponibili documentazioni ed informazioni di grande interesse.