Anche Pupi Avati sollecita il recupero della struttura storica
Foto da Facebook |
Anche Pupi Avati chiede il recupero del cimitero di San Leo minacciato da una frana che ne ha reso instabile gran parte del fronte che insiste sul torrente Rio Maggiore. Instabilità che si è aggravata a seguito dell’alluvione del maggio 2023 e di quelle che sono seguite.
Il regista si è rivolto al sindaco Roberto Parmeggiani scrivendo: “Mi considero sia umanamente che cinematograficamente cittadino a tutti gli effetti del Comune che Lei governa e quindi nel diritto di chiedere un suo autorevole intervento nei riguardi della situazione di totale abbandono in cui versa il piccolo cimitero di San Leo.
In quel piccolo cimitero sono raccolte le spoglie terrene
di coloro che diedero vita alla mia intera famiglia ( da parte di madre ) e nell'arco lungo della mia carriera
professionale , mi trovai ad ambientare un alto numero di film e la stessa cosa
può dirsi per la chiesa sovrastante di San Leo .
……
Insomma
signor sindaco a quel chilometro di terra io ho sempre saputo di dovere le mie
radici e nel documentario SKY dal titolo "vorrei sparire senza morire
" l'ho esplicitamente testimoniato”.
Ieri si è
tenuto un incontro molto partecipato tra
l’Amministrazione comunale, affiancata dai tecnici incaricati, e i familiari
dei defunti sepolti presso il cimitero di San Leo. Al centro della discussione,
una relazione tecnica che ha messo in evidenza una situazione estremamente
preoccupante: una frana di vaste proporzioni interessa il lato Sud del
cimitero, proprio in corrispondenza dell’ingresso e di parte del parcheggio.
La
documentazione, supportata da fotografie e rilievi, ha confermato che il
dissesto potrebbe mettere seriamente a rischio la stabilità di oltre 60 loculi.
Un possibile aggravamento del fenomeno, secondo i tecnici, potrebbe portare
allo sgombero dell’intero lato Sud e al trasferimento delle salme nel cimitero
di San Lorenzo. Un'operazione complessa e costosa, che ricadrebbe interamente
sulle finanze del Comune.
Il sindaco,
presente all’incontro, ha cercato di rassicurare i cittadini affermando che
nessuno sarà obbligato a spostare i propri cari fuori dal territorio di San
Leo. Ha però precisato che, al momento, non sono state definite soluzioni
alternative e che non vi è alcuna certezza sulla possibilità di mettere in
sicurezza l’intera area compromessa.
Tra le
ipotesi al vaglio, l’Amministrazione sta considerando l’individuazione di un
terreno solido e pianeggiante nelle vicinanze, sempre all’interno del
territorio di San Leo, dove poter eventualmente realizzare una nuova area
cimiteriale.
Durante
l’incontro, numerosi familiari hanno preso la parola, denunciando con fermezza
il grave stato di abbandono in cui versa la struttura: tetto ormai distrutto,
grondaie assenti o colme di detriti, infiltrazioni che hanno danneggiato i muri
e messo in pericolo cornicioni e lapidi, soprattutto nei lati Nord ed Est del
cimitero.
Criticità
sono emerse anche lungo i lati adiacenti alla strada, dove da tempo non si
eseguono interventi di manutenzione. La mancata pulizia dei fossi di scolo ha
peggiorato la situazione, favorendo l’erosione di un terreno già instabile.
Alle
numerose domande poste dai cittadini, l’Amministrazione ha risposto prendendo
impegni concreti: un nuovo incontro sarà convocato prima dell’estate, per
condividere con la cittadinanza le relazioni tecniche definitive. Solo allora
si procederà con la ricerca dei fondi necessari per gli interventi.
Nel
frattempo, per garantire la sicurezza, si valuta anche la possibilità di aprire
un accesso provvisorio sul lato ovest del cimitero, realizzando un varco nel
muro affacciato sulla strada.
La comunità di San Leo resta in attesa di soluzioni concrete.
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