venerdì 4 aprile 2025

Pian del Voglio, chiude la banca: cittadini in mobilitazione con una raccolta firme

Il sindaco Santoni: "Un presidio fondamentale per il territorio"



La chiusura imminente della filiale di Intesa Sanpaolo a Pian del Voglio, frazione di San Benedetto Val di Sambro, ha scatenato una forte mobilitazione tra i cittadini. La comunità ha lanciato una raccolta firme per scongiurare l’abbandono dell’ultimo presidio bancario sul territorio, già colpito negli anni scorsi dalla chiusura degli sportelli nel capoluogo comunale.

La decisione della banca avrà ripercussioni significative su residenti, imprese, commercianti e visitatori, privandoli di un servizio essenziale. Il sindaco Alessandro Santoni, rappresentante dei piccoli comuni in ANCI, si è fatto portavoce della protesta, diventando il primo firmatario della petizione.

La posizione del sindaco

"Ringrazio i cittadini per questa dimostrazione di unità – ha dichiarato Santoni –. Purtroppo, questa situazione accomuna Pian del Voglio a molte altre realtà italiane che stanno perdendo servizi essenziali. Ho sottolineato ai vertici della banca che chi ha veramente a cuore un territorio vi investe, non lo abbandona. Ancora più incomprensibile è il fatto che Intesa Sanpaolo sia un istituto in salute: se la scelta fosse dettata da difficoltà economiche, sarebbe più giustificabile. Inoltre, con la chiusura degli sportelli di San Benedetto, ci era stato assicurato che non sarebbero seguiti altri tagli. Ora, invece, ci troviamo di fronte a una nuova chiusura".

Un territorio in crescita che non vuole perdere servizi

Negli ultimi anni, Pian del Voglio ha attratto nuovi residenti grazie ai numerosi servizi disponibili: attività commerciali, ristorazione, assistenza sanitaria, artigiani e tecnici qualificati, oltre alla presenza di due autostrade strategiche tra Bologna e Firenze. Per chi vive in montagna, la vicinanza ai servizi di prossimità è fondamentale, e la chiusura della banca rappresenta un duro colpo.

Oltre alla perdita di un punto di riferimento storico per la comunità, si temono disagi per anziani, lavoratori e persone con difficoltà nell’accesso ai servizi bancari online, che necessitano di un contatto diretto con gli operatori.

La raccolta firme è aperta e i cittadini possono aderire recandosi presso le attività commerciali del paese.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Una raccolta firme per nazionalizzare Intesa SanPaolo comprese le sue quote BCE, quella no eh!

Giovanni ha detto...

Un pò alla volta chiuderanno tutte, tutto si farà via homebanking, tutto via denaro elettronico. Che schifo!