Fu uno dei superstiti della strage di Monte Sole. Alla fine perdonò i carnefici della sua famiglia.
A un anno dalla scomparsa viene oggi ricordato a Marzabotto Francesco Pirini, superstite dell’eccidio di Monte Sole, che perse in quei tragici giorni di fine settembre ‘del 44 ben 14 famigliari.
La
sua famiglia ebbe la sventura di trovarsi sul cammino della colonna militare
tedesca che dalla Quercia salì fino alla cima del monte trucidando tutti coloro
che incontrava.
Quella
notte, per impedire il peggio e permettere la fuga alle vittime ricercate, i
partigiani ingaggiarono a Cadotto uno scontro con l’intento di rallentare la
marcia dei tedeschi. Nel contempo un partigiano di passo veloce si avviò lungo
la comunale informando al suo passaggio dell’arrivo pericoloso delle SS. Tutti
gli uomini validi, credendo di essere loro la preda designata dei tedeschi, si
nascosero nella macchia. Pirini, all’epoca diciassettenne, si nascose nel bosco
a poche decine di metri e da li ebbe la triste sventura di assistere allo
sterminio dell'intera sua famiglia.
Pirini ha a lungo accompagnato i visitatori di Monte Sole e proprio nel ripetere la sua testimonianza maturò l’idea del perdono, che alla fine confermò per tutti i responsabili tedeschi dell'eccidio di Monte Sole nel 2006, quando fu chiamato a testimoniare, al Tribunale militare di La Spezia, al processo nei confronti di 17 ufficiali e sottufficiali delle SS appartenuti al 16esimo reparto esplorante della 16esima Panzergrenadierdivision Reichsfȕhrer.
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