mercoledì 15 novembre 2023

Garante a Cgil-Uil: mancano i requisiti dello sciopero generale

 



 All’esito dell’audizione con le Confederazioni sindacali Cgil e Uil, in merito alla proclamazione dello sciopero nazionale del 17 novembre, la Commissione di garanzia ha ritenuto di confermare il contenuto del provvedimento adottato in data 8 novembre, ai sensi dell’articolo 13, lett. d) della legge n. 146/90.

 Lo sciopero, così come proclamato dalle Confederazioni sindacali (con esclusione di numerosi settori) non può essere considerato, come da consolidato orientamento della Commissione, quale sciopero generale, ai fini dell’applicazione della disciplina che consente delle deroghe alle normative di settore sui servizi pubblici (delibera n. 03/134).  

La Commissione di garanzia, con la decisione assunta, non intende in alcun modo mettere in discussione l’esercizio del diritto di sciopero, ma continuare ad assicurare l’osservanza delle regole che ne garantiscono il contemperamento con i diritti costituzionali della persona.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

I legami dei commissari del Garante scioperi con la maggioranza non mancano, per almeno tre su cinque.
La presidente Paola Bellocchi e Fabrizio Ghera sarebbero vicini ai leghisti Alberto Bagnai e Claudio Durigon.
Peppino Mariano ha un link diretto con Meloni, di cui fu consulente tra il 2008 e il 2011 (quando la leader di FdI era ministra della Gioventù).
Paolo Reboani in anni passati è stato invece consulente per ministri del Lavoro Roberto Maroni e Maurizio Sacconi, nonché sherpa internazionale della ministra Emma Bonino durante il governo Prodi.
Luca Tozzi ha lavorato come consulente giuridico del ministro della Famiglia nel biennio 2018-19: Lorenzo Fontana, oggi presidente della Camera, organo che ha designato Tozzi e tutti gli altri quattro membri della Commissione.

Anonimo ha detto...

La Commissione di Garanzia (contro il diritto di) Sciopero, è strutturalmente asservita ai governi; così è stata concepita e fortemente voluta anche dai sindacati confederali (per depotenziare il nascente sindacalismo di base) per cui a CGIL "gli sta bene come un vestito nuovo".
Ma, ironie a parte, ora l'attacco è a tutti i lavoratori (direi schiavi visto che "non andare a lavorare" non è un loro diritto) ed è il caso di difendersi, vedi qui le argomentazioni https://www.youtube.com/watch?v=5NNwURMQ1Ew

Anonimo ha detto...

e che sarà mai. abbiamo ex sindacalisti della cgil ora deputati in quota pd.