mercoledì 9 settembre 2020

Che belli gli Appennini in bicicletta

Hanno pedalato per 2600 chilometri per portare l'attenzione sulla necessità delle donazioni di sangue, soprattutto da parte dei giovani, 'la categoria assente'.
Protagonisti dell'impresa, il marzabottese Moreno Ricci, presidente della sezione Avis di Marzabotto per venti anni e il bolognese Fabio Frascari, iscritto all'Avis di Marzabotto. Sono partiti da Marzabotto il 15 agosto per percorrere in 43 tappe l'intera Ciclovia dell'Appennino, che utilizza i tracciati viari secondari e poco frequentati già esistenti.
 
Il tracciato offre una frequentazione in sicurezza per i ciclisti e nel contempo si propone di ridare vitalità a parti dell'Appennino molto belle e dimenticate. Moreno e Fabio hanno raggiunto la Sicilia , quindi via mare sono approdati a Savona, hanno raggiunto il punto segnalato dove a sinistra iniziano le Alpi e a destra l'Appennino. Quindi, risalendo sulla bicicletta sono ripartiti alla volta di Marzabotto dove sono stati scortati prima da altri ciclisti fino al municipio e salutati con lunghi applausi dai tanti che li attendevano per festeggiarli.


Fra questi il sindaco, Valentina Cuppi ed Enrico Dalla Torre, presidente della Ciclovia dell'Appennino, che hanno consegnato una targa ai due ciclisti e la maglia da benemerito al 92enne, Ferruccio Laffi, per le sue 157 donazioni, un vero record. “I donatori di sangue più giovani sono quarantenni. Al di sotto di questa età c'è una preoccupante inconsapevolezza”, hanno spiegato i due testimoni dell' AVIS. “Donare il sangue è invece importantissimo, per la comunità degli ammalati e dei sofferenti e per il donatore. Non va dimenticato che ad ogni donazione il sangue viene esaminato, automaticamente quindi il donatore ha una verifica sulla propria salute. A volte la donazione ha rilevato malattie in tempo utile per intervenire in modo risolutivo. ”
La passeggiata ha permesso anche di fotografare e valutare i borghi attraversati, oltre che dare un giudizio sul tracciato di cui i due ciclisti hanno già dato una valutazione lusinghiera, anche per l'affezionata partecipazione delle persone incontrate. “In un caso, mentre eravamo fermi per consultare la cartina siamo stati affiancati da un automobilista che, credendoci in difficoltà, ci ha chiesto dove dovevamo andare e si è offerto di farci da guida con la sua auto. Ci conosceva. Evidentemente ci aveva seguito sui social, come una signora che, senza chiedere chi eravamo ci ha offerto cibo e ospitalità per riposarci in un ambiente accogliente. Un'esperienza davvero coinvolgente”, hanno sottolineato Moreno e Fabio. 


 






 

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