giovedì 27 giugno 2019

A Monzuno la mostra dedicata a Gabriele Lamberti, Mario Nanni, Nanni Menetti e Leonardo Santoli


In primo piano Lorenza Miretti, seduto Mario Nanni. Dietro a sinistra Leonardo Santoli e a destra Nanni Menetti e Gabriele Lamberti

 
Sarà inaugurata sabato prossimo, 29 giugno, alle 18, nella biblioteca comunale “Mario Marri” di Monzuno la mostra “#4elementi” curata da Lorenza Miretti e dedicata a quattro artisti fortemente legati a Monzuno, per nascita (Nanni Menetti e Gabriele Lamberti) o per avervi trascorso parte della loro vita (Mario Nanni e Leonardo Santoli).

La mostra, a cura di Comune di Monzuno, Fondazione Dozza Città d'Arte, Comune di Oliveto Citra e con il patrocinio dell'Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna, sarà visitabile dal 29 giugno al 28 luglio (martedì e giovedì 9-12 e 15-18, sabato e domenica 10-12).
La mostra conclude un breve tour che ha portato le opere dapprima a Dozza nel giugno 2018 e poi nel Comune di Oliveto Citra - in provincia di Salerno -  l’ottobre successivo, come spiega il vicesindaco di Monzuno Ermanno Pavesi «Con questa mostra abbiamo collegato Dozza, Oliveto Citra e Monzuno. I nostri quattro pittori hanno percorso un ideale Giro d'Italia che ora li riporta nel loro paese natio. Per la nostra Amministrazione Comunale la cultura deve essere un motore di sviluppo territoriale; le collaborazioni sono il punto di partenza per costruire una rete a sostegno e promozione degli artisti e delle arti».

Nel catalogo che accompagna la mostra, la curatrice Lorenza Miretti spiega che #4elementi nasce dalla confluenza delle ricerche di quattro artisti diversi tra loro per età ed esperienze umane e artistiche, ma casualmente uniti da un profondo legame con Monzuno, territorio dell’Appennino bolognese segnato dalla presenza di numerosi artisti: Nino Bertocchi con la cognata Leo Colliva, Nino Corrado Corazza, Giuseppe Gagliardi, Ferruccio Giacomelli, Mario Giovannetti, Giacomo Manzù, Norma Mascellani, Ilario Rossi; poi, appunto, Mario Nanni, Nanni Menetti, Gabriele Lamberti e Leonardo Santoli.

 Mario Nanni è il decano ed il più longevo dei quattro artisti che hanno preso parte a questo lungo progetto espositivo, essendo nato nel 1922. Partigiano della Stella Rossa, insegnante presso il Liceo artistico e l’Accademia di Bologna è un artista con alle spalle quasi settant’anni di carriera che lo hanno visto presente in tutte le maggiori esposizioni d’arte. La sua arte è in continuo bilico tra una dimensione ludica ed una drammatica, tra una tensione tecnologica ed una materica.

Nanni Menetti è un personaggio duplice a partire dall’identità: in arte Nanni Menetti, con il vero nome Luciano Nanni è stato un saggista e noto professore di estetica all'Università di Bologna. Appare profondamente attratto dalla dimensione immateriale di un particolare aspetto del reale, quello della parola. Le sue esperienze infatti mostrano una profonda unitarietà se considerate quali espressioni estreme delle multiformi potenzialità della parola, da quella espressa dal significante a quella veicolata dal significato, dal concetto mentale alla forma figurata.

Gabriele Lamberti insegna Anatomia Artistica all’Accademia di Bologna: la sua creatività poggia su un copioso bagaglio letterario ed artistico. La precisione descrittiva delle sue immagini emana un senso d’ordinata sicurezza che l’artista però sconvolge con ‘atti di violenza’ tanto inquietanti quanto gratuiti, anzi forse maggiormente stravolgenti perché immotivati e attraversati da una sottile vena di ironia. Abitanti e oggetti dell’infanzia e dei fumetti vengono distorti; tavole e pitture della storia dell’arte antica sono violate dal Coniglio Nero che si sostituisce ad uno dei personaggi del dipinto originale, ne stravolge il senso e ne alimenta l’effetto inquietante.

Leonardo Santoli, docente di Disegno all’Accademia di Bologna, propone una pittura che non può non dirsi narrativa nei termini di racconto mitico poiché incentrata sui grandi sentimenti umani, sospesa in un tempo ed uno spazio indefinibili ed abitati da entità ridotte alla loro funzione e natura primaria. Maschere e burattini, personaggi delle fiabe o semplicemente appartenenti all’universo infantile abitano uno mondo pittorico in cui il fantastico convive con lo straniamento. Santoli predilige una pittura piatta – con forme dai contorni sempre ben definiti e da cromatismi accesi.


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