giovedì 16 novembre 2017

Casini e Marino 'portano' in maltempo dell' Emilia Romagna in Parlamento.

Questo pomeriggio i senatori Pier Ferdinando Casini, primo firmatario e Luigi Marino hanno presentato in Senato una interrogazione urgente ai ministri delle infrastrutture e dei trasporti; dello sviluppo economico e dell'interno, sui gravi disagi scaturiti dal maltempo in Emilia-Romagna.


Pier Ferdinando Casini
Al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti;
Al Ministro dello sviluppo economico;
Al Ministro dell'Interno;

PREMESSO CHE:
le zone montane sono tutela dalla Costituzione italiana, il cui articolo 44, secondo comma, prevede espressamente che siano adottati provvedimenti legislativi a favore delle zone montane stesse;
le regioni di montagna sono riconosciute anche dall’articolo 174 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea, che le considera esplicitamente tra quelle interessate dalle politiche di coesione per ridurre il divario di sviluppo con le altre, in quanto regioni meno favorite;

CONSIDERATO CHE:
nella giornata di lunedì 13 novembre 2017, una nevicata sull'Appennino bolognese, della durata di poche ore, che ha depositato neve per circa 60 centimetri, peraltro ampiamente prevista e debitamente comunicata alle autorità locali dall'allerta meteorologica della Protezione civile, ha causato, e sta ancora causando, pesantissimi disagi e disservizi ai cittadini dei comuni montani di quelle aree. In particolare, circa 30 mila utenze relativi ai cittadini dell'Unione dell'Appennino, di Marzabotto, Grizzana, Monzuno, Monte San Pietro, Casalfiumanese, Monghidoro, San Benedetto val di Sambro, Castiglione de' Pepoli, Vergato, Camugnano, Castel di Casio, Fontanelice, Castel d'Aiano, Castel del Rio, Sasso Marconi, Porretta, Loiano e Monterenzio sono rimaste lunedì sera senza alcuna tipo di collegamento telefonico, di fornitura di energia elettrica, di acqua, di luce e di gas. I disagi, compreso il freddo dell'inverno montano che affliggeva tutte quelle famiglie che non dispongono di caldaia a legna o di camino, e il completo isolamento sono continuati fino alla serata di ieri, mercoledì 15 novembre, per almeno 4 mila utenze;
decine di alberi sono caduti sui tralicci dell'alta tensione e gli impianti di sollevamento idrici e i serbatoi che alimentano le condutture cittadine, funzionanti con l'energia elettrica, sono rimasti bloccati causando l'interruzione del servizio idrico;

TENUTO CONTO CHE:
non può essere tollerabile che una nevicata di intensità poco più che ordinaria comporti una tanto grave e prolungata interruzione dei richiamati servizi pubblici essenziali a danno dei cittadini delle zone montane. La drammatica situazione di abbandono per quasi tre giorni ha riguardato migliaia di famiglie e sta penalizzando fortemente, attività commerciali di piccole imprese, artigiani e negozianti, costretti alla forzata chiusura delle rispettive attività;

le istituzioni locali si sono ritrovate nell'impossibilità di prestare una pronta assistenza ai propri concittadini per responsabilità non proprie, mentre l'ENEL attivava 50 gruppi elettrogeni e schierava sul terreno 500 tecnici, purtroppo evidentemente non sufficienti a prestare neppure il più minimo argine ai disservizi patiti dalla popolazione;
la situazione che ha coinvolto decine di migliaia di cittadini delle zone appenniniche del bolognese sembra ancora più inaccettabile in considerazione dei precedenti analoghi verificatisi degli anni scorsi: infatti, già nel febbraio 2015 e nel 2012 episodi nevosi di non eccezionale entità avevano causato, negli stessi territori delle montagne bolognesi, massicci black-out dell'energia elettrica, e conseguentemente, degli altri servizi connessi. Appare evidente come non siano state attuate, da parte di più attori a vario titolo coinvolti, le necessarie determinazioni e misure al fine di evitare il ripetersi di tali disastri: il risultato è stato che oggi, nuovamente, interi Paesi sono rimasti completamente isolati per moltissime ore;

i sindaci delle richiamate comunità, attivi nei vertici in Prefettura per coordinare i soccorsi e le attività di assistenza alla popolazione, hanno sottolineato come il ripetersi di tali gravissime circostanze emergenziali sia il segno della mancanza di un'opera costante di prevenzione e messa in sicurezza del territorio e delle linee infrastrutturali dei servizi. L'assenza di adeguate risposte concrete negli anni da parte dei gestori dei servizi ha spinto alcuni sindaci a presentare un esposto in Procura contro ENEL; parallelamente, i Carabinieri hanno avviato accertamenti per valutare eventuali ritardi o inadempienze negli interventi di ripristino da parte di ENEL, esaminando, anche attraverso sopralluoghi aerei, la manutenzione delle reti e la dislocazione delle cabine;
i collegamenti stradali hanno subito pesanti limitazioni;
VISTO, INFINE, CHE
Appare necessario ed imprescindibile assicurare che le richiamate garanzie costituzionali a favore delle comunità di montagna siano costantemente implementate, al fine di non discriminare moltissimi italiani nell'accesso ai più fondamentali servizi alla cittadinanza e al fine di affrontare prontamente e adeguatamente episodi atmosferici senza che ciò possa trasformarsi regolarmente in situazioni gravemente emergenziali;
i territori montani e i cittadini che vi abitano non possono continuare a pagare le conseguenze di mancate strategie nazionali di prevenzione, cura del territorio e pianificazione nella gestione delle emergenze. D'altra parte le risorse a disposizione delle relative istituzioni locali sono sempre più esigue e non consentono loro di affrontare investimenti infrastrutturali e di ammodernamento delle reti di distribuzione dei servizi essenziali;

Luigi Marino
TUTTO CIÒ PREMESSO, SI CHIEDE AI MINISTRI IN INDIRIZZO DI SAPERE:

Se sono state poste in essere tutte le misure necessarie per superare la fase emergenziale descritta nelle premesse;
Quali misure il Governo ha posto in essere per assistere le amministrazioni locali nella difficile gestione di questa emergenza;
Se prevedono iniziative per lo stanziamento di apposite risorse per fronteggiare i danni ai territori, alle persone e alle imprese derivanti dagli episodi sopra citati;
Quali iniziative i ministri in indirizzo intendano porre in essere nei confronti dell'Enel;
Se, in ogni procedimento giudiziario, intendano costituirsi parte civile nei confronti di chi ha in capo la responsabilità dell'erogazione dei servizi elettrici, idrici e telefonici e della manutenzione stradale;
Quali iniziative intendano porre in essere per individuare negligenze o gravi mancanze nell'ambito della prevenzione, della manutenzione e della salvaguardia degli impianti;
Quali determinazioni vogliano prendere per evitare che in futuro non vengano garantiti i servizi essenziali;
Se non sia il caso di predisporre una riforma della macchina dei soccorsi più efficiente ed attiva sull'intero territorio nazionale e di garantire una più veloce gestione delle opere di ammodernamento e manutenzione, anche straordinaria, del territorio e delle infrastrutture strategiche presenti in esso.
Sen. Pier Ferdinando Casini
Sen. Luigi Marino

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