lunedì 30 settembre 2024

L’abolita ‘Provincia’ potrebbe resuscitare. Il Governo starebbe valutando l’ipotesi


La capogruppo di Fratelli d’Italia in Regione, Marta Evangelisti ( nella foto), in un suo comunicato di critica agli amministratori,  ha riferito che è al vaglio del  Governo Meloni l’ipotesi di ritrasformere  le Città Metropolitane in "enti di primo livello", ripristinando lo stato come era prima della riforma del governo Renzi. 

Insomma si starebbe valutando di fare un ‘passo indietro' o 'in avanti', come molti auspicano. Staremo a vedere.

Pubblichiamo il comunicato – critica  del Capogruppo FDI in Regione,  Marta Evangelisti dal titolo :

‘Città Metropolitana da riformare? Lepore inizi a dimettersi ‘: 

Prendiamo atto del “mea culpa” che da giorni viene professato dal centrosinistra bolognese, prima sulla sanità riguardo i CAU, poi sulla legge regionale sul consumo di suolo ed oggi sull’architettura istituzionale ed in particolare sul ruolo delle ex Province oggi Città Metropolitane. Se davvero il Sindaco della Città metropolitana di Bologna ritiene che debba esserne rivisto il ruolo, può iniziare partendo dalle sue dimissioni, visto che l’attuale disciplina, che prevede che il primo cittadino della città capoluogo assuma il ruolo di sindaco metropolitano, è in contrasto con il principio di uguaglianza del voto e pregiudica la responsabilità politica del vertice dell’ente nei confronti degli elettori, così come sancito dalla Corte Costituzionale con la sentenza n. 240 dell’11 novembre 2021. Vogliamo, comunque, tranquillizzarlo nel ricordare che quella riforma disastrosa voluta dal centrosinistra è per fortuna oggi al vaglio del governo Meloni che ritrasformerà  le Città Metropolitane in "enti di primo livello" ripristinando lo stato come era  prima della riforma del governo Renzi.

Degustazioni e workshop di ottobre in Appennino


 

di Martina Mari

 

Il progetto D’in Sò - l’Appennino nel piatto si avvia alla sua conclusione con un ottobre ricco di eventi alla scoperta dell’identità enogastronomica ed agroalimentare della montagna bolognese.  

Il GAL dell’Appennino bolognese, in collaborazione con ristoranti, agriturismi, gastronomie e rifugi dei territori attraversati dai principali percorsi trekking appenninici, ha realizzato tra luglio e settembre 23 degustazioni alla scoperta dei sapori della nostra montagna, ed è proprio nel mese di ottobre che si svolgeranno le  ultime 7 degustazioni e 4 workshop gratuiti  per operatori e operatrici di diversi settori (artigiani/e del gusto, esercizi commerciali, ristoranti, produzioni agricole, turismo).

Anche le degustazioni di ottobre vedranno come protagonisti i vini dei colli bolognesi e imolesi abbinati con le principali materie prime agricole ed alimentari prodotte dagli allevatori e dagli agricoltori dell’Appennino, sapientemente offerte a tavola da chef, ristoratori e artigiani del gusto. Quindi degustazioni a base di prodotti naturali, biologici, della tipicità e biodiversità, di allevamenti, bradi o semi bradi, da farine di castagni e marroni secolari, grani antichi, frutti dimenticati, mieli d’altura, fauna selvatica, funghi, piccoli frutti, prodotti del sottobosco, formaggi di montagna, ecc. E, naturalmente, il racconto di un cammino.

 

Mercoledì 2 ottobre ci troveremo lungo la Flaminia Minor presso il ristorante L'antico Angelo a Monghidoro alle ore 18:30 per assaggiare una rivisitazione dello stecco Petroniano servito con cracker di marrone biondo e crema di parmigiano, accompagnato da un bianco dei colli d’Imola.

 

Giovedì 3 ottobre sarà la volta della Piccola Cassia presso Casa Vallona a Monte San Pietro alle ore 18:00 che ci proporrà il “Pan Còt”, tradizionale minestra contadina dell’Appennino abbinata ad un Barbera affinato in botte di rovere.

 

Venerdì 4 ottobre ci sposteremo sulla Linea Gotica con una tappa al Poggiolo di Monte Sole, a Marzabotto, alle ore 18:00 dove potremo degustare la “salsiccia matta” e il vino prodotto da loro con un intrattenimento musicale dialettale.

 

Sabato 5 ottobre a Savigno saremo ospiti del forno Pan D'Oro alle ore 17:00 che ci farà conoscere due frutti antichi che oggi si riscoprono ambasciatori del nostro Appennino: la mela rosa romana nella torta e l’uva Saslà nella crescente, abbinate ad un barbera frizzante.. 

 

Domenica 6 ottobre la cornice sarà la valle del Santerno a Castel del Rio, lungo la Via del Gesso, dove l’azienda agricola Il regno del marrone ci accompagnerà alle ore 10:00 in una passeggiata “di filiera" tra i castagneti, l'essiccatoio e il mulino. Il protagonista dell’aperitivo sarà il marrone IGP arrostito e in castagnaccio accompagnato da acqua di sambuco e birra di marroni.

 

Venerdì 11 ottobre la Trattoria Anconella di Loiano sulla Flaminia Minor ci ospiterà alle ore 18:30 per una degustazione di tagliatelle fatte con farina di grani antichi condite con un ragù di salsiccia montanara in abbinamento ad un cabernet.

 

Sabato 12 ottobre la carovana del D’in sò vi dà appuntamento sulla Via degli Dei a Madonna dei Fornelli di San Benedetto Val di Sambro ore 10:00 per una passeggiata pre-aperitivo fino all’organo del vento, per poi degustare una polenta di castagne condita con mazzapicchio (salsiccia matta e porro) accompagnata con frittella di patate e ricotta caprina in abbinamento ad un bianco dei Colli d’imola.

 

Giovedì 17 ottobre ci spostermo sulla Piccola Cassia presso La Rocchetta a Castel d'Aiano dove visiteremo l'allevamento di mora romagnola e ne degusteremo i prodotti con un buon calice di vino rosso dei colli bolognesi.

 

Sabato 26 ottobre presso la Baracchina Comunale di Borgo Tossignano ore 17:00, lungo la Via dei Gessi, si svolgerà l’ultima degustazione a base di pane e focaccia con olio extravergine di oliva, crema di mandorle e calice di vino della Vena del Gesso.

 

Tutte le degustazioni e le relative animazioni saranno gratuite fino ad esaurimento della capacità di accoglienza fissato dai titolari dei locali. La prenotazione è obbligatoria e va fatta all’indirizzo info@dinso.it. Alla fine di ogni degustazione sarà possibile pranzare o cenare presso il locale.

 

Oltre alle degustazioni arrivano anche 4 workshop gratuiti pensati per approfondire i 4 cardini del progetto: i cammini, i prodotti agricoli e le produzioni agroalimentari, le preparazioni gastronomiche, gli abbinamenti enogastronomici.

 

Il filo rosso che connette i 4 workshop è il concetto di marketing territoriale e, in particolare, come ciascuno di questi cardini, singolarmente o in abbinamento con gli altri tre, possa rappresentare uno strumento strategico per valorizzare e migliorare l’attrattività dell’Appennino e attuare un’efficace attività di promozione locale.

 

Il primo workshop sarà dedicato ai cammini e alla loro continua scoperta e si terrà il 21 ottobre alle ore 17:30 presso Acatù - Rifugi Solidali Appenninici a Monzuno. Il secondo workshop si incentrerà sui prodotti agricoli e sulle produzioni agroalimentari e si svolgerà il

23 ottobre alle ore 17:30 presso la Fattoria del Dono a San Lazzaro. Subito dopo, il 24 ottobre alle ore 17:30 presso l’associazione Foia Tonda a San Benedetto Val di Sambro si svolgerà il terso workshop dedicato alle ricette e alle bontà dell’Appennino. Il calendario dei workshop si concluderà il 4 novembre alle ore 17:30 presso Tenuta la Riva al Castello di Serravalle con un quarto evento incentrato sull’importanza degli abbinamenti enogastronomici.

Per ciascun workshop saranno comunicati tutti i dettagli sui siti del GAL Appennino bolognese e dinso.it e i relativi canali social.



Atersir aliena alcuni veicoli

 


L’agenzia Atersir  ha pubblicato un avviso d’asta pubblica per la vendita di tre  veicoli.

-        una FIAT PANDA 312 PXG1A , immatricolata nel 2013.  Base d’asta,  3.600 euro.

-        Un’autovettura per il trasporto di persone, MODELLO – XP13MNHP13MHNHP130LCHXNBW 1H, immatricolata nel 2015.  Base d’asta,  7.100 euro.

-        Un'altra autovettura per il trasporto di persone,  MODELLO – HE15U ZWE186H ZWE186L DHXNBW 2T  immatricolata nel 2015. Base d’asta 7.200 euro.  

I veicoli e la relativa documentazione possono essere visionati  previo appuntamento da richiedere inviando una e-mail all’indirizzo amministrazione@atersir.it

La domanda di partecipazione e le offerte economiche devono essere consegnate a mano o recapitate tramite servizio postale con raccomandata A/R  all’indirizzo: Agenzia Territoriale dell'Emilia-Romagna per i Servizi Idrici e Rifiuti - ATERSIR Via Cairoli n.8/f 40121 Bologna entro e non oltre le  12  del  prossimo 5 ottobre.


Per informazioni: ATERSIR tel. 051/6373423; e-mail amministrazione@atersir.it

L’Avviso e gli allegati sono pubblicati all’Albo Pretorio on-line di ATERSIR e sono consultabili e scaricabili dal seguente sito internet: http://trasparenza.atersir.it:8080/AlboPretorio/#/albo/list.

domenica 29 settembre 2024

Strage di Marzabotto, l'omaggio di Mattarella e Steinmeier per l'ottantesimo anniversario

Insieme a Monte Sole. Zuppi: 'La giustizia è più forte della vendetta'


Le note del 'Silenzio' e la deposizione di una corona in memoria dei caduti nella strage, adagiata tra i ruderi della chiesetta di San Martino a Monte Sole.

E' iniziata così la visita del presidente della Repubblica italiana e di quello della Repubblica federale tedesca, Sergio Mattarella e Frank-Walter Steinmeier sull'Appennino bolognese, in occasione delle celebrazioni ufficiali, a Marzabotto, dell'80/o anniversario della strage compiuta dalle truppe naziste guidate dal maggiore Walter Reder tra il 29 settembre e il 5 ottobre 1944 e che causò la morte di 770 civili tra cui donne, bambini e anziani nei territori tra i comuni di Marzabotto, Grizzana Morandi e Monzuno.

Il discorso di Steinmeier

"Le parole in questo luogo - afferma il presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier - si fanno piccole. Non bastano per descrivere quanto accadde qui a Monte Sole ottanta anni fa. Così tanta crudeltà. Così tanta sofferenza. Così tanto dolore. Così tante persone la cui vita venne qui annientata". 

Il discorso di Mattarella

 "Siamo qui - afferma Mattarella - per chinare insieme il capo davanti a tante vite crudelmente spezzate, per riempire con i sentimenti più intensi di solidarietà quelle voragini che la disumana ferocia nazifascista ha aperto in queste terre, in queste comunità.
Siamo qui per ricordare, perché la memoria richiama responsabilità. Nella Seconda guerra mondiale si toccò il fondo dell'abisso. La barbarie, la cancellazione di ogni dignità umana". 

"Italia, Germania ed Europa sono state capaci di risorgere da quell'inferno, costruendo libertà, pace, democrazia, diritti, comunità, una nuova sicurezza. I nostri genitori, i nostri nonni non si abbandonarono alla rassegnazione. Furono capaci di trasformare il dolore più indicibile e inspiegabile in una forza generatrice. In una nuova epoca .In un sistema che, benché imperfetto, intendeva guardare al rispetto della dignità di ogni persona. Non è stato facile ricostruire un continente dalle macerie materiali e morali cui nazismo e fascismo l'avevano condannato. Ha richiesto coraggio e sacrificio".

 "Quasi ottocento le vittime, uccise tra il 29 settembre e il 5 ottobre 1944 nei Comuni di Marzabotto, Monzuno e Grizzane Morandi. Quasi duecento i bambini. Marzabotto e Monte Sole sono simbolo tra i più sconvolgenti della strategia di annientamento che accompagnò la volontà di dominio, il mito razziale, la sopraffazione nazionalista, insomma quell'impasto ideologico che sospinse il nazismo - e i loro complici, tra cui il regime fascista - a perseguire il catastrofico progetto di conquistare l'Europa e svuotarla della sua storia".   "Sui pendii di Monte Sole vennero uccisi anche sacerdoti.
Don Ubaldo Marchioni era all'altare di Casaglia di Caprara.
Non si trattava soltanto di disprezzo verso la religione. Era "la negazione radicale di ogni umanità", come scrisse Giuseppe Dossetti, capo partigiano, Costituente, dirigente politico di primo piano, che lasciò la politica attiva per fondare, proprio a Casaglia, la sua comunità di monaci, per riposare poi, a pochi passi dalla chiesa distrutta, in quel piccolo cimitero divenuto anch'esso teatro di sterminio".  "Perché? Perché tutto questo? Si può, si deve dimenticare? Continuiamo a chiedercelo percorrendo questi luoghi, sostando dinanzi ai memoriali. Le domande penetrano le nostre coscienze, senza riuscire a fornire una risposta esaustiva, definitiva, segnalando, piuttosto, una irrisolta inquietudine. "E' accaduto, quindi può di nuovo accadere", ci ammonì Primo Levi. Può accadere se dimentichiamo". 

 "Ma, oggi, i conflitti in atto, i luoghi della sofferenza dove il diritto umanitario internazionale non trova applicazione, ci richiamano bruscamente alla responsabilità di non essere né ciechi, né addormentati, né immemori. Non dobbiamo mai dimenticare, anche se fatichiamo a comprendere. O forse, per citare ancora Levi: 'quanto è avvenuto non si può comprendere, anzi, non si deve comprendere, perché comprendere è quasi giustificare'". 
"In questa giornata, alla presenza del Presidente Steinmeier, possiamo affermare, con le parole pronunciate dal Presidente Rau nel 2002, che Marzabotto è divenuto luogo che non separa più tedeschi e italiani ma li unisce".

Le testimonianze

"Grazie per essere venuti qui oggi e per aver onorato i nostri cari che non ci sono piu". Con la voce incrinata dalla commozione Anna Rosa Nannetti, una dei sopravvissuti alla strage del Monte Sole, ha salutato così Mattarella e Steinmeier, dopo la commemorazione. Parole alle quali il Presidente tedesco Steinmeir ha risposto dicendo "grazie della vostra generosità e per la vostra accoglienza". 

I due presidenti sono stati accompagnati a Monte Sole dal ministro degli Esteri, Antonio Tajani. Per il Capo dello Stato è la seconda visita a Marzabotto: nel 1992, da poco rieletto parlamentare alla Camera, fu relatore ufficiale durante la commemorazione del 48/o anniversario degli eccidi. L'ultima volta che un presidente della Repubblica italiana si è recato ufficialmente nei luoghi degli eccidi insieme a un presidente della Repubblica federale tedesca era il 2002, quando, qualche giorno prima del 25 aprile, Johannes Rau, il presidente tedesco, decise di salire a Monte Sole insieme all'allora presidente italiano, Carlo Azeglio Ciampi. 

"Da mio nonno Augusto Marchioni, che qui a Monte Sole ha perso due figli e la moglie, ho imparato il valore del perdono". A dirlo è stato Pietro Macchioni, nipote di don Ubaldo Marchioni, uno dei sacerdoti morti nella strage di Monte Sole all'età di 26 anni, per il quale in Vaticano è in corso il processo di canonizzazione.
"Mio nonno Augusto, invece, si è salvato perché un militare tedesco gli chiese di uscire e prendersi cura di alcuni animali che erano liberi qui vicino". Molto peggio è andata al giovane sacerdote che "il 29 settembre di 80 anni fa ha raggiunto la chiesa a Monte Sole per dare la comunione ai bambini. La chiesa era piena e mai avrebbero pensato che i tedeschi potessero venire a prenderli proprio in quel logo sacro, invece li hanno uccisi tutti". "Mio zio è stato sepolto con i suoi parrocchiani al cimitero di Casaglia", racconta Pietro Marchioni e "quando il Maggiore Reder, responsabile dell'eccidio, chiese la grazia, mio nonno votò per il perdono. Mi disse 'I miei tanto non me li ridarà nessuno. I tedeschi si sono accanito contro di noi perché ci odiavano, ma se noi iniziamo ad odiare diventiamo come loro'". 

 "Mio padre fu rastrellato dai tedeschi il 29 settembre del 1944 e lo tennero nella statica di Pioppe per tre giorni, poi fecero uscire lui e 45 prigionieri e li portarono a botte di Pioppe, li misero attorno alla cisterna e li fucilarono". È asciutto e dettagliatissimo il racconto di Giovanna Monti, 84 anni, una delle sopravvissute alla strage del Monte Sole, nonostante all'epoca avesse solo 4 anni. Quando i militari tedeschi arrivarono a casa sua quella notte "io e mia madre stavamo dormendo al secondo piano e ci fecero scendere con i mitra puntati alla schiena. Poi però presero solo mio padre".
A Botte di Pioppe "uccisero mio padre e gli altri prigionieri con raffiche di mitra che posizionati sul terrapieno della ferrovia. I loro corpi per tre giorni rimasero lì. Si vedevano molto bene gli abiti talari dei due sacerdoti morti con loro, don Elia Comini e padre Martino Cappelli. Dopo tre giorni qualcuno ha aperto le paratie della botte e tutti i corpi sono scivolati per giù per il fiume. Noi mio padre non l'abbiamo trovato più", conclude. 

Anpi: La strage nazifascista di Marzabotto memoria dell'Italia intera

 "Oggi, 80 anni fa la strage nazista, con l'attiva collaborazione dei fascisti, a Monte Sole, nei territori di Marzabotto, Grizzana Morandi e Monzuno: 770 vittime. La più efferata d'Europa nel corso della seconda guerra mondiale. Oggi questa memoria è dell'Italia intera, la storia oggi interroga tutte le coscienze, chiede vigilanza, partecipazione democratica, senso di responsabilità per il presente e il futuro. Il nazi-fascismo ha distrutto milioni di vite, calpestato i diritti umani, criminalizzato, torturato e insanguinato il dissenso, segnato vergognosamente il mondo. E allora, mai più. Tutti con e per la Costituzione, faro e guida di civiltà, democrazia, diritti. Antifascismo, in una parola".
Lo affermano in una nota il presidente nazionale dell'Anpi, Gianfranco Pagliarulo, e quella di Bologna, Anna Cocchi. 

(ANSA)

Marzabotto ricorda l’eccidio di Monte Sole: Mattarella e Steinmeier insieme per l'80º anniversario

 



Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella sarà oggi a Marzabotto per commemorare gli 80 anni dall’eccidio nazifascista. Alla solenne cerimonia parteciperà anche il Presidente della Repubblica Federale Tedesca, Frank-Walter Steinmeier, insieme a rappresentanti delle istituzioni e a una vasta folla di cittadini.

Davanti al municipio, un corteo composto da migliaia di persone ha atteso l’arrivo dei due capi di Stato, giunti a Bologna intorno alle 11:30. Successivamente, Mattarella e Steinmeier incontreranno i familiari delle vittime a San Martino, il borgo che fu teatro di una delle più terribili stragi naziste, avvenuta il 30 settembre 1944. La cerimonia prevede la deposizione di corone in memoria delle vittime, seguita dai discorsi ufficiali dei due presidenti in piazza a Marzabotto, dove un maxischermo permetterà ai presenti di seguire l’evento.

"Il male è molto più pericoloso senza giustizia", ha sottolineato il cardinale e presidente della CEI, Matteo Zuppi, durante la messa nella chiesa parrocchiale di Marzabotto. Il cardinale ha inoltre ricordato Ferruccio Laffi, sopravvissuto alla strage e testimone dell’eccidio, scomparso nel gennaio scorso. "La giustizia è più forte della vendetta", ha aggiunto Zuppi, invitando a contrastare il male con l’amore.

Paolo Elmi, presente alla commemorazione, ha raccontato la sua storia personale: "A Monte Sole ho perso 16 parenti, tra cui tre zie e mia nonna materna. Io mi salvai perché ero stato sfollato due giorni prima". Elmi, che ha partecipato anche al processo al Tribunale militare di La Spezia per l’eccidio di Monte Sole, ha concluso: "La cosa che mi ha fatto più male è stata la liberazione del maggiore Walter Reder", condannato all'ergastolo nel 1954 per la strage e liberato nel 1985 dopo aver trascorso 40 anni nel carcere di Gaeta.

Il Ministro per le Riforme Istituzionali, Elisabetta Casellati, ha dichiarato: "Oggi commemoriamo l’eccidio di Monte Sole e Marzabotto, una delle tragedie più atroci della Seconda Guerra Mondiale e della storia del nostro Paese. Tra settembre e ottobre del 1944, le truppe naziste, con la complicità delle milizie fasciste, massacrarono quasi 800 civili inermi, inclusi bambini, anziani e donne. In un momento storico segnato da conflitti e tensioni internazionali, la memoria di questo crimine ci ricorda quanto profondo sia l'abisso in cui l’umanità può sprofondare quando guerra, odio e intolleranza prevalgono".

Firmato un protocollo d'intesa tra Confabitare e il Comune di San Benedetto Val di Sambro per ospitare studenti universitari

 Un'opportunità per studiare a Bologna e vivere nell'Appennino



Confabitare, associazione dei proprietari immobiliari, e il Comune di San Benedetto Val di Sambro hanno siglato un importante protocollo d'intesa volto a facilitare l'accesso degli studenti universitari a soluzioni abitative a prezzi accessibili. L'accordo prevede l'utilizzo di alloggi pubblici e privati disponibili nel comune appenninico, offrendo una valida alternativa alle difficoltà crescenti nel trovare una sistemazione a Bologna.

L'intesa si inserisce nel progetto avviato nel 2018 in collaborazione con Er.Go – l'Azienda Regionale per il Diritto agli Studi Superiori dell'Emilia Romagna – e l'Università di Bologna. Questo progetto mira non solo a fornire alloggi agli studenti, ma anche a creare una vera e propria "comunità studentesca" integrata nel tessuto sociale del territorio. Gli studenti selezionati per il progetto, infatti, vengono scelti tramite un colloquio motivazionale che valuta le loro capacità e attitudini, anche in relazione a eventuali contributi sociali che potrebbero offrire alla comunità, come attività di volontariato, corsi di informatica o inglese, e assistenza nei compiti ai bambini.

“Alla luce delle difficoltà abitative a Bologna, vivere a San Benedetto Val di Sambro, a soli 40 minuti dalla città, rappresenta un'opportunità da considerare seriamente. In un contesto piacevole come quello dell'Appennino bolognese, gli studenti possono accedere a alloggi a prezzi più competitivi, con la possibilità di vivere in un ambiente sostenibile e a misura d’uomo, immersi nella natura, senza sacrificare il diritto allo studio”, ha dichiarato Alberto Zanni, presidente nazionale di Confabitare. "Oggi, i tempi di percorrenza in città spesso eguagliano quelli del treno che scende dall'Appennino", ha aggiunto. 

Alluvione in Emilia-Romagna: Gibertoni (Misto) chiede lo stop al consumo di suolo nella regione

 "Il consumo di suolo alimenta il rischio idraulico: serve una revisione delle politiche regionali"


Dopo i devastanti eventi alluvionali che hanno colpito l'Emilia-Romagna, la consigliera Giulia Gibertoni ( nella foto) del gruppo Misto, ha presentato un'interrogazione alla giunta regionale chiedendo un immediato intervento per fermare il consumo di suolo, che considera una delle principali cause dell'aggravarsi della pericolosità idraulica nella regione.

Secondo Gibertoni, l'Emilia-Romagna è tra le aree italiane con i più alti livelli di cementificazione, con un inevitabile aumento del rischio legato agli eventi meteorologici estremi. “Non si smette di cementificare nemmeno oggi”, denuncia la consigliera, sottolineando come la situazione sia resa ancora più critica dall'urbanizzazione incontrollata. A livello nazionale, Gibertoni cita dati recenti secondo cui l'ultimo anno ha visto un incremento di 917,6 ettari di suolo artificializzato in aree a rischio idraulico medio, dei quali ben 433,1 si trovano in Emilia-Romagna.

La consigliera richiama inoltre il rapporto della commissione tecnico-scientifica sugli eventi meteorologici estremi di maggio 2023, che evidenzia la necessità di un "controllo severo del consumo di suolo". Gibertoni accusa la nuova legge urbanistica regionale di aver contribuito a peggiorare la situazione, facendo da "volano" per l'incremento della cementificazione, in particolare con lo sviluppo di poli logistici che, nella regione, pesano il doppio rispetto alla media nazionale.

La consigliera propone quindi una revisione urgente delle politiche urbanistiche regionali, a partire dalla legge vigente, e la realizzazione di opere di regimazione delle acque per garantire adeguati spazi ai corsi d'acqua. "Le immagini di questi giorni mostrano alvei manomessi e disboscati senza criterio, che non necessitano di ulteriori spiegazioni", osserva Gibertoni con toni critici. "Questi fenomeni, ormai ricorrenti, possono essere affrontati solo con politiche di prevenzione rigorose e di adattamento alle nuove condizioni climatiche".

Con l'interrogazione, Gibertoni chiede alla giunta di intervenire concretamente per fermare la cementificazione e proteggere il territorio dall'aggravarsi degli eventi alluvionali.

Parchi storici e Parco di Monte Sole: necessaria una revisione normativa per una tutela adeguata

Con un'interrogazione rivolta alla Presidente dell'Assemblea legislativa dell'Emilia-Romagna, Marco Mastacchi ( nella foto), capogruppo di Rete Civica, ha sollecitato la Giunta regionale a intraprendere un aggiornamento normativo che riconosca la specificità storica del Parco di Monte Sole e ne garantisca la conservazione a lungo termine.

La richiesta evidenzia la necessità di rivedere la legislazione sui parchi storici, con particolare riferimento al Parco di Monte Sole. Attualmente, la normativa non distingue in modo adeguato la tutela dei parchi storici da quella dei parchi naturali, generando una lacuna legislativa che potrebbe compromettere la salvaguardia dei primi, la cui rilevanza non si esaurisce nell'ambito ambientale. È urgente quindi un aggiornamento normativo che sottolinei il valore storico di questi luoghi, considerandoli vere e proprie "opere d'arte viventi".

I parchi storici rappresentano spazi unici e irripetibili, riflesso della nostra storia e cultura, e richiedono una tutela alla pari delle opere d'arte tradizionali. La loro gestione implica competenze interdisciplinari, che spaziano dalla storia all'architettura, dalla botanica alla climatologia. È quindi essenziale che questa complessità venga riconosciuta, affinché la normativa fornisca strumenti adeguati per una conservazione efficace.

In particolare, il Parco di Monte Sole necessita di una tutela specifica che ne riconosca il valore storico legato all'eccidio del 1944. La protezione della sua memoria deve essere considerata prioritaria per favorire la diffusione della conoscenza di questo luogo e del suo significato per le generazioni future.

Mastacchi, tramite l'interrogazione, ha richiesto alla Giunta regionale di intervenire con un aggiornamento legislativo che riconosca la peculiarità storica del Parco di Monte Sole e degli altri parchi storici, garantendo la loro conservazione nel lungo termine.

sabato 28 settembre 2024

La fortuna del cercatore di funghi bacia ancora Luigi Epifani

 



Dopo il ritrovamento di un porcino da 800 grammi avvenuto l'altro ieri, oggi Luigi Epifani, appassionato cercatore nei boschi della Valle del Setta, ha avuto un altro colpo di fortuna, scovando un magnifico pioppino del peso netto di 627 grammi. Gli amici, increduli, hanno commentato con stupore: una doppia scoperta così straordinaria, nella stessa stagione e a così breve distanza di tempo, non ha precedenti. Qualcuno, scherzando, ha persino suggerito a Luigi di cimentarsi nella ricerca del tartufo, convinti che potrebbe fare altre scoperte eccezionali, capaci di deliziare anche i palati più esigenti.




Escursione sulle colline marconiane in compagnia della musica

 

 


Il Gruppo di studi “Progetto 10 Righe”  informa:

 

Domani, domenica 29 settembre, per la rassegna ‘A passo di musica’ è stata organizzata  una facile escursione sulle colline di Pontecchio, cui seguirà  l'esibizione del M° Roberto Tascini alla chitarra classica. Appuntamento alle 17  presso la chiesa di Santo Stefano di Pontecchio Marconi 




Un murale nel processo di rigenerazione urbana del Residence Valsambro


L’ Unione Comuni Appennino Bolognese riporta:

Nelle scorse settimane è comparso sulle facciate di uno degli immobili del Residence Valsambro un gigantesco murale, rientrante nel più ampio progetto di arte pubblica denominato “Ruralis” che l’associazione culturale The Wall ETS ha ideato per l’Unione dei Comuni dell’Appennino Bolognese all’interno del progetto “Street e Land Art” finanziato con risorse a valere sul CLoSER - Comunità Locale Sostenibile Ecologica e Rurale finanziato dal PNRR M2C1 - Intervento 3.2 Green Communities e, come tale, non ha comportato alcuna spesa a carico del Comune. In questa ottica, la proposta è stata pensata quale leva per innescare percorsi rigenerativi nella comunità locale, la quale attraverso workshop e laboratori ha portato il proprio contributo.

L’opera realizzata a San Benedetto Val di Sambro dall’artista Andrea Casciu, sotto la direzione artistica di Fargo e quella tecnico-organizzativa di Alex Sabattini, rappresenta un’immagine iconica nella quale il volto, mezzo uomo e mezza donna, simboleggia al tempo stesso giovani e futuro, la forma della coppa l’elemento da cui dissetarci, la corona floreale di querce (tipica di queste terre) lo storico riferimento alle icone romane, e poi l’uccello che migra nell’Appennino guidato dalla stella madre.

Ecco dunque che in questo ambito, la street art nata negli anni Settanta in America come forma di denuncia, affermazione di un’identità, riappropriazione di uno spazio urbano, e come tale a lungo considerata una forma di vandalismo da reprimere e punire, oggi vive un’inversione di rotta, venendo riconosciuta come strumento di riqualificazione urbana su cui investire per impreziosire ambiti urbanizzati e quartieri, cambiandone la visione e la percezione anche per mezzo di queste nuove ed inaspettate prospettive, che definiscono scorci inusuali e inattesi che si delineano sulle quinte urbane scrostate o su facciate cieche.

Esprime la sua soddisfazione il Sindaco di San Benedetto Val di Sambro Alessandro Santoni: “Nel più ampio processo di rigenerazione in atto all’interno del Residence Valsambro abbiamo pensato anche alla street art urbana poiché gli innumerevoli esempi che ci sono in Italia e nel mondo ci dimostrano come la stessa generi appartenenza ed al tempo stesso contribuisce a sviluppare e caratterizzare l’identità di un luogo, anche grazie alla grande visibilità che queste opere producono e che ci aspettiamo contribuisca a produrre il risultato atteso assieme agli altri progetti di riqualificazione in corso”.

Raccolta Permanente d’Arte “Bologna Velata”

 Appuntamento domani, domenica 29 settembre, alle  11,  all' O.A.S.I. di Tolè


di Martina Mari

L’appuntamento in O.A.S.I. (Opificio Artistico Silvestre Ideale) di domani, domenica 29 settembre,  alle 11 sarà il sesto del Progetto “Bologna Velata - Artisti bolognesi della seconda metà del ‘900 a 500 m. s.l.m.” avviato nel 2019 e proseguito con cadenza annuale. 

Il progetto nasce dall’esigenza di dare visibilità alle relazioni culturali tra artisti della seconda metà del ‘900, periodo complesso ma ricco di spinte innovative sia sul piano sociale che culturale  che hanno stimolato e influenzato anche l’attività artistica visiva che però, a Bologna, non ha avuto un adeguato riconoscimento.

"Abbiamo cercato di dare vita ad una raccolta di opere di artisti che avevano anche avuto un ruolo didattico presso istituzioni pubbliche e/o private e che avevano sviluppato parallelamente le loro attività, artistica e didattica" - spiegano Patricia Brasili e Paolo Gualandi, ideatori del progetto -. In numerosi casi, a Bologna, pur nello scostamento tra maestri e allievi determinata dagli eventi degli anni settanta, spesso molto evidente, andando a vedere chi era a capo della sequenza artistica esaminata, ci si è trovati davanti ad un nome: Giorgio Morandi, di cui però non avevamo opere. Quest’anno, grazie alla disponibilità degli eredi di Francesco Bagnaresi (1981-1968), architetto, pittore, grafico, coetaneo e amico stretto di Morandi abbiamo la possibilità di riempire questo vuoto. Ci sono state infatti messe a disposizione, oltre che un’opera pittorica di F. Bagnaresi, anche una serie di opere grafiche che testimoniano dell’influenza di Morandi nella realizzazione delle sue incisioni. Settore a cui Bagnaresi non si era mai accostato in precedenza privilegiando altre tecniche grafiche, e che affronta unicamente quando Morandi stesso gli ha donato il suo vecchio torchio. Torchio attualmente conservato al Museo Morandi che dall’ottobre 2012 ha provvisoriamente sede presso il MAMBO, Museo d’Arte Moderna di Bologna, cui la famiglia Bagnaresi l’ha dato in comodato gratuito. Il tutto è inoltre accompagnato dalle lettere con cui Morandi insegnava a Bagnaresi l’arte dell’incisione. Ci è parso quindi interessante porre l’accento quest’anno, nell’ambito di “Bologna Velata”, proprio su questo rapporto didattico-amicale e più precisamente sulla didattica morandiana, anche in considerazione del fatto che almeno una decina degli Autori che già fanno parte della nostra raccolta sono stati allievi d’Accademia di Morandi. Per questo evento abbiamo ritenuto arricchente anche una collaborazione con i membri del Comitato Scientifico del Centro di Documentazione Giorgio Morandi del Museo degli Allievi di Giorgio Morandi creato a Grizzana Morandi presso i Fienili del Campiaro. Questa presentazione di “didattica” può apparire di rottura rispetto a quanto fatto negli eventi degli anni precedenti, ma non lo è, infatti consente di toccare con mano uno spaccato concreto di come le “eredità culturali” venissero e vengano ancora, in molti casi, transitate, creando quelle “catene di discepolato” che hanno portato allo sviluppo di interessanti personalità artistiche non solo del secondo ‘900, ma che con le loro estensioni hanno influenzato anche quelle del secolo presente di cui contiamo di occuparci nei prossimi anni".

venerdì 27 settembre 2024

In Emilia-Romagna dal 7 ottobre la vaccinazione influenzale

Anticipata di una settimana, scelta raccomandata da ministero



Partenza anticipata per la campagna di vaccinazione antinfluenzale, che in Emilia-Romagna prenderà il via lunedì 7 ottobre, oltre una settimana prima rispetto al 2023 - quando partì il 16 ottobre - e addirittura due rispetto al 2022, quando la data di avvio fu il 24 ottobre.

    Una scelta, voluta dalla Regione, che è stata raccomandata dal ministero della Salute, in considerazione della circolazione dei virus respiratori nella stagione 2023/24 e alle conseguenti previsioni per quest'anno.

La stagione scorsa, infatti, in Emilia-Romagna si sono ammalate oltre 1,2 milioni di persone, con un'incidenza alta e un picco pari a circa 23 casi per 1.000 assistiti, vicino al primato negativo di 24,5 casi del 2004.
    A disposizione c'è un milione di dosi di vaccino, che potranno aumentare fino a 1,2 milioni ed essere somministrate in qualsiasi momento. L'anticipo della campagna non implica, infatti, che si concluda prima: ci si potrà vaccinare regolarmente fino a febbraio 2025. Confermata la possibilità di vaccinare gratuitamente i bambini sani dai 6 mesi ai 6 anni, per i quali (nella fascia 2-6 anni) sarà disponibile anche il vaccino antinfluenzale spray nasale.
    Anche quest'anno è prevista, su richiesta, la co-somministrazione del vaccino antinfluenzale con quello antiCovid-19 (già peraltro attiva autonomamente nei centri vaccinali): sono disponibili 300mila dosi aggiornate contro le nuove varianti e altre, se necessarie, saranno ordinate.
    "L'Emilia-Romagna è al primo posto, tra le grandi regioni italiane, per la copertura vaccinale antinfluenzale tra i cittadini dai 65 anni in su - spiega l'assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini - siamo vicini al 60%, la vaccinazione è la protezione più efficace e sicura per prevenire l'influenza e ridurne le complicanze, che per alcune persone possono essere anche molto gravi, e conseguentemente diminuire gli accessi ai Pronto soccorso e i ricoveri in ospedale".
 (ANSA)

Si rinnova il Maggiore di Bologna, reparto e attrezzature in più

Nuova Tac, risonanze magnetiche e 38 posti letto flessibili


Un nuovo reparto di degenza al 13esimo piano con 38 posti letto, la riorganizzazione degli spazi interni per aree omogenee e il rinnovo del parco della diagnostica, in particolare con una nuova Tac e due risonanze magnetiche.

E' così che si riqualifica l'ospedale Maggiore di Bologna, grazie a un investimento da fondi regionali, aziendali e Pnrr di 3,7 milioni di euro per le attrezzature, di 2,8 milioni per i lavori sul nuovo reparto, ai quali si aggiungono 800 mila euro di rincaro materiali.
    Oggi l'inaugurazione del nuovo piano alla presenza dell'assessore regionale alle politiche per la Salute Raffaele Donini, del sindaco di Bologna Matteo Lepore e del direttore generale dell'azienda Usl di Bologna Paolo Bordon. "Oggi abbiamo la dimostrazione di come in questi anni non ci siamo occupati solo di superare enormi emergenze, ma abbiamo continuato a investire nella qualità delle nostre strutture ospedaliere - sottolinea l'assessore Donini - Qui al Maggiore presentiamo una riorganizzazione completa dell'ospedale per aree omogenee, medica, chirurgica, ortopedica, specialistica. Questo consentirà miglior comfort ai degenti, ma anche migliori condizioni di lavoro ai nostri operatori sanitari". Secondo il sindaco Lepore, si tratta di "un rafforzamento dell'ospedale Maggiore che è l'ospedale della città, e grazie a questo investimento si fa un passo avanti molto importante per la cura dei cittadini". Il 13esimo piano è dotato di 36 posti letto più 2 espandibili, con stanze da due posti letto ciascuna e una stanza da 4, con una gestione più flessibile delle tipologie di degenza. La tecnologia e la disposizione degli spazi consentono in ogni stanza di adottare procedure a garanzia della gestione dei pazienti con potenziale rischio infettivo. "È un reparto per noi molto importante perché migliora di moltissimo la qualità delle nostre potenzialità cliniche-assistenziali - spiega il direttore Bordon - sono 38 posti letto, tutti moderni, che si possono gestire in maniera flessibile". Bordon ricorda che unitamente agli investimenti fatti negli ultimi mesi, con quelli presentati oggi "abbiamo superato di gran lunga i 10 milioni di euro, che hanno qualificato in maniera importante l'ospedale Maggiore". (ANSA)

 

A Vado trovato un Porcino gigante




Il vadese Luigi Epifani ha fatto una scoperta straordinaria nei boschi: un porcino dal peso di ben 800 grammi! 

Una trovata eccezionale che ha suscitato grande sorpresa tra gli appassionati di funghi. 

Questo fungo, di dimensioni inusuali, è stato raccolto durante una passeggiata mattutina. 

Luigi, visibilmente soddisfatto, ha dichiarato che non aveva mai visto un porcino così grande. Un vero colpo di fortuna per lui!

Sasso Marconi: La viabilità continua a essere un problema senza soluzioni all'orizzonte

 


Le strade di Sasso Marconi continueranno a essere trascurate, con condizioni che rischiano di peggiorare ulteriormente la già difficile transitabilità nell'Appennino. Questo il verdetto emerso dal Consiglio comunale di martedì 24 settembre, durante il quale il sindaco Roberto Parmeggiani ha annunciato che non esistono “le condizioni e le risorse” per affrontare il problema. Il tono con cui il primo cittadino ha dato la notizia lascia poco spazio a speranze per una possibile soluzione.

La viabilità locale, quindi, resta affidata alla buona sorte, che però sembra mancare, soprattutto dopo i disastri del 2023. La mancata manutenzione delle strade, e in particolare la cattiva gestione delle acque piovane, è stata identificata come una delle principali cause delle frane che hanno devastato la viabilità appenninica. Nonostante ciò, il responso delle istituzioni rimane fermo: non si può fare nulla. Un messaggio che, secondo molti, risuonerà presto anche in altri comuni dell'Appennino.

Per chi vive e lavora in queste zone, il futuro si presenta incerto, con alcuni che vedono nelle scelte politiche locali un tentativo deliberato di scoraggiare la residenzialità e le attività operative nelle aree collinari e montane.

Durante il Consiglio comunale, il sindaco Parmeggiani ha inoltre illustrato le linee programmatiche del suo mandato 2024-2029, ponendo al centro la persona e i servizi a essa dedicati. Tra i punti chiave: la promozione di comunità più sicure attraverso forme di aggregazione, una "città educante" con spazi pubblici salubri e sicuri, e uno sviluppo sostenibile. Ha sottolineato l'importanza di migliorare il trasporto pubblico, con particolare attenzione alla realizzazione del secondo binario ferroviario, e ha parlato del nuovo Piano Urbanistico Generale (PUG), incentrato sul consumo zero di territorio vergine e sul recupero dell'esistente.

Tra i progetti in corso, Parmeggiani ha ricordato la costruzione della nuova Scuola Media del capoluogo, il nuovo condominio per consentire una vita autonoma ricavato negli spazi dell’ex Alfa Wasserman e il Bed & Bike di Pontecchio, oltre alla riqualificazione degli impianti sportivi e della piazza del capoluogo. Ha infine invitato l'opposizione a confrontarsi su come utilizzare al meglio gli spazi che si libereranno con la demolizione dell'attuale scuola media.

Tuttavia, la proposta programmatica non ha convinto l'opposizione. Il capogruppo di minoranza, Stefano Pedrelli, ha criticato il piano, definendolo un semplice "copia e incolla" del programma elettorale, e lamentando la mancanza di concretezza, dettagli operativi con dati e investimenti: "A tre mesi dall'insediamento, ci aspettavamo di più, soprattutto in termini di interventi preventivi contro le alluvioni," ha dichiarato, annunciando il voto contrario del suo gruppo.

 

Le vittime di Monte Sole ricordate nelle preghiere domenicali a Sasso Marconi


Domenica prossima,  29 settembre, in occasione dell'80° anniversario dell'eccidio di Monte Sole, le comunità parrocchiali di Sasso Marconi, San Lorenzo, Battedizzo e Sirano renderanno omaggio alla memoria delle vittime durante la Santa Messa delle 11 presso la chiesa di San Pietro a Sasso Marconi. 



Al Parco del Chiù un week-end dedicato all’outdoor

 Escursioni, incontri, sport e degustazioni per conoscere meglio i cammini che attraversano l’Appennino



Torna  Appennino Outdoor Fest, l’evento dedicato allo sport e al turismo outdoor che domani, sabato 28 e domenica 29 settembre animerà gli spazi del Parco del Chiù, a Pontecchio: due giorni di festa con incontri e attività en plen air per conoscere meglio le colline marconiane e i cammini che attraversano il nostro Appennino.

La manifestazione vuole promuovere il territorio che da Sasso Marconi, vera e propria “porta dell’Appennino”, sale verso la montagna abbracciando le valli del Reno e del Setta. 

Un territorio che Appennino Outdoor Fest invita a scoprire grazie agli eventi programmati nelle due giornate - camminate, tour in e-bike e visite guidate per scoprire alcuni luoghi di interesse storico del territorio, come il settecentesco borgo di Colle Ameno - e agli stand dei Cammini allestiti al parco del Chiù, in un’area expo dedicata e corredata da prodotti per l’outdoor. Qui i visitatori potranno ricevere tutte le informazioni utili per conoscere meglio i grandi Cammini che collegano Emilia e Toscana, ovvero la Via della Lana e della Seta e la Via degli Dei (che, a dieci anni dalla firma del Protocollo d’intenti tra i 12 Comuni situati lungo il percorso, continua ad essere una meta ricercata da tantissimi escursionisti), e altri itinerari che si snodano lungo la dorsale appenninica, come il Bologna Montana Art Trail, la Via Medicea, la Via Francesca della Sambuca e l’Alte Vie di Firenzuola. 

Alla Via degli Dei e la Via della Lana e della Seta sono poi dedicati due appuntamenti speciali: un’escursione guidata lungo la valle del Reno, che toccherà entrambi i tracciati, e una disfida per scoprire storia, caratteristiche e curiosità dei due percorsi attraverso le testimonianze di guide ed esperti. Alla Via degli Dei è ispirato anche il libro “Bello il bosco ma non ci vivrei”, che racconta in modo divertente il viaggio a piedi da Bologna a Firenze di due ‘improbabili’ escursionisti: gli autori Angelo Mozzillo e Davide Panizza, che sabato pomeriggio saranno al parco del Chiù per presentare la pubblicazione. 

Anche le associazioni sportive, presenti alla festa con i propri punti informativi, hanno contribuito alla costruzione del programma organizzando prove gratuite di mountain-bike, baseball, softball, mini-basket e orienteering. Per i piccoli visitatori ci sono i “cantastorie in bicicletta” con laboratori creativi e animazioni itineranti con teatrino e burattini, i giochi della tradizione (corsa nei sacchi, biliardino…), i laboratori di costruzione con i Lego e la possibilità di visitare il Piccolo Museo della Fiaba, lo spazio espositivo dedicato al mondo delle fiabe, allestito a Colle Ameno, nelle sale di Villa Davia. 

Ad arricchire il programma della kermesse contribuiranno il mercato dei produttori agricoli e i banchi dei creativi, mentre momenti di spettacolo e intrattenimento musicale, tra cui un’esibizione di ballo latino-americano, animeranno le due serate di festa. 

Ci sarà infine un’area food & drink con cocktail, aperitivi, crepes, zucchero filato, le crescentine e le tigelle di Antico Mondo Contadino e il ristorante gestito dall’Associazione Parco del Chiù, che propone un menu ispirato ai sapori dell’Appennino Tosco-Emiliano: tra pici e tagliatelle, polenta e pecorino, cantucci e zuppa inglese, la cucina bolognese incontra e “sfida” quella toscana, rendendo Appennino Outdoor Fest un evento davvero per tutti i gusti! 

Il programma di Appennino Outdoor Fest è disponibile su https://www.infosasso.it/outdoorfest

Sabato la manifestazione apre alle h 15, domenica alle h 10 - L’ingresso al Parco del Chiù è gratuito.