venerdì 17 luglio 2020

Schiarita nella vertenza FIAC / ATLAS COPCO , c'è l'accordo.

Raggiunta dopo quindici ore di trattativa una ipotesi di accordo che prevede fino al 30 giugno 2021 la stabilità lavorativa e dei rapporti di lavoro. Il referendum tra tutti i lavoratori approva l’accordo con il 99% dei voti favorevoli


FIOM CGIL BOLOGNA – NIDIL CGIL BOLOGNA informano:


Questa mattina alle 5.30 è stata raggiunta, dopo quindici ore di trattativa, una ipotesi di accordo sulla vertenza FIAC Compressori / Atlas Copco.
E’ stata una notte difficilissima durante la quale più volte si è corso il rischio che l’Azienda rompesse la trattativa, facendo precipitare tutte e tutti in uno scenario totalmente imprevedibile. Sicuramente va ringraziato il ruolo di grande autorevolezza esercitato dalle Istituzioni che ha permesso di superare anche i momenti più duri, a partire dalla Regione Emilia Romagna con l’Assessore Vincenzo Colla, e dai sindaci di Sasso Marconi Roberto Parmeggiani e il sindaco di Castel San Pietro Fausto Tinti, presente per la città metropolitana di Bologna.
Alle 8 davanti ai cancelli della FIAC a Pontecchio Marconi si è svolta l’assemblea di tutte le lavoratrici ed i lavoratori, oggi al 53mo giorno di mobilitazione, e l’ipotesi di accordo è stata illustrata dal Segretario Generale della FIOM CGIL di Bologna, Michele Bulgarelli, dal funzionario della FIOM Eugenio Martelli e dalla Segretaria Generale del NIDIL Giovanna Balzoni, dalla RSU aziendale con la presenza anche del Segretario Generale della FIOM Emilia Romagna Samuele Lodi.
L’ipotesi di accordo, poi approvata tramite referendum a scrutinio segreto con 138 voti favorevoli, 2 schede bianche e un contrario, afferma innanzitutto l’unità delle lavoratrici e dei lavoratori, difende la dignità dei lavoratori FIAC che sono stati protagonisti di una lotta straordinaria e dice la verità su quanto succederà nei prossimi mesi.
E’ stato per noi un punto dirimente di tutta la trattativa vedere riconosciuta e affermata contrattualmente l’unità di tutti i lavoratori presenti nel sito industriale di Pontecchio: i dipendenti di FIAC srl, i dipendenti di FIAC Professional Air Compressors srl, i lavoratori in somministrazione (di cui 29 in staff leasing) e i lavoratori della logistica. L’accordo prevede che fino al 30 giugno 2021 sarà garantita la stabilità lavorativa dei rapporti di lavoro.

Viene inoltre attivata, e ne vengono definite le modalità, una staffetta generazionale attraverso la quale tutti i dipendenti che potranno raggiungere la pensione nei prossimi due anni avranno la possibilità di uscire da FIAC  (senza penalizzazioni sulla retribuzione) e per ciascun lavoratore che uscirà sarà effettuata un’assunzione a tempo indeterminato di un lavoratore oggi in azienda con contratto di staff leasing.

Viene poi riconfermato l’impianto dell’accordo del 12 giugno scorso e i tavoli tematici che si sono costituiti nelle scorse settimane (sugli aspetti finanziari, occupazionali e industriali) si trasformano in un “osservatorio” che sarà convocato nei prossimi mesi sino a dicembre 2020 per esplorare tutte le possibili soluzioni volte ad evitare il trasferimento.

L’accordo raggiunto però impegna anche l’azienda a dare sicurezza e protezione alle lavoratrici ed i lavoratori qualora l’Azienda non dovesse recedere dal progetto del trasferimento, attraverso l’impegno a sottoscrivere entro marzo 2021 un accordo su un “piano sociale” che, utilizzando tutti gli strumenti a disposizione (reindustrializzazione del sito, accompagnamenti dei lavoratori, outplacement, formazione e riqualificazione, ricorso agli ammortizzatori sociali), tuteli l’occupazione del sito di Pontecchio.
Questo accordo non sarebbe stato possibile senza la straordinaria mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori della FIAC, il loro coraggio e la loro determinazione, senza l’impegno dei delegati e delle delegate sindacali, senza la solidarietà di tutta la Bologna metalmeccanica, del mondo del lavoro, delle forze politiche, delle istituzioni, della società civile e del mondo della cultura, dalla Cineteca di Bologna a Ken Loach a Lo Stato Sociale e Cisco, dai commercianti di Sasso Marconi ai Modena City Ramblers.
Questi cinquanta giorni di presidio, giorno e notte, trentasei giorni di sciopero ci hanno anche mostrato il protagonismo delle lavoratrici e dei lavoratori e anche una grande disponibilità al conflitto da parte dei giovani e dei precari. Una lotta esemplare per tutto il territorio, anche in vista di un autunno che si annuncia molto preoccupante. Ma verso questo autunno andiamo con la consapevolezza che tra i lavoratori c’è quella dignità, quel coraggio e quella serietà di cui tutto il Paese ha estremamente bisogno in un momento difficile come quello che stiamo vivendo.


1 commento:

antonio ha detto...

Grazie a tutti coloro che hanno lottato per la loro dignità, la loro famiglia, la loro convinzione che non si può essere in balia dei soli interessi economici.
Grazie alle autorità che hanno dimostrato quanto hanno a cuore i lavoratori e quanto sono rappresentativi nella società in cui noi viviamo. Grazie per la professionalità dimostrata da chi ha condotto l'intera tristissima vicenda,intrisa di arroganza del potere fine a se stesso, disumano e cieco nei confronti dei più deboli ed indifesi.
Siamo e saremo più sereni confidando in un esito conclusivo che soddisfi lavoratori ed impresa.
Come lavoratori ci impegneremo per dimostrare che amiamo il nostro lavoro e che saremo orgogliosi di essere fautori di un miglioramento in quegli aspetti che erano alla base della decisione Atlas Copco; noi faremo la nostra parte, gli altri facciano altrettanto.