venerdì 24 luglio 2020

WWF BOLOGNA: "SALVIAMO IL CORNO ALLE SCALE"

Dante Franchi ha inviato le osservazione del WWF al progetto di 'Seggiovia esaposto al Corno alle Scale':

Il documento depositato in Regione segna, purtroppo, una svolta: è chiara la decisione di continuare a puntare sulla neve che non c’è e su costosi impianti di risalita in un momento in cui i soldi sono pochi e gli investimenti vanno ben valutati. Infatti nella situazione economica disastrosa del dopo
pandemia, sembra inconcepibile che si trovano soldi per demolire una seggiovia esistente (la nota “direttissima”), quasi nuova, per progettarne e costruirne un’altra che utilizza lo stesso tracciato prolungato verso il Lago Scaffaiolo di soli 200m.
Il WWF, dopo approfondita esamina della documentazione, fa motivate critiche e proposte alternative per la tutela dell’Ambiente e lo sviluppo realmente sostenibile della montagna nell’Alto Appennino bolognese.

1. Costi: il costo del nuovo impianto (seggiovia esaposto, lunghezza di circa 1Km) è di 7.097.936,50€.
L’impianto rientra in un progetto più vasto per collegare l’Emilia con la Toscana e prevede una lunga serie di interventi (innevamento artificiale ecc.) che porteranno a circa 40 milioni di euro gli stanziamenti nell’alto Appennino tosco-emiliano (Repubblica, 24 gennaio 2017). Tutto questo in un comprensorio (il Corno alle Scale) dove l'appetibilità sciistica è scarsa per ragioni climatiche (venti fortissimi, scarsa copertura nevosa, frequente presenza di nebbia) oltre che per strutture ricettive inadeguate; sono queste le ragioni per cui l'appetibilità sciistica del Corno è in crisi e non certo per carenze degli impianti di risalita! Oggi una quantità di studi impressionante indicano che nel prossimo futuro l’innevamento è destinato a diminuire. Già adesso tutti gli impianti di risalita, al di sotto dei 1800m, sono quasi tutti in perdita; il nuovo impianto progettato al Corno alle Scale, ha la stazione di monte, la più alta, a quota di soli 1778m! Per la pratica dello sci l’innevamento artificiale sarà indispensabile; tuttavia la neve artificiale è costosa e spesso impossibile da
produrre per le alte temperature che si registrano anche di notte e nel cuore dell’ inverno; poi è noto che l’innevamento artificiale determina impatti ambientali e paesaggistici molto rilevanti a causa dei macchinari necessari, per il consumo di energia, e per la captazione di sorgenti e acque superficiali.
2. Utilizzo e impatto sull’ambiente: l’idea, espressa più volte, è quella di utilizzare il nuovo impianto anche in estate; per questo il progetto prevede di dotare i sedili dell’impianto di risalita con appositi “ganci” per appendere le biciclette; le persone che utilizzeranno i “ganci” saranno anche coloro che praticano il cosiddetto “downhill” che consiste nel lanciarsi a forte velocità in discesa dopo essere saliti in quota con gli impianti di risalita. La discesa avviene in percorsi dedicati ai bikers oppure in tracciati che creano gli stessi bikers (a volte con trampolini e altre strutture). L’impatto ambientale sarebbe devastante, soprattutto in Val di Gorgo (adesso è un vallone stupendo e intatto), dove le condizioni climatiche, il tipo di terreno e le pendenze renderebbero irreversibili le conseguenze causate dall’apertura di nuovi percorsi di discesa utilizzati a fortissima velocità.
 3. L’Ambiente: sulla base di molteplici studi il Corno alle Scale (e montagne vicine) risulta il luogo con maggiore biodiversità in tutta la regione Emilia-Romagna. Favorire il massiccio afflusso estivo di turisti e bikers, concentrato in pochi giorni a 1800 metri di quota, avrebbe un impatto pesante sui fragili habitat d'altitudine.
Di tutto questo non si fa menzione nel documento da noi esaminato e depositato in Regione. Sulla base anche degli studi da noi effettuati (cfr. Bonafede et al. 2014), tutto questo porterebbe al danneggiamento di  4 habitat di interesse comunitario presenti nell’area interessata dal nuovo impianto “Polle-Lago Scaffaiolo” e i connessi percorsi di discesa per lo sci e per i bikers. Gli habitat sono: 4060, 6170, 6230 (prioritario), 8120, tutti compresi nel SIC–ZPS “IT4040001 M. Cimone, Libro Aperto, Lago di Pratignano”. Testimonianza evidente della superficialità con cui è stato redatto il documento esaminato è la descrizione della componente faunistica che si riferisce all'area del Gran Sasso (Abruzzo) o ad ambienti estranei come i boschi di Cerro; qui vengono riportate “osservazioni” curiose su specie faunistiche come: Vipera dell'Orsini, Coturnice, Calandro, Pispola, Rigogolo, Picchio verde, Lanario e altre specie assenti al Corno alle Scale.
Evidentemente si è ritenuto opportuno effettuare un “copia” da un documento e “incollarlo” su di un documento differente che si riferisce a una zona (il Corno) distante oltre 300 Km in linea d’aria dal Gran Sasso! Per tutto questo la valutazione preliminare di impatto ambientale riportata nel documento  esaminato e depositato in Regione è del tutto inattendibile.
4. Proposte WWF per l’ambiente e l’economia in alta montagna: occorre prendere atto che è in corso una trasformazione epocale del turismo e che la pandemia sta precipitando. Le esperienze turistiche di massa, concentrate intorno a grandi infrastrutture, cedono il passo a una miriade di offerte personalizzate e di nicchia, in cui la carta vincente è una rete di tante occasioni e percorsi ben distribuita su di un ampio comprensorio ben qualificato e adeguatamente fatto conoscere. Da anni il segmento in costante crescita è quello legato alle lunghe camminate e al trekking. A questo proposito citiamo esempi significativi: la Via Degli Dei nel 2018 ha avuto 12.000 camminatori e negli ultimi due/tre anni si sono aperte 22 nuove strutture ricettive; lo stesso successo lo sta avendo il percorso noto come “La via della Lana e della Seta”. Sono in progetto altri percorsi come la Linea Gotica mentre altri ancora, come l' Alta Via dei Parchi, sono già una realtà consolidata. E’ ovvio che i tanti turisti coinvolti in queste proposte di tipo ecosostenibile, non potranno vedere positivamente l'ipotesi di camminare sotto i piloni di una funivia per arrivare al Lago Scaffaiolo, una delle tappe più suggestive della Via dei Parchi. Invece di “buttare” soldi negli impianti di risalita il WWF propone: a) migliorare le strutture ricettive in Alberghi e Rifugi; b) fare manutenzione della
rete sentieristica; c) valorizzare I beni storici, artistici e culturali; d) creare e utilizzare un percorso ecoturistico sugli alberi monumentali; e) incentivare la pastorizia che, se correttamente condotta, è un elemento centrale per mantenere la Biodiversità (cfr. Bonafede et al. 2014) e nel contempo può costituire un elemento importante per valorizzare altre attività economiche collegate al turismo di qualità.
Spendere oltre 7 milioni di € per abbattere un impianto funzionante e per costruirne un altro sostanzialmente analogo e sullo stesso tracciato, ci pare assurdo e una beffa per chi vorrebbe lavorare utilizzando in modo sostenibile le risorse dell’ambiente montano. Il WWF farà tutto il possibile, anche sul piano legale, per difendere il Corno alle Scale e lo sviluppo di un’economia sostenibile a vantaggio dell’Ambiente e di tutti i cittadini.

Fausto Bonafede
WWF Bologna Metropolitana OdV

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Chiedo scusa vorrei porre un problema all'ambiente e non solo alla cava in via Setta (Casalino)Sasso Marconi hanno ripreso a scavare le ruspe estraggono ghiaia bagnata si parla di tantissimi metri in profondità.prima hanno distrutto le montagne ora distruggono il sottosuolo e falde acquifere.,come è possibile che nessuna autorità competente fermi questo scempio, forse girano troppi interessi.
spero che ci sia qualche autorità che vada a verificare si vede dalla strada

Anonimo ha detto...

Osservazioni ragionevoli, speriamo siano recepite e si abbandoni questo sperpero di denaro.

antonio ha detto...

Se le cose stanno come descritte nell'articolo, chi propone cose diverse da Bonafede è in Malafede.
In sostanza sperperare molti soldi solo per soddisfare, si fa per dire, alcune persone senza una visione ecologica e sostenibile nel tempo, mi pare fuori da ogni logica sia politica che economica.
Se i soldi fossero di chi fa proposte simili, non credo avrebbero seguito alcuno.
Rendiamo invece più fruibile la nostra montagna sia d'inverno ma sopratutto d'estate proponendola a chi sta e sa vivere nella natura nel massimo rispetto e conservazione, sono certo che chi vive in montagna ne trarrebbe maggior beneficio.

Anonimo ha detto...

Ma che non rompano
Andremo lo stesso a sciare

https://www.italiaskirama.it/neveplast-sciare-tutto-lanno-senza-neve

Tonno ha detto...

Non capisco perche' nella vicina modena (comprensorio del cimone) si investa ogni anno e al corno alle scale appena si apre una prospettiva di qualche investimento vengano fuori tutti questi STUDI che di fatto hanno l'unico scopo di bloccare I progetti.. Come se gli abitanti della parte bolognese non avessero il diritto di ammodernarsi... o forse meglio ancora Se non li facciamo ammodernare...forse avremo un concorrente in meno. Ma'..qualche dubbio comincia a venirmi

Anonimo ha detto...

Qui campano con le pastasciutte.