venerdì 5 giugno 2020

Il temporale della notte scorsa ha messo alla prova la montagna

Un violento temporale si è abbattuto la scorsa notte sull'intera provincia di Bologna. Ha causato molti danni specialmente nelle zone montane intorno a Gaggio Montano, Castiglione dei Pepoli e Porretta Terme con numerosi allagamenti di edifici privati e di negozi. 
Alle 7.39 allarme a Porretta per un'azieda allagata in via Quattro Novembre. A Gaggio Montano diversi interventi dei Pompieri, iniziati nella notte, che sono ancora in corso. In alcuni casi le strade si sono trasformate in torrenti. 

A Granaglione una frana ha bloccato residenti e persone che transitavano in auto sulla Sp 55. Sempre a Granaglione inoltre è stata evacuata una donna dalla sua abitazione per il pericolo di ulteriori e pericolosi smottamenti. 
Aziende allagate anche a Pianoro.

Attualmente i vigili del fuoco stanno ancora operando per far fronte alle richieste di soccorso : oltre agli allagamenti, pali pericolanti, alberi abbattuti, come a Monghidoro in via Marino Finzi dove una pianta è caduta sulla strada.
In pianura diversi interventi nei comuni di Medicina e Bologna.

I Carabinieri del Comando Provinciale di Bologna stanno svolgendo servizi di viabilità alla circolazione stradale e prestando assistenza alla popolazione interessata dall’ondata di maltempo che si è abbattuta sul bolognese, in particolare sull’Alta e Media Valle del Reno, dove i Carabinieri della Compagnia di Vergato sono stati impegnati a Molino del Pallone, una piccola frazione del Comune di Alto Reno Terme.
Questa notte, la Centrale Operativa dell’Arma ha ricevuto numerose richieste di aiuto di cittadini, anche anziani, che segnalavano la presenza di smottamenti di terreno sul manto stradale e allagamenti che stavano interessando il piano terreno di abitazioni ed esercizi commerciali.



Il consigliere della Città metropolitana di Bologna, Marta Evangelisti, accusa: “ Frane ovunque questa notte. Inaccettabile l’assenza della città metropolitana” e scrive:

Questa notte si è scatenato il finimondo. A seguito di una pioggia incessante, raffiche di vento incredibili, quasi tutti i fossati hanno esondato e le strade hanno ceduto a frane diffuse e di grande portata. A Molino del Pallone, nell’ex territorio di Granaglione, un torrente ha esondato portando con se legname e fango che hanno trasformato la strada e il paese in un fiume. L’acqua e la fanghiglia hanno travolto interamente una attività di ristorazione, mentre una famiglia è stata evacuata. La tratta della SS 632 è stata interessata da diverse frane soprattutto appunto dopo il paese di Molino del Pallone, dove due grossi smottamenti alle ore 24 avevano già interrotto il percorso.
Il collegamento sopra, SP 55, già nel tratto Casa Boni - Boschi era occupato da altri smottamenti che ne impedivano la percorrenza. Ad ore 2 di questa notte, sono quindi personalmente rimasta bloccata tra due tratti di strada, impossibilitata a raggiungere la mia abitazione principale a Ponte della Venturina e a poter visionare un’attività commerciale devastata a Molino del Pallone.
Avvisata la Città metropolitana mi è stato risposto che le strade “sarebbero state chiuse” affermazione del tutto superflua perché la natura ci aveva già pensato da sola, mentre invece si poteva provvedere almeno a segnalare le interruzioni, anche per chi proveniva dai due versanti toscani.
Risultato di questa mattina: circolazione completamente bloccata, se non per un varco operato sulla SP 55, dal personale comunale - che ringraziamo - e che ha consentito ai cittadini di queste borgate di poter raggiungere il posto di lavoro. Collegamento con la Toscana interrotti e non segnalati. Non oso pensare se ci fosse stato bisogno di intervenire per un soccorso: a questo ha pensato il Comune ma non chi di competenza.
Ritengo inaccettabile che la Città metropolitana non preveda un servizio di reperibilità del personale esterno, almeno per quando si verificano simili emergenze. Preciso che l’allerta era sta annunciata anche dagli avvisi del centro meteo sovracomunale.
Lo dissi a suo tempo in Consiglio, lo affermo oggi: non si possono assumere solamente amministrativi, il territorio ha bisogno di cervelli pensanti, ma anche di mani e braccia che poi lavorano materialmente sullo stesso.
Il dissesto idrogeologico non può essere un tema da campagna elettorale e basta e provo meraviglia nel constatare che è di qualche giorno fa l’arrivo ai tutti i cittadini delle cartelle del consorzio Reno bonifica.
Le opere mancano ma la tassazione persiste. Si intervenga, si cambi il modello di governo o si abbia la dignità di andare a casa.
Non accettiamo più lezioni su come gestire la Montagna da chi il territorio non lo conosce proprio: lotteremo per i nostri servizi e per valide soluzioni, a voi lasciamo i grandi ragionamenti sui monopattini e le bici elettriche”.









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