Riceviamo:
L'Unione
dei comuni dell'Appennino ha approvato il regolamento per la
concessione del marchio De.C.O. e istituito il relativo registro: uno
strumento che si propone di promuovere e salvaguardare i prodotti
tipici nel settore agroalimentare e artigianale.
Il
marchio De.C.O. (Denominazione Comunale di Origine) è un marchio
disciplinato dai comuni che hanno in questo modo la possibilità di
valorizzare le attività agroalimentari e artigianali
caratteristiche del territorio. La Denominazione Comunale non è
un marchio di qualità, ma la carta d’identità di un prodotto,
un’attestazione che lega in maniera anagrafica un prodotto al luogo
storico di origine.
Sull'Appennino
bolognese il primo comune a intraprendere con successo questa
iniziativa da alcuni anni è stato Castel d'Aiano che ha
concesso il marchio a “la patata di Castel d'Aiano” e al
“ragù biologico della mora romagnola”.
Con
l'istituzione del marchio anche per gli altri comuni che ne fanno
parte, l'Unione si pone l'obiettivo di rilanciare e valorizzare la
produzione locale legata all’agroalimentare, all’enogastronomia,
all’artigianato, promuovere e salvaguardare il territorio
attraverso le sue specificità produttive, ma anche “proteggere”
il patrimonio culturale e le tradizioni locali che rischiano di
essere travolti da un processo di globalizzazione che coinvolge anche
il gusto e l'alimentazione dei consumatori. Questi ultimi, grazie al
marchio De.C.O., potranno riconoscere i prodotti locali e favorire,
con il consumo consapevole, un approccio all'acquisto realmente a
chilometro zero ed ecologicamente sostenibile.
Le
richieste di iscrizione nel registro De.C.O. possono essere proposte
per via telematica al SUAP dell'Unione da chiunque abbia interesse, o
dai Comuni stessi. Devono essere corredate una adeguata
documentazione che evidenzi le caratteristiche del prodotto, il
processo di produzione, le ragioni per cui merita l'iscrizione al
registro. Sull’ammissibilità dell’iscrizione si pronuncia poi
un’apposita commissione, nominata dalla Giunta dell’Unione,
composta dal sindaco del Comune interessato, due tecnici dell'Unione
(il responsabile del Suap e il responsabile del Servizio Turismo) e
un esperto del settore individuato dalle associazioni maggiormente
rappresentative del settore di interesse.
Dopo
poche settimane dall'avvio dell'iniziativa c'è già un primo marchio
concesso: si tratta dello “Zuccherino Montanaro Castiglionese”,
il tipico biscotto all'anice,
privo di conservanti e coloranti, a forma di ciambella ricoperta di
zucchero fondente. Si tratta di un prodotto artigianale che ha
ricevuto la denominazione comunale di origine per il Comune di
Castiglione dei Pepoli.
1 commento:
Credo che fatta a livello comunale questa cosa sia inutile o dannosa, come dimostra il caso dello zuccherino montanaro "marchiato" da Castiglione quando tutti i comuni della montagna potrebbero dichiararlo loro.
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