Dopo
gli appuntamenti che hanno coinvolto Bologna dal 16 al 19 giugno,
perAspera ha
scelto di andare oltre le mura di Bologna e di ricercare le
suggestioni offerte da luoghi della Città
Metropolitana.
Dopo la cinquecentesca Villa Salina a Castel Maggiore, le piazze del
centro di Budrio, le architetture magiche della Rocchetta Mattei a
Grizzana Morandi,
il festival si appresta a chiudere la sua nona edizione domani,
mercoledì 6 luglio, a Casalecchio di Reno tra Spazio Eco e Sala
delle Cerimonie in una serata ad ingresso con contributo libero: i
Fratelli
Broche portano
in scena Filoconduttore,
uno studio sugli status
symbol
contemporanei e i loro significati. Qui, i corpi sono contornati da
simboli, in uno spettacolo che richiede l'interazione con il
pubblico. I presenti vengono legati da un fil
rouge
a ciò che sceglieranno come simbolo personale. Un legame solido tra
persone fisiche e beni materiali, come espressione visiva e tattile
di ciò che la nostra storia e il nostro io interiore ci portano a
pensare e fare in maniera metaforica ogni giorno. C’è chi desidera
l’auto di culto, chi invece una borsa di firma, e chi sceglie
decide di quale storia vuole far parte.
Nello Spazio
Eco
viene messa in scena la danza ironica dei romani Cadavre
Exquis,
che presentano Stupor:
il ritorno di Britney Spears agli MTV Awards del 2007, ingrassata e
inadeguata in un bikini troppo stretto, sguardo reduce dagli
psicofarmaci. Porta a termine la sua esibizione come se niente fosse.
È una presenza-assenza straniante, è la nostra difficoltà
nell'orientarci oggi.
Il collettivo Cadavre Exquis conduce in un mondo ambiguo, sospeso fra la scena e la vita, richiedendo una forte vicinanza del pubblico.
Il collettivo Cadavre Exquis conduce in un mondo ambiguo, sospeso fra la scena e la vita, richiedendo una forte vicinanza del pubblico.
Sulla
fusione
tra arte visiva, videoarte e tecnologie interattive
si fonda, invece, l'installazione – fruibile il
negli spazi esterni dello Spazio Eco –
10.180.000
di Simona
Cafagna e Matteo Montanari. 10.180.000
sono
i chilometri quadrati su cui si estende il continente europeo.
L'installazione ricerca e proietta dal vivo i tweet che riguardano le
frontiere, i muri e chi (non) ha diritto ad oltrepassarli. E, mentre
i muri si sgretolano e i tweet svaniscono, migliaia di persone sono
in marcia. Il tentativo è quello di sfondare il muro della
chiacchiera,
di sollevare il velo dell'ovvietà, di invitare a cambiare sguardo,
di sentire di essere
con gli atri nel mondo
di non essere più cosa
tra le cose.
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