martedì 10 dicembre 2013

Rifiuti da lavorazioni elettriche ed elettroniche a Sasso Marconi: Manes Bernardini interroga la Giunta Regionale.



Riportiamo l’interrogazione di  Manes Bernardini, consigliere regionale del Gruppo Lega Nord , inerente la gestione dei rifiuti di produzione della  Kemet di Sasso Marconi.

A Sasso Marconi è ubicata l’azienda KEMET ELECTRONICS ITALIA SRL, che si occupa di progettazione e produzione di componenti ed apparecchiature elettriche e elettroniche per Automotive. I rifiuti provenienti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (RAEE), sono considerati rifiuti pericolosi e possono recare danni all’ambiente e alla salute delle persone, se non raccolti e smaltiti in maniera corretta.

 La gestione dei RAEE è stata disciplinata negli ultimi anni con precise normative europee e nazionali che impongono vincoli anche sullo smaltimento. Decreto legislativo 25 luglio 2005, n. 151 (Attuazione delle direttive 2002/95/CE, relative alla riduzione dell'uso di sostanze pericolose nelle apparecchiature elettriche ed elettroniche, nonché allo smaltimento dei rifiuti). Mentre da segnalazioni pervenute, risulterebbe che, nelle aree dell’azienda e quelle limitrofe, sarebbero stati effettuati interramenti e tombamenti di rifiuti pericolosi da parte dell’azienda stessa.

Si interroga la Giunta Regionale per sapere ‘  se non ritenga opportuno accertare  la  reale situazione e le eventuali responsabilità;  se non ritenga opportuno intervenire, di concerto con l'amministrazione locale, l’Arpa e l’Asl per evitare un danno che potrebbe essere reale per la salute dei cittadini e per l’ambiente;   se non sia utile istituire un sistema di tracciabilità dei flussi di rifiuti industriali a livello regionale;  se la Regione Emilia-Romagna abbia mai ricevuto segnalazioni in ordine a quanto suesposto e in caso affermativo quali iniziative abbia adottato o intenda adottare per bonificare le aree'.

Bologna, 28 Novembre 2013

Il Consigliere
Avv. Manes Bernardini

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Averne dei Bernardini! Via subito la Kemet dalla Padania, magari delocalizzarla in Cina. A proposito poi di sistemi di tracciabilità, preghiamo il politico leghista di spendersi per tracciare i flussi della corruzione politico-amministrativa, che secondo stime affidabili, ammonta a 50 miliardi all'anno.Per farsi un'idea dell'entità della cifra, ricordo che con 50 miliardi si potrebbe riportare l'IVA al 10%.

Anonimo ha detto...

http://demetra.regione.emilia-romagna.it/al/monitor.php?vi=att&dl=740e000c-9829-8c42-db63-52a58377f6c2&dl_id=2&dl_t=html&dl_a=y&ev=0

c'è anche la BASF

Anonimo ha detto...

occorre che Bernardini, risalga alla sua fonte e si faccia dire un luogo di interramento, poi attraverso ARPA E.R. si effettueranno ricerche e valutazioni, in seguito la bonifica sarà imputata al responsabile. Forza Manes!

Anonimo ha detto...

esatto.
se il Bernardini ha le prove di qualcosa di illegale vada in prima persona a fare la denuncia, si assuma questa responsabilità. Che almeno una volta si assuma la responsabilità di qualcosa.
invece di agitare le acque ogni qual volta stiamo due giorni senza sentire parlare di lui..