Lorenzo
Frattini (nella foto), presidente regionale di Legambiente, scrive:
Si sono
rincorse sulla rete diverse ipotesi sul fatto che il sisma che ha duramente
colpito la nostra regione, possa essere stato causato dalla ricerca di
idrocarburi.
Non avevamo
ritenuto necessario esprimerci perché giudichiamo la cosa priva di fondamento.
Visto però che il tema ha avuto ormai una certa rilevanza sui media e che
abbiamo avuto richieste di delucidazioni da parte di cittadini e soci
preoccupati, abbiamo voluto coinvolgere tanto l’ufficio scientifico nazionale
quanto alcuni membri del comitato scientifico regionale, ma anche semplici soci
geologi.
Tutte le
risposte escludono categoricamente che gli eventi sismici delle ultime due
settimane abbiano una causa antropica; tali eventi sono legati ai movimenti
della crosta terrestre in atto da tempi geologici.
L’utilizzo
delle famigerate tecniche di ricerca del “fracking” cioè di frantumazione della
roccia con cariche di esplosivo, non è autorizzata in Italia. Anche
nell’ipotesi, a nostro avviso remota, che qualche ditta abbia realizzato
abusivamente questa tipologia di metodo nel pieno della pianura padana, gli
effetti non potrebbero avere generato questa tipologia di sequenza sismica e
con tale portata.
Ci sentiamo
in dovere di comunicare la posizione di Legambiente anche perché riteniamo
doveroso evitare il diffondersi di dicerie che non fanno che peggiorare lo
stato psicologico delle popolazioni colpite.
Con queste
premesse Legambiente ritiene comunque che l’ipotesi di uno stoccaggio di gas a
Rivara, che già ha avuto il no sia nostro che della Regione e degli enti
locali, debba essere definitivamente accantonato per ragioni di buon senso e
precauzione. Analogamente risulta necessario prestare la massima attenzione a
qualsiasi attività estrattiva in atto, sia alla luce del sisma che del fenomeno
della subsidenza (l’abbassamento del suolo), che interessa buona parte della
costa e della bassa pianura emiliana.
Infine
abbiamo già sottolineato la nostra completa contrarietà all’utilizzo della
tecnica del fracking.
Sul versante
delle azioni concrete di supporto ai territori colpiti, nostra priorità di
questi giorni, stiamo invece cercando di attivare azioni a favore dei bambini,
come momenti di animazione e la messa a disposizione di soggiorni nei nostri
campi estivi in Appennino. A livello più ampio, assieme alla struttura
nazionale, stiamo lavorando ad una rete di gemellaggi tra i comuni d’Italia con
cui esistono rapporti di collaborazione e i comuni colpiti. Diversi membri
delle nostre guardie ecologiche sono inoltre impegnati direttamente sul
territorio con la protezione civile, profondendo un forte impegno.
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