Di Federica
Badiali (nella foto), consulente
per la qualità nell'agroalimentare, Biologa Nutrizionista.
Si
è svolta lunedì 25 giugno alla Baita degli Alpini di Monzuno la seconda parte
del seminario dedicato al suino semibrado volto ad una valorizzazione e
diffusione in un ottica di filiera.
I cappelletti di Pier Luigi Di Diego |
“Filiera
possibile” infatti è il titolo come sintesi di un messaggio importante di
valorizzazione del territorio e delle sue potenzialità, perché purtroppo ancora
oggi in Emilia Romagna si assiste al fenomeno dell’abbandono delle terre rurali
e negli ultimi 10 anni la superficie agricola coltivata, soprattutto in montagna
e in collina, ha subito un calo drastico con punte fino al 20%, per cui
iniziative come queste rappresentano una risposta virtuosa a cui si integrano i
concetti di tutela del paesaggio e delle produzioni gastronomiche di
eccellenza.
Il filetto preparato da Alberto Faccani |
Ed
è proprio in questo contesto di esperienze virtuose che si inserisce l’attività
della Macelleria Zivieri, azienda
che da anni si impegna nella promozione di progetti di filiera che garantiscono
un’ottima qualità della materia prima unita alla rintracciabilità delle carni e
che ha voluto dedicare questo seminario alla presentazione della sua esperienza
sull’impegno dedicato alla valorizzazione del suino semibrado e delle prelibate
carni che da esso si possono ottenere.
La pancetta. |
L’evento
organizzato da Dinamica, in collaborazione con la Strada dei Vini e dei Sapori dell’Appennino Bolognese, nell’ambito
del Programma di Sviluppo Rurale PSR 2007-2013, ha visto come
protagoniste le carni di suino di mora romagnola provenienti dalla Macelleria Zivieri che alleva i suoi
capi presso l’Agriturismo La Rocchetta di Rocca di Roffeno.
La polpetta di Igles Corelli. |
La spalla preparata da Massimiliano Poggi |
La
giornata si è articolata in un susseguirsi di sessioni di cucina e dibattito di
cultura gastronomica con protagonisti cinque chef professionisti, Igles Corelli del Ristorante Atman di
Pescia, Alberto Faccani del
Ristorante Magnolia di Cesenatico, Pier
Luigi Di Diego del Ristorante Don Giovanni di Ferrara, Massimiliano Poggi del Ristorante Al Cambio di Bologna e Alberto Bettini della Trattoria Da Amerigo
di Savigno, in un live coking show e quattro giornalisti enogastronomici, Paolo Marchi, Giorgio Melandri, Gaia Borghi
ed Elisabetta Benedetti, in un
critical tasting. Il pubblico, rappresentato da altrettanti professionisti del
mondo della ristorazione ed enogastronomia, nonché da semplici “cultori”, ha
potuto degustare i piatti preparati dagli chef con diversi tagli di carne di
suino mora romagnola partendo dai salumi come il prosciutto cotto, la salsiccia
passita e il prosciutto crudo e proseguendo con i cappelletti cacio e pepe con
ripieno di prosciutto e pancetta, e poi la spalla con giardiniera di verdure, il
filetto cotto a bassa temperatura con i frutti e le verdure del bosco, le
polpette speziate con sughetto di mare e infine la pancetta cotta al barbecue; barbecue
gentilmente messi a disposizione da I
Signori del Barbecue di Athos
Guizzardi.
I protagonisti del seminario. |
Nel
corso della degustazione, accompagnati dagli interventi e dalle riflessioni dei
critici enogastronomici, sono stati approfonditi diversi temi legati alle caratteristiche
degli animali allevati allo stato semibrado, con notizie storiche sui primi
allevamenti nel territorio e le prime iniziative di trasformazione e alla
riscoperta dei piatti della tradizione, alle tecniche tradizionali di cucina
come la preparazione della sfoglia, ma anche alla ricerca di soluzioni
tecnologiche innovative come la cottura a bassa temperatura sottovuoto o la
cottura al barbecue con metodo indiretto, per valorizzare ed esaltare al meglio
le caratteristiche organolettiche di queste carni e preservarne al contempo le
caratteristiche nutrizionali.
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