sabato 7 aprile 2012

Defranceschi: “Stop ai guard-rail ghigliottina. La Regione s’impegni per usare solo quelli più sicuri”







Nel 2011 in Emilia Romagna sono stati 87 i motociclisti morti alla guida dei loro mezzi. Una tale ecatombe impone quindi di valutare cosa si possa fare per migliorare l’educazione stradale e ridurre il rischio di incidenti. Soprattutto al fine di diminuire il danno in caso di caduta. Le prime ad essere messe sotto esame sono state le strade, per valutare se sia possibile aumentarne la qualità e la sicurezza. Gli esperti puntano il dito nei confronti di quelle che chiamano ‘ghigliottine’ e cioè i guard rail collocati in modo da essere fatali in caso di impatto e altri punti di rischio come per esempio i bordi a spigolo vivo.

Il gruppo consigliare del Il Movimento 5 Stelle in regione ha portato la tematica all’attenzione dell’organo legislativo di via Aldo Moro con una risoluzione.

“Gli incidenti stradali hanno di per sé un nome parzialmente fuorviante: ‘incidente’ presuppone una casualità, cosa che invece è vera in minima parte,” dice Andrea Defranceschi, Capogruppo del Movimento 5 Stelle in Regione Emilia-Romagna . “I fattori che possono portare a cause nefaste sono molti: la mancata manutenzione del veicolo, ad esempio. L’imprudenza del conducente. O, anche, lo stato della strada. E non ci riferiamo solo alle buche sull’asfalto, o alla presenza di sabbia, brecciolina o pioggia: ma anche alla struttura costruttiva, che in Italia non rispetta alcun criterio di ergonomia. Sono tanti i dettagli da
curare quando si progetta una strada, ma in questa risoluzione abbiamo voluto soffermarci sui guard-rail. Per come sono sistemati oggi sulle nostre strade, sono pericolosissimi, in particolare per i motociclisti. I
rider di tutt’Italia li chiamano ‘ghigliottine’, e il nome spiega perfettamente cosa possa succedere quando un motociclista scivola sotto la lamiera,” continua Defranceschi, che nel preparare la risoluzione
s’è interfacciato con la Onlus Associazione Motociclisti Incolumi. “Secondo noi andrebbero migliorati coprendo i paletti e chiudendo lo spazio fra asfalto e metallo: esistono molte alternative, soluzioni
ingegnose progettate sia da ditte italiane che estere, che risolvono il problema impedendo lo scivolamento del corpo sotto la lamiera. Costano, inevitabilmente, di più rispetto ai guard-rail tradizionali ma è
impossibile porre un prezzo ad una vita umana salvata. E poi, anche a voler essere estremamente cinici , i costi sociali di una persona che rimanga lesionata a vita sono superiori rispetto all’investimento
infrastrutturale. Rimanga chiaro,” spiega il capogruppo , “che avere strade più sicure non potrà mai essere la legittimazione per nessuno ad usarle come piste da corsa. Questo è fuori discussione: il rispetto delle regole e dei limiti di velocità è la miglior prevenzione nei confronti di qualunque disgrazia.”

VIDEO: http://youtu.be/AWlX0r3iQmU





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