lunedì 11 gennaio 2010

I 'desiderata' per il 2010 dei marzabottesi









Fra le attese dei Marzabottesi per il 2010 dalla neo amministrazione comunale guidata da di Romano Franchi c’è l’organizzazione della ‘Banca del tempo’, uno spazio dove collocare e coordinare la singolare iniziativa che consiste in sostanza in un ‘baratto di opere’. “Nella comunità c’è chi sa cucire bene ma non è capace di riparare utensili domestici, per cui si può organizzare un luogo dove si possano portare ‘le proprie necessità’ e si mettano al servizio degli altri le proprie competenze” . Con questo esempio chiarificatore Simone Maccarone dà il concetto della sua proposta. “ Così mentre qualcuno attacca i bottoni a chi non è capace , il beneficiario dell’opera ai pantaloni senza bottone nel contempo ripara il manico per esempio di una scopa. Insomma un bel sistema per risolvere i piccoli problemi quotidiani senza dover ricorrere agli artigiani che, per le piccole cose, non ci sono più. Un sistema anche per non buttare oggetti che la più semplice opera di manutenzione rende ancora utilizzabili a lungo e con efficacia”. Il mondo giovanile denuncia invece carenze strutturali : “Sarebbero utili luoghi adatti ad ospitare in modo adeguato iniziative culturali e artistiche dei giovani”, precisa Nicola Boreali, in arte Nico Royale. Il giovane Davide Corazza porta subito la lingua sul dente che gli duole. Non chiede niente che si debba fare, ma qualcosa che assolutamente non deve essere fatto. “L’amministrazione deve operare perché la centrale turbogas che si vuole costruire a Lama di Reno non venga fatta”. L’amica Francesca Muratori denuncia invece la mancanza di attenzione per i giovani: “Sono necessarie anche maggiori risorse per il mondo giovanile. Mi aspetto che l’amministrazione Comunale provveda a sussidi e aiuti economici per i giovani”. Giuseppe Falchi non ha richieste da fare: “Sono pensionato. Non ho proposte e desiderata da presentare agli amministratori se non quella che ‘facciano bene’ nell’interesse di tutti”. Giacomo Gibellini, Francesca Cini e Michele Valpondi elencano: “ Mancano spazi e libertà organizzativa per i giovani. Marzabotto ha già un centro giovanile molto attivo, ma non basta, lo vorremmo ancora più produttivo per il mondo giovanile”. Roberto Zecchini, con il figlioletto Elia è preciso: “Mi aspetto nuovi impianti sportivi. Sono stati promessi da troppi anni. Quest’anno debbono divenire una realtà vera, non virtuale”. Marica Franceschini, mamma e quindi più sensibile alle esigenze dei più piccini, chiede: “Serve qualcosa per i bambini. Mi sembra che siano i più dimenticati nell’organizzazione comunale, se si escludono le opere scolastiche. Rompere l’isolamento in cui troppo spesso si trovano con la messa a disposizione di spazi e la creazione di eventi a loro rivolti non sarebbe male”.

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