martedì 10 novembre 2009
Ancora Turbogas
Presidio promosso dal Comitato Noturbogas di Lama di Reno ieri mattina davanti agli uffici della Regione in via Dei Mille. L’occasione era la convocazione della Conferenza dei Servizi preposta a definire il giudizio sul V.I.A.(valutazione impatto ambientale) riguardo al progetto della centrale Turbogas che si propone di realizzare a Lama di Reno. La conferenza era stata convocata per analizzare le integrazioni prodotte dalla Dufenergy, azienda titolare del progetto. Questa volta con i dimostranti anche il sindaco di Marzabotto, Romano Franchi, evidentemente per testimoniare la volontà contraria al progetto dell’intero Consiglio Comunale che all’unanimità ha detto no alla centrale Turbogas. Il sindaco ha distribuito copia della delibera che boccia in modo inappellabile, a suo dire, il progetto. “Da un anno e mezzo lottiamo contro questo progetto”, ha detto Paolo Donno, nuovo coordinatore del Comitato No Turbogas, “ma gli enti, ad eccezione del comune di Marzabotto e la Dufenergy paiono decisi a proseguire sulla strada da loro tracciata”. La prossima tappa in programma per il Comitato è l’incontro-confronto previsto per il 20 novembre alle 20.30 al Teatro di Marzabotto. Fra i relatori Giancarlo Pizza, presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Bologna, Patrizia Gentilini, dell'Associazione Medici per l’Ambiente e il fisico Vittorio Merletto, responsabile delle attività di ricerca e sviluppo in agrometeorologia e telerilevamento. Il forum Marzapolis http://marzaforum.forumattivo.com/forum.htm tratta, fra l’altro, l’argomento centrale Turbogas in modo approfondito e con documentazione aggiornata.
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Marzabotto,
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1 commento:
L'accanimento con cui i vertici PD (a partire dal proponente Campagnoli) sostengono e impongono questa vacc_ta induce ogni paesano e cittadino a chiedersi il perché.
Perché Campagnoli, Draghetti, Burgin, etc. continuano kafkianamente a voler realizzare una stufa a gas
- quando la regione Emilia Romagna esporta 4TWh di energia di picco
- quando la valle del Reno esporta energia di picco (da Bargi)
- quando la stufa dovrebbe essere realizzata (sigh!) nel mezzo di un centro abitato
- quando le condizioni idrologiche, orografiche, urbanistiche e climatologiche rendono esilarante anche solo l'idea di realizzare 'na roba del genere in quel posto
- quando questi politicanti non perdono occasione ad ogni occorrenza di pavoneggiarsi con parole come risparmio energetico (in italiano, il termine risparmio ha un significato preciso!!) si fanno vedere con Vandana Shiva a blaterare di sostenibilità e altri specchietti del genere e poi, campagnoleggiano il peggior sviluppismo tumorale
- le procedure sono state lacunose, farraginose, evasive, con dati sbagliati, procedimenti pressapochistici a livello di bar e non certo scientifico, rispetto ad argomentazioni inconfutabili e lampanti, come osservato con precisione di recente
?
Perché questi individui continuano con la tecnica del muro di gomma a voler imporre 'sto non sense sistemico, economico, industriale, urbanistico quando vengono sistematicamente smontate le patetiche giustificazioni specchioarrampichiste prodotte da personaggi_consulenti che i proponenti pagano direttamente o indirettamente tramite incarichi, consulenze, finanziamenti da parte della regione?
Perché non si esamina questo assordante conflitto di interessi?
Perché questi individui continuano a voler imporre questo progetto?
A chi giova?
Chi danneggia?
Che relazioni ci sono? Esiste un attività di lobbying?
Il PD cui appartengono questi individui, che relazioni ha con chi vuole fare il "bisniss" lucrativo a danno di ambiente e paesani?
Perché questa pervicacia?
Perché le procedure di via sono tortuose, non rispettano tempi, escono voci di pareri negativi, poi nulla per mesi, poi di nuovo si riparte con l'ennesimo giro?
Perché?
Ovvio che data l'insistenza priva di ogni giustificabile e oggettiva giustificazione da parte di questi nel voler continuare con questo progetto per il danno comune, si inizi a pensare male.
Come diceva Andreotti, a pensar male si fa peccato ma si indovina.
Da questo punto di vista, l'elezione del fossile Bersanetor, recuperato dal carbonifero nucleare anteriore, da una luce che rende questo mosaico ancor più realistico, inquietante e stomachevole.
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