giovedì 5 febbraio 2009

TURBOGAS secondo l'assessore regionale Duccio Campagnoli


Impianto di Marzabotto – Campagnoli: si valutino gli esiti delle valutazioni di impatto ambientale in corso da parte di Regione, Enti preposti, Conferenza di Servizi, perché anche questo è un principio di responsabilità. Poi si discuta di ogni proposta che mostri di poter effettivamente realizzare la riconversione produttiva e la riqualificazione dell’area della ex Cartiera.

“La Regione Emilia-Romagna assieme alla Provincia e alla Amministrazione Comunale di Marzabotto ha dato corso e sta conducendo una rigorosa procedura di valutazione di impatto ambientale per ciò che riguarda la proposta di impianto di produzione elettrica di modulazione a Marzabotto che darà sul piano delle questioni ambientali risposte che tutti potranno valutare. E sono certo che chi è pubblico amministratore o chi si candida ad esserlo, proprio per rispetto dei cittadini che sono eguali in ogni parte del territorio sappia bene quanto è importante questo impegno istituzionale. Anche perché la Regione Emilia-Romagna è accesa e funziona grazie a grandi impianti di produzione elettrica con l’uso delle tecnologie più avanzate del metano, che sono quelle indicate come virtuose per la transizione energetica, assieme alle fonti rinnovabili, dall’Unione Europea. E quindi grazie al lavoro di Amministrazioni altrettanto responsabili verso i loro cittadini, come quelle di Ravenna, Ferrara, Piacenza ed altre ancora. In ogni caso la Regione Emilia-Romagna accanto alle iniziative di sindacati e amministrazioni locali ha perseguito e persegue l’obiettivo della riconversione dell’area della ex cartiera, perché non resti un rudere industriale e perché sia occasione di una effettiva operazione di riqualificazione del territorio e servizi per i cittadini, in particolare di Lama di Reno, e di effettive iniziative produttive. Credo quindi che sia utile, per qualunque proposta, anche di programmi elettorali, discutere quali siano le condizioni effettive per raggiungere questo risultato, evitando che si determini invece involontariamente lo spiacevole risultato per il quale l’area resti così com’è nei prossimi anni, oppure appetibile unicamente per operazioni diverse da quelle di riconversione produttiva e di riqualificazione indicate sin qui.”

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