La crisi della cartiera Reno De Medici di Marzabotto è approdata a Roma grazie a due interrogazioni parlamentari, una degli eletti del Partito Democratico che ha come primo firmatario Gianluca Benamati ( hanno sottoscritto anche Salvatore Vassallo, Sandra Zampa, Donata Lenzi, Antonio La Forgia, Andrea Lulli e Pier Luigi Bersani) e l’altra del gruppo del Popolo della Libertà tramite gli onorevoli Gianluca Cazzola e Giancarlo Mazzuca.
Lo stabilimento di Marzabotto della Reno De Medici è ora fermo e i 115 operai sono stati posti in cassa integrazione fino al prossimo aprile.
Sulle rive del Reno si produce cartoncino di qualità utilizzando carta da riciclare e il gruppo de Medici, che opera in altri quattro stabilimenti in Italia, aveva denunciato un calo di ordinativi pari a 100.000 tonnellate rispetto alla capacità produttiva della forza lavoro italiana. Da qui la decisione di sospendere l’attività a Marzabotto. I
parlamentari chiedono l’intervento del Governo perché si arrivi a iniziative che possano riavviare l’attività anche per la tipicità del prodotto.
L’interessamento di entrambi gli schieramenti di maggioranza e di minoranza è stato colto positivamente dalle maestranze della De Medici poiché rafforza le loro speranze. Ma ciò che più li rende fiduciosi è la relazione trimestrale del gruppo nella quale si rileva ‘una forte ripresa degli ordinativi’. “Gli utilizzatori del nostro prodotto hanno esaurito le scorte e hanno quindi ripreso gli ordini.
L’azienda non potrà più accampare la tesi che non ci sono ordinativi”, spiegano i componenti della RSU della De Medici. Hanno un solo timore: recentemente è stato attuato un costoso intervento di razionalizzazione in uno stabilimento del gruppo che fa la stessa produzione di Marzabotto e ciò potrebbe essere un sintomo di preferenza.
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