L'autore ci ha chiesto la pubblicazione:
Grizzana, 27/02/2009
Ho provato con convinzione e con non pochi sacrifici a mettermi in gioco non certo per un
interesse personale che come è noto non vi è, ne tanto meno alla ricerca di una visibilità che
chiunque mi conosca sa bene non mi ha mai stuzzicato.
Avevo creduto invece e ho voluto continuare a credere testardamente anche facendo qualche
torto ad una evidenza che diveniva sempre più innegabile, di poter portare valori che considero
importanti e a cui io stesso ispiro i miei comportamenti, in una squadra di governo, auspicando
che via via si aprissero maggiori condizioni di sinergia, di scambio e collegialità, o anche
semplicemente di un rispetto sincero e reciproco.
Oggi dopo aver constatato
1. che i l consiglio viene utilizzato per ratificare quello che una stretta oligarchia decide e
che da più di un anno non viene neanche più convocato il consiglio di maggioranza
2. che alla richiesta datata 14/01/09, di una convocazione straordinaria di consiglio
comunale congiunto con i comuni di Marzabotto, Monzuno con la presenza dei presidenti
della Scuola di pace e del Parco di Monte Sole per deliberare un documento sui gravi fatti
di Gaza, e relativo sollecito del 20/01/09 di avere una risposta scritta, ad oggi non non vi
è stata risposta
3. che le giunte relative al bilancio sono state tutte, eccetto una effettuate in orari in cui
non potevo partecipare e ogni mia preghiera di spostarle non è stata presa in
considerazione, nemmeno per la giunta in cui si potevano operare le ultime variazioni
4. che la mia mia autosospensione dal c.d.a. della scuola di pace non è stata nemmeno
presa in considerazione
devo prendere atto che questa idea di una squadra di governo, non solo non la si vuole e non si
fa niente per praticarla, ma credo di poter dire che è deliberatamente osteggiata.
Mi è molto penoso questa sera quindi, per queste motivazioni, astenermi dal votare il bilancio e consegnare le dimissioni dall'assessorato e rimettere le deleghe conferitemi nelle mani del sindaco, assicurando che finirò il mio mandato partecipando ai consigli futuri. Ho scelto questa sede perchè considero il consiglio, organo fondamentale e fin troppo svuotato e umiliato delle
funzioni di rappresentanza della Comunità.
Mi sia permesso di concludere citando una persona per me importante, che mi è stata maestro e
amico, Giuseppe Dossetti. Nella prefazione al libro “Il fondamento e il progetto di ogni
speranza”che raccoglie testi di Giorgio La Pira, scriveva:”La “vecchia politica” è quella sinora in
auge, che rivendica di per sé sola il nome di politica: quella che opera secondo altre norme, le
furbe! Prive di vera capacità creativa: come l'ingiustizia, che vince un istante e poi perisce!”.
La nuova politica, invece, esige una generale e profonda revisione e trasformazione dei concetti,
dei fini, e dei metodi della teoria politica. Esige in particolare l'abbandono della metodologia
teorica e pratica del macchiavellismo (ordinato alla divisione e alla guerra) e l'assunzione della
sola metodologia teorica e pratica capace di edificare, nell'unità e nella pace, una società
nuova, proporzionata a questa epoca” non mi sembra di tradire questo pensiero dicendo che lo
squallido esempio di svuotamento della democrazia che stiamo dando a livello nazionale,
regionale e locale tradisce lo spirito dei costituenti.
In fede
Claudio Pettinotti
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