Con la scritta su un lenzuolo ‘Il lavoro dei nostri papà è il nostro futuro’ i bambini di Marzabotto hanno aperto ieri il corteo dei lavoratori della cartiera Reno De Medici, in protesta per il mancato riavvio della produzione nello stabilimento di Marzabotto.
I 115 dipendenti sono in cassa integrazione fino al prossimo aprile e contano su una ripresa dell’attività anche alla luce dei buoni indicatori sul mercato che arrivano dalla direzione del gruppo industriale. La cartiera è l’ultima ancora esistente delle tre che erano nella valle del Reno e perché non cessi l’attività si è mobilitata l’intera comunità marzabottese.
Il corteo, partito dalle porte dello stabilimento, ha raggiunto la piazza del capoluogo, ha imboccato la Porrettana tenendola occupata a lungo e mettendo in forte difficoltà l’attraversamento del paese, nonostante il convogliamento del traffico su strade alternative da parte della Polizia Municipale. Al termine del corteo i dimostranti hanno tenuto a lungo occupata una delle corsie della statale costringendo i veicoli a procedere a senso unico alternato.
Si è registrato anche un incidente cui è seguito un grosso diverbio. Un automobilista nel tentativo di passare nonostante la manifestazione è finito con la ruota della sua automobile sul piede di un dimostrante. Fortunatamente non ci sono state conseguenze fisiche e tutto si è concluso con un forte scontro verbale.
Erano presenti al corteo, una delegazione del comitato Noturbogas con un proprio striscione, amministratori di Marzabotto e rappresentanze degli altri comuni coinvolti: Grizzana Morandi, Sasso Marconi e Vergato. Gli operai, che hanno trovato nei trasferimenti di materiali e di macchinari dallo stabilimento di Marzabotto e nella ricollocazione in altri poli produttivi dello stesso gruppo industriale di tecnici e dirigenti, fra cui il direttore dello stabilimento di Marzabotto, un indicatore della volontà di voler cessare l’attività, stanno attuando un presidio all’ingresso della cartiera.
L’assessore alle attività produttive di Marzabotto, Primo Gandolfi, ha detto: “Al recente incontro, la direzione della Reno e Medici, a proposito del futuro dello stabilimento di Marzabotto, ha precisato di non aver ancora deciso casa fare. Questa risposta ha molto allarmato”.
Alessio Festi della Cgil ha aggiunto. “La ripresa dell’attività è possibile poiché gli altri siti produttivi del gruppo lavorano a pieno regime. L’azienda stessa ha informato di una apprezzabile ripresa degli ordini”.
E’ previsto un incontro fra le parti il prossimo 5 marzo a Milano e un secondo il 6 in Provincia a Bologna. In entrambe le circostanze gli operai saranno presenti in massa per dare forza alla loro protesta.
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