“Quanto tempo dovrà passare ancora, prima che la strada che da Brento porta a Monzuno venga liberata dai massi che vi stazionano da ormai più di un mese?”.
Se lo chiede Ermanno Pavesi che mette in risalto come il transito a senso unico alternato delle automobili, nel punto dove è avvenuto il distacco dei massi dalla parete rocciosa, sia reso più difficile dai solchi che si sono formati sul ciglio stradale. Pavesi lamenta anche il disinteresse per la frazione.
“Episodi di questo genere non sono stati infrequenti in questi anni. Purtroppo è mancata ogni azione di prevenzione. “Allo smottamento di alcuni anni fa sulla strada che porta a Monzuno, all’altezza dell’incrocio con la via per Badolo,” ricorda Pavesi, “si è provveduto a un misero intervento di ‘rattoppo’, sicchè la sicurezza è ancora compromessa dalle buche che si sono formate. E così in altre strade della frazione.
Per fare un esempio via Castellazzo sembra reduce dal passaggio di un esercito in guerra,” conclude.
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