In risposta alla dichiarazione rilasciata da Duccio Campagnoli
e apparsa su Il Domani del 12 febbraio 2009
Leggendo le dichiarazioni di Duccio Campagnoli, Assessore alle attività Produttive della Regione Emilia Romagna contenute nell'articolo apparso su il Domani del 12 febbraio, un cittadino si interroga fortemente sulle ragioni che portano un Assessore a sostenere con forza la valutazione di un progetto che la quasi totalità dei cittadini nonché delle altre forze politiche, alleate e non, disconoscono e che, comunque, non piace neppure a moltissimi esponenti del PD stesso (almeno così dicono), come ad esempio, ai due candidati alla carica di Sindaco di Marzabotto che direttamente o indirettamente fanno parte del medesimo partito.
Il cittadino rimane frastornato dalla lettura di questo articolo perchè non capisce per quale ragione una Regione come l'Emilia Romagna, che ha già investito molte risorse in centrali di questo tipo, perseveri in tale comportamento, dimenticando completamente il principio del buon padre di famiglia che lo porterebbe al consolidamento di quei comportamenti che lo rendono sempre più libero dalla dipendenza dall'estero.
Il nostro Assessore, invece di puntare sulle energie alternative, pensa di consolarci dicendo che rispetto alle diverse grandi centrali già presenti nella nostra Regione, che inquinano già molto, la nuova centrale, dopotutto, peggiora di poco la pesante situazione presente, e, quindi, ben venga. Basta osservare la mappa delle zone più inquinate da NOx nel mondo per vedere come spicca bene l’Emilia-Romagna, (si veda immagine allegata) e il nostro Assessore vuole continuare a produrre energia bruciando risorse fossili, peggiorando quindi la situazione invece di invertire la tendenza.
Anche Campagnoli, come tutti coloro ai quali abbiamo affidato il delicato compito di amministrarci dovrebbe comportarsi come il buon padre di famiglia, il quale opterebbe per l'uso intensivo delle risorse che ha a disposizione, limitando inizialmente l'uso di ciò che non ha per arrivare ad affrancarsi completamente da ciò che gli manca. Il buon padre di famiglia sarebbe consapevole del lungo percorso, ma sarebbe anche orgoglioso della sua virtuosità tutt’altro che utopistica e si preoccuperebbe di dare il segnale che la strada giusta è stata imboccata.
Proseguendo nella lettura delle dichiarazioni di Campagnoli, il cittadino non può che rimanere incredulo nell’apprendere che
Quel cittadino, se fortemente ottimista, concentrandosi esclusivamente su questa ultima dichiarazione potrebbe essere autorizzato a pensare che, finalmente, è possibile discutere con
Il cittadino potrebbe a questo punto persino essere orgoglioso della propria Regione e non avrebbe quindi nessun motivo di cambiare idea alle prossime elezioni. Alle urne non sbaglierebbe a votare e si ricorderebbe di coloro che si sono preoccupati del suo lavoro, della sua salute e che gli hanno consentito di vivere in un paese ricco dove non si patisce più la fame e dove tutti possono godere di un buon tenore di vita.
Quel cittadino si sentirebbe doppiamente orgoglioso della propria Regione perchè queste decisioni dimostrerebbero che non si è cascati nel sacco di coloro che sostengono che le fonti energetiche alternative sono scarsamente produttive e quindi non convenienti, come non sono cascati nel sacco Germania, Francia e tutti paesi dell'Europa del nord che hanno intrapreso in modo deciso questo cammino.
La triste realtà è però un’altra, purtroppo! L’Assessore Campagnoli non ha alcuna intenzione di rinunciare all’ennesima (e neppure l’ultima, probabilmente) centrale turbogas in Emilia e Romagna, come, con ogni probabilità, sta già pensando a dove collocare il prossimo inceneritore di rifiuti (pardon, termovalorizzatore), senza tenere minimamente in considerazione cosa pensa e vuole la cittadinanza, della cui volonta non sembra più rappresentativo.
Infatti come disse l’Ing. Castagna di Hera ad Ecoappennino lo scorso settembre, in Regione abbiamo già energia da vendere ma l’obbiettivo è raddoppiare la produzione per venderne sempre di più.
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