martedì 15 febbraio 2022

Superbonus: “Chi vuole fermarlo rischia di creare danni incalcolabili a cittadini e imprese.

 In Emilia Romagna investimenti per oltre 1,5 miliardi di euro  

“Contro il Superbonus è in atto una crociata insensata che rischia di provocare dei danni incalcolabili a cittadini e imprese. È davvero paradossale come, proprio nel periodo più difficile dovuto al caro bollette, ci sia qualcuno che voglia bloccare uno degli strumenti fondamentali per l’efficientamento energetico e la sostenibilità, ambientale ed economica”.


È quanto sostiene Silvia Piccinini, capogruppo regionale del MoVimento 5 Stelle, riguardo alle recenti polemiche sull’utilizzo del Superbonus 110%. “I dati parlano chiaro: le frodi che hanno riguardato l’utilizzo del Superbonus nella cessione dei crediti d’imposta sono appena il 3% del totale, pari a 110 milioni di euro, ovvero lo 0,8% dei 13,4 miliardi di crediti fiscali generati fino al 31 dicembre del 2021 – spiega Silvia Piccinini – Pur condividendo l’obiettivo di migliorarlo per limitare le frodi, non è accettabile che ci sia chi, soprattutto tra le fila delle Lega, pensi di azzerarlo. Soltanto in Emilia-Romagna, alla data dello scorso 31 gennaio, sono stati più di 9mila gli interventi con il Superbonus 110% autorizzati, per un totale di oltre un miliardo e mezzo di investimenti ammessi a detrazione e con oltre il 73% dei lavori già realizzati. Fermare il Superbonus oggi significherebbe creare un danno economico incalcolabile alle imprese che hanno investito cifre ingenti e ai cittadini che hanno scelto di riqualificare le proprie abitazioni. Ma soprattutto significherebbe allontanarsi dagli obiettivi europei sulla transizione ecologica, ed in prospettiva, dall’indipendenza energetica a cui il nostro Paese deve puntare con forza per evitare di dover sottostare ogni volta ad aumenti repentini dei prezzi che mettono in crisi aziende e famiglie” conclude Silvia Piccinini.  

 

1 commento:

Anonimo ha detto...

Questa non sa di cosa parla... Una cosa sono le frodi, un'altra è gonfiare i listini. In quel caso non si tratta di frode ma di furto nascosto e non perseguito. Lavori da 200 mila euro fatturati a 500 mila, tanto paga Pantalone e nessuno ha interesse a controllare. Le imprese edili che si sono buttate in questo business hanno fatto i soldi a camionate, sfruttando tra l'altro manovalanza a basso costo. Anche questo sarà presto un boomerang che ci tornerà dritto sul coppone.