giovedì 24 febbraio 2022

Crisi Ucraina e agrifood, Emilia-Romagna seconda regione italiana più danneggiata dall’embargo russo

 Solo nel 2020 sono andati persi 46 milioni di euro di export agroalimentare rispetto al 2013. 


di Barbara Bertuzzi

Confagricoltura Emilia Romagna 

La drammatica crisi tra Mosca e Kiev fa tremare anche il mondo dell’agrifood emiliano-romagnolo. «Dal 2014 l’embargo russo - scelto come risposta alle sanzioni adottate contro Mosca da Bruxelles per la questione ucraina -, penalizza duramente l’export dei nostri prodotti agricoli e alimentari di punta quali frutta, salumi e formaggi» osserva Confagricoltura Emilia Romagna.

Secondo l’elaborazione effettuata dal Centro Studi dell’organizzazione agricola (tabella 4), l’Emilia-Romagna è la seconda regione italiana più danneggiata dal divieto di importazione stabilito dalla Federazione Russa: solo nel 2020 sono andati persi 46 milioni di euro di export agroalimentare rispetto al 2013 (pre-embargo).

Gravi sono state le conseguenze economiche per tutto il Paese, poiché, nel periodo 2009- 2013, il valore delle esportazioni di prodotti agricoli e alimentari verso la Russia era in rapida ascesa (+111%), passando dai 333 milioni di euro del 2009 (pari al 1,4% dell’export nazionale complessivo di settore) a 705 milioni di euro del 2013 (pari al 2,1%). Nel periodo successivo, vigente l’embargo, il valore delle esportazioni di prodotti agricoli e alimentari verso la Russia, si è ridotto fino a 381 milioni di euro (2015) per poi tornare a crescere fino a 549 milioni di euro (2020). 

La “crisi ucraina” si ripercuote dunque sul bilancio delle aziende agricole e agroalimentari. «L’embargo russo doveva inizialmente durare un anno invece è tuttora vigente. Ora la riacutizzazione delle tensioni fa temere ripercussioni ancora più pesanti e il possibile allungamento della lista dei prodotti messi al bando fino ad includere, ad esempio, anche il vino e la pasta - conclude Confagricoltura Emilia Romagna – l’auspicio è la soluzione diplomatica alla crisi per garantire una stabilità duratura in Europa e nel mondo»

1 commento:

Anonimo ha detto...

Soluzione diplomatica con un paese che ha invaso e mentito apertamente sulle sue intenzioni? Buona fortuna.