La giornata di sabato prossimo, 13 aprile, a Sasso
Marconi sarà dedicata ai sei religiosi
che persero la vita durante i tragici fatti di Monte Sole quando, fra il 29 settembre
e il 2 ottobre del 1944, l’esercito tedesco uccise circa 750 civili per lo più
bambini, donne e vecchi. Fra questi i religiosi che non vollero lasciare le
loro comunità in un momento tanto difficile e ne seguirono cristianamente la
sorte. Sono don Giovanni Fornasini, don Ferdinando Casagrande, don Ubaldo
Marchioni, don Elia Comini, padre Martino Capelli e suor Maria Fiori, detta
suor Ciclamino.
Gli studenti dell’Istituto comprensivo di Sasso Marconi
hanno voluto incentrare proprio sul loro sacrificio, rimasto un po’ in ombra per l’enorme entità del
numero delle vittime, dando forma alle testimonianze e dedicando una intera
giornata ai religiosi morti, di cui è in corso il processo di beatificazione.
Il programma della giornata prevede , dopo il saluto
delle autorità alle 9.30 nel teatro comunale,
la proiezione di un documentario-intervista ai testimoni e amici dei sacerdoti
martiri, realizzato da E’ TV ’12 Porte’, intitolato ‘Pastori a Monte Sole’.
Quindi alle 10.30, la lezione magistrale di
monsignor Alberto Di Chio, postulatore della causa di beatificazione dei
sacerdoti diocesani.
La cerimonia si trasferisce poi alle 11.15 nella
piazza di Sasso Marconi dove l’orchestra degli studenti dell’Istituto
Comprensivo di Sasso Marconi ( che è a indirizzo musicale) terranno un concerto.
Quindi alle 12, sarà ufficialmente aperta, nell’oratorio
della Parrocchia di Sasso Marconi, la mostra fotografica ‘I sacerdoti e la comunità martire di Monte
Sole’ che resterà aperta fino a sabato 20 aprile tutti i giorni dalle 16 alle
18.
Nel pomeriggio, nella chiesa parrocchiale alle 18, monsignor
Giovanni Silvagni vicario generale dell’Arcidiocesi di Bologna celebrerà una
Messa solenne.
Per tutta la giornata nel teatro funzionerà un
ufficio postale distaccato con emissione di una cartolina ricordo e un un
annullo speciale a cura del Circolo Filatelico Guglielmo Marconi.
Guglielmo Cuppi |
Abbiamo incontrato il Dirigente del Comprensivo
professor Guglielmo Cuppi, ideatore e principale motore della iniziativa,
coordinata dal professor Giancarlo Giovagnoni, per avere precisazioni e gli abbiamo chiesto
da dove parte l’idea:
“Quando sono stato nominato preside erano ancora
collegate le tre scuole medie di Marzabotto, Sasso Marconi e Borgonuovo e proprio in quel primo anno, in collaborazione con il Provveditorato, pensammo ad un progetto di ‘Aula Didattica di Monte Sole’ che permettesse
a tutte le scuole e a tutti gli interessati, non solo nazionali, in visita a Marzabotto di avere una informazione completa ed esauriente
sugli eventi tragici che si consumarono
ai Monte Sole, e non solo, per il
barbaro passaggio dell’esercito tedesco. Nacque così il progetto con la benedizione del
Provveditorato e del Ministero, che la scuola ha ovviamente adottato . Questa è
una delle tante tappe con cui viene arricchito ”.
Perché i sacerdoti?
“Perché, fedeli al loro mandato di pastori, hanno
seguito la loro comunità nel bene e nel male. Hanno affrontato con lo stesso
spirito di sacrificio il plotone tedesco risultando quindi più che meritevoli
di essere considerati e ricordati. Tutti erano impegnati nel settore educativo
, insegnanti in scuole serali o docenti della secondaria. La suora
uccisa era maestra. Don Fornasini, in particolare, aveva aperto una scuola professionale a
Sperticano, sempre serale, e in linea con la ‘consorella’ di Porretta Terme.
Tutti quindi operavano perché la cultura fosse lo strumento per aiutare il
popolo a crescere, anticipando quindi il ruolo della ‘scuola dell’obbligo’. Si proponevano di utilizzare la cultura quale elemento di
emancipazione generale. Hanno anticipato, con profonda convinzione, quello che
noi facciamo nella scuola dell’obbligo. Inoltre si parla molto della ‘persona’ nel doppio profilo fisico e spirituale ed è
questo il messaggio che
Papa Francesco oggi cerca di divulgare ”
Come hanno accolto la proposta le giovani generazioni
?:
“I ragazzi hanno vissuto questa esperienza con molto
interesse, incrementato dalla verifica dell’altruismo dei parroci e dalla
consapevolezza che i tragici eventi sono così vicini a noi. Un grande
arricchimento. La memoria aiuta a migliorare il nostro futuro”.
Ci saranno altre iniziative sul genere ?
“ E’ stata una esperienza interessante e accolta con
vero entusiasmo. In futuro pensiamo di puntare
su esperienze vissute anche per avvicinare sempre più i ragazzi alla loro
storia più prossima. Il confronto consentirà loro anche di valutare il
progresso reso possibile da 60 anni di pace confrontando la storia dei loro
bisnonni con il nostro quotidiano”.
1 commento:
Ancora con queste robe???
Ma bastaaaaaaa!
Fasciscmo e antifascismo, berlusconi e antiberlusconi... che noia!!!!!!
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