Negli uffici della Direzione
centrale della Polizia criminale del Dipartimento della P.S., a Roma, alla
presenza del vice capo della Polizia Raffaele Grassi, è stato illustrato il
report “Criminalità minorile in Italia 2010-2022”.
L’elaborato, come sottolineato dal direttore del
Servizio analisi criminale del Dipartimento di pubblica sicurezza, Stefano
Delfini, analizza i dati relativi a minori denunciati e/o arrestati sul
territorio nazionale.
Nel periodo preso in esame, dal 2010 al 2022, si è
rilevato un aumento delle segnalazioni, in cui quelle riguardanti i ragazzi di
cittadinanza italiana sono leggermente superiori a quelle dei minori stranieri.
I dati analizzati evidenziano un incremento dei
reati caratterizzati dall’uso della violenza (in particolare lesioni, risse,
rapine), trend confermato dalla crescita, negli istituti penali minorili, dei
detenuti responsabili di tali delitti.
Quest’anno, il Report è stato arricchito con le
interviste dei ragazzi detenuti presso l’Istituto penale per minorenni di
Nisida, a Napoli, realizzato con la collaborazione col Dipartimento di
giustizia minorile e di comunità del ministero della Giustizia e la direzione
dell’Istituto.
Il prefetto Grassi, in un estratto della sua introduzione al lavoro, ha evidenziato come “l’analisi su un tema tanto delicato quanto complesso quale quello della criminalità minorile costituisce un prezioso ausilio per cogliere sintomi e decodificare segnali utili a tracciare una strada da percorrere”.
3 commenti:
Pagina subdolamente razzista.
I giovani nordafricani di generazione seconda o successiva che rivolgono le loro amorevoli attenzioni a italiani coetanei e non sono qui con spirito di assoluta abnegazione solo per pagarci le pensioni!
Quelli di prima generazione, in più, hanno superato ogni difficoltà per sbarcare e arrivare a questo nobile obiettivo di impegnarsi, con affetto indiscusso, per le nostre pensioni.
Vergogna!
Anonimo delle 18.23. Ecco un NO RAZZA, ma anche Si SOSTITUZIONE, NO BIANCHI, AFRO WELCOME.
Voi state molto male, fatevelo dire.
Posta un commento