Al via in tutta l’Emilia-Romagna un piano di interventi sostenuto dalla Regione con un milione di euro. Il programma comprende 39 progetti innovativi
L'Azienda USL di Bologna informa:
Un piano di percorsi terapeutici e assistenziali innovativi per la promozione e la salvaguardia della salute mentale, la prevenzione e il contrasto alle dipendenze patologiche, il recupero e il reinserimento sociale dei giovani e delle persone che hanno commesso reati, avrà il sostegno economico della Regione, che lo finanzia con un milione di euro (esattamente 1.008.000 euro). Si tratta di 39 progetti che saranno realizzati nel 2023 dalle Aziende sanitarie di tutta l’Emilia-Romagna in ambiti particolarmente importanti e delicati, perché riguardano cittadini con fragilità.
La Giunta regionale ha infatti formalizzato il via libera agli interventi, che riguardano l’area Salute mentale, Dipendenze patologiche e Salute nelle carceri, e sono parte integrante del Programma per l’innovazione delle politiche sanitarie e del piano sociale e sanitario regionale. del Settore Assistenza Territoriale -Area Salute Mentale Dipendenze patologiche e salute nelle carceri- per l’anno 2023, che ha l’obiettivo di realizzare un piano strutturato su tutto il territorio regionale.
Si tratta di progetti pilota, che
rientrano però in un piano strutturato su tutto il territorio, ideati con un
preciso obiettivo: affrontare la complessità di queste realtà con nuove
soluzioni, che possono diventare esperienze di successo da integrare
sistematicamente nella rete di assistenza territoriale della regione
Emilia-Romagna.
“Questi progetti- afferma
l’assessore alle Politiche per la salute, Raffaele Donini- riguardano ambiti
molto complessi e delicati, che spesso coinvolgono i giovani e i giovanissimi e
che abbiamo il dovere di affrontare con tutti gli strumenti a nostra
disposizione: parliamo di isolamento sociale, dipendenze patologiche e problemi
di salute mentale. Situazioni che, come sappiamo, la pandemia ha acuito, ma che
già da prima della pandemia avevano iniziato ad imporsi come nuove emergenze.
Con questo investimento intendiamo quindi consolidare e migliorare
ulteriormente l’offerta dei servizi territoriali messi in campo dalle Aziende
sanitarie e Ospedaliere, anche con metodi e approcci innovativi”.
Nel campo della salvaguardia della
salute mentale una particolare attenzione è stata riservata ai giovani e ai
minori: ad esempio saranno potenziati percorsi diagnostici, terapeutici e
assistenziali per le psicopatologie nelle fasce d’età 0-13 anni e 14-25 anni;
saranno attivati corsi di formazione specifici per l’intercettazione precoce e
il trattamento dei problemi di salute mentale in adolescenti e giovani che
accedono al Pronto soccorso, ma anche per il riconoscimento e la cura della
sindrome da deficit dell’attenzione (ADHD). Tra le varie attività in programma,
il coordinamento della rete “Teatro e Salute Mentale” e la formazione
indirizzata agli utenti esperti nel supporto tra pari nella salute
mentale.
Molte le iniziative mirate a
potenziare il settore della prevenzione e del trattamento delle dipendenze
patologiche. Si va dal sostegno ai progetti innovativi dei servizi di
prossimità di contrasto all’abuso di alcol e sostanze tra i giovani, al
supporto alla formazione universitaria in alcologia, fino alla formazione per
gli utenti esperti nel supporto tra pari (Esp) all’interno dei Servizi
dipendenze patologiche (SerDP). Particolarmente significativo il progetto di
allerta precoce per dare la possibilità agli operatori dei SerDP e delle Unità
di strada (Uds) di attivare analisi sulle sostanze pericolose, che prevede la
stipula di un protocollo di collaborazione con il laboratorio di tossicologia
forense dell’Università di Bologna.
Altro ambito dei progetti è
l’integrazione socio-sanitaria, con particolare riferimento all’area del
disagio e della non autosufficienza. Tra le iniziative finanziate, un progetto
co-housing che prevede il sostegno economico all’abitare affiancato da percorsi
di miglioramento dell’occupabilità e di reinserimento sociale; un intervento
per affrontare il ritiro sociale che colpisce giovani e giovanissimi che
tendono a rifiutare ogni forma di contatto con l’esterno (i cosiddetti
ikikomori) e la valutazione delle pratiche assistenziali di prevenzione
dell’allontanamento familiare, che prevede la promozione di un modello omogeneo
per la valutazione del rischio e il monitoraggio degli esiti per i minori e le
loro famiglie biologiche e affidatarie.
Saranno, inoltre, realizzati in
tutte le Ausl della regione che ospitano un carcere progetti di sviluppo della
telemedicina per i detenuti.
Quando e dove saranno attivati i
progetti
Molti dei progetti sono già pronti
per essere avviati, altri sono in fase di programmazione e prenderanno il via
nei prossimi mesi.
L’attribuzione dei progetti alle
diverse Aziende sanitarie è stata stabilita sulla base delle specifiche
competenze maturate da ognuna con le pregresse attività di approfondimento e
sperimentazione. Riguardano l’intero territorio, in particolare: 10 progetti
Ausl Bologna; 2 Ausl Ferrara; 1 Ausl Imola; 5 Ausl Modena; 4 Ausl Parma; 7 Ausl
Piacenza, 4 Ausl Reggio Emilia; 5 Ausl Romagna e 1 Azienda Ospedaliero
Universitaria di Bologna-Policlinico Sant’Orsola.
10 i progetti
finanziati in Azienda USL di Bologna per un valore complessivo di 329.000 euro
Dall’analisi alla formazione per
migliorare i servizi residenziali e le prescrizioni farmacologiche. Ai corsi di
formazione specifici per l’intercettazione precoce e il trattamento dei
problemi di salute mentale in adolescenti e giovani che accedono al Pronto
soccorso, fino ad arrivare a progetti per il riconoscimento e la cura della
sindrome da deficit dell’attenzione (ADHD). Infine, lo sviluppo della
telemedicina in carcere. Sono alcuni degli ambiti di intervento relativi ai 10
progetti finanziati dalla Regione con 329.000 euro, che potranno essere
ulteriormente sviluppati dall’Azienda USL di Bologna.
Progetti che mirano a far evolvere la presa in carico rendendola sempre più tempestiva ed informale, favorendo l’adesione del paziente all’intero percorso terapeutico. In particolare, il Dipartimento di Salute Mentale Dipendenze Patologiche dell’Azienda USL di Bologna svolge il ruolo di coordinamento nell’ambito di un progetto sulla riqualificazione della residenzialità dell'area della Salute mentale che prevedrà attività formative e di confronto fra servizi pubblici e privati nel quale sono coinvolti tutte le aziende sanitarie regionali.
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