L’intervento in assemblea regionale di Marta Evangelisti (FDI): “La crisi della sanità regionale non è da addebitare al Governo nazionale”
Il testo dell'intervento in consiglio regionale:
Quello della privatizzazione del sistema
sanitario in Emilia Romagna non è un rischio ma è un processo già in atto e da
tempo. Voglio citare Vasco Errani
nei 15 anni delle Giunte che ha presieduto
(1999-2014)
Va a lui quel mostruoso accrocco
fortemente voluto e realizzato chiamato Ausl Romagna che certo non ha portato
risparmi.
Alla fine del suo mandato, nel solo anno
2013, in Emilia Romagna tra medici, infermieri tecnici sanitari erano stati
cancellati 1.744 posti di lavoro qualificati.
Già dal 2011, la Regione che presiedeva
incentivava economicamente, con risorse pubbliche, la stipula di polizze
sanitarie private per i dipendenti regionali. Con la legge regionale 17 luglio
2014, n. 12, fatta approvare prima dello scioglimento anticipato dell’Assemblea
Regionale provocato dalle sue dimissioni, consegnava alle grandi imprese
cooperative del settore ampi spazi nei servizi sociali, socio-assistenziali,
socio-sanitari e sanitari mediante i meccanismi dell’affidamento e
dell’accreditamento. Centralismo, burocrazia, ha messo al centro una visione e
una gestione che aveva come stella polare i valori economici, non la
professionalità e l’esperienza degli operatori.
Più calava il personale e più aumentavano
i dirigenti e il loro costo: pratica che poi è proseguita. E come esempi
riteniamo possano bastare.
Da Vasco Errani è stato tutto un
proseguire. Quindi non possiamo più tollerare presunte responsabilità da
attribuirsi in esclusiva all’attuale governo di destra.
E mi rivolgo a Lei Presidente della nostra
Regione e Presidente del partito democratico, perché l’accusa che ha lanciato
qualche giorno fa nei confronti del Governo, secondo cui l'esecutivo di
centrodestra vuole boicottare la sanità pubblica a vantaggio di quella privata,
è per noi "un tentativo maldestro e fuori luogo di addebitare al
Governo le vostre responsabilità di malgoverno regionale in ambito
sanitario". Dopo anni di scelte discutibili – alcune le ho citate sopra ma
avrei decine di esempi per ognuna delle nostre province - di spese fuori
controllo, di tagli anche ai posti letto (la Regione Emilia-Romagna è stata la
seconda a livello nazionale)", oggi Lei improvvisamente per giustificare
il malcontento di un'intera regione che si vede chiudere Pronto soccorso,
tagliare auto mediche, non diminuire le liste d'attesa avere medici di ps che
fanno anche i servizi notturni in reparto, ecce cc cosa fa’’ accusa chi, a
differenza di quelli del suo colore politico, appena insediatosi ha accresciuto
il fondo sanitario di ulteriori due miliardi, più un altro miliardo e 400
milioni, ma non dopo anni, dopo appena qualche mese di governo…
Sappiamo bene che l'autocritica non è propria di chi amministra
questa Regione da sempre, ma riteniamo anche che davvero ci sia un limite
a tutto". Peraltro, lo ripeto, il recente rilievo rivolto alla Regione
anche dalla Corte dei conti parla chiaro: la tenuta del bilancio regionale è
fortemente compromessa dal bilancio sanitario, e questo non può certo accadere
dopo otto mesi di governo di centrodestra. Gli emiliano-romagnoli non sono così
sprovveduti, che deve restare pubblica e non trovare risposte suppletive nel
privato o nelle assicurazioni private, deve funzionare anche in questa regione
che da troppo tempo strizza l'occhio da quella parte.
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