Confezionavano capi d’abbigliamento
Il Comando Provinciale di Bologna della Guardia di Finanza informa:
Nell’ambito delle attività di polizia
economico–finanziaria di prevenzione e contrasto all’evasione fiscale e al
lavoro irregolare avviata dalla Guardia di Finanza, in un controllo all’interno
di un capannone a Granarolo dell’Emilia, sede di una ditta individuale gestita
da un imprenditore di origine asiatica, è stato riscontrato l’impiego di
lavoratori irregolari e di clandestini, in un precario contesto
igienico-sanitario e di sicurezza.
All’interno del locale di circa 1000 metri quadri,
le Fiamme Gialle del 1° Nucleo Operativo Metropolitano di Bologna,
congiuntamente all’Ispettorato Territoriale del Lavoro e all’AUSL di Bologna
nonché alla Polizia Locale di Granarolo dell’Emilia, hanno sorpreso 20
soggetti, originari della Repubblica Popolare Cinese, intenti a lavorare sulle
macchine da cucire; 14 di loro sono
risultati senza regolare contratto di lavoro, ossia completamente “in nero” e,
tra di essi, 12 erano sprovvisti di documentazione attestante la loro ‘regolare’
presenza e permanenza sul territorio nazionale. L’imprenditore è stato quindi
deferito all’Autorità Giudiziaria felsinea per impiego di lavoratori privi del
permesso di soggiorno.
I 12 clandestini, in seguito alle attività tecniche
di “foto segnalamento”, sono stati deferiti anch’essi all’A.G. per ingresso e
soggiorno illegale nel territorio dello Stato e nei loro confronti sono stati
emessi dalla Questura di Bologna i provvedimenti di espulsione, con il conseguente ordine di lasciare il
territorio nazionale.
Oltre ai risvolti di carattere penale, sono state
comminate sanzioni amministrative dall’Ispettorato Territoriale del Lavoro e
dall’AUSL che prevedono, per le gravi violazioni riscontrate, anche la
sospensione dell’attività. L’attività esperita testimonia il costante impegno
della componente territoriale della Guardia di Finanza di Bologna nell’azione
svolta contro gli evasori e i frodatori, ivi incluse le condotte di illecito
sfruttamento di manodopera, che compromettono l’economia legale e minano la
sana e leale concorrenza tra gli esercenti, danneggiando gli imprenditori
onesti e rispettosi delle regole del mercato, oltreché di concorso alla
sicurezza interna ed esterna del paese in materia di immigrazione clandestina.
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