Appennino bene culturale che aspetta il salvatore .
L'Appennino bolognese, un vero e proprio
museo a cielo aperto in preda ai vandali e ferito dall’incuria.
Dopo 10 anni di lavoro dobbiamo
cominciare a denunciare pubblicamente il fatto che quasi tutto quello che è il
nostro patrimonio storico si trova in completo totale stato di abbandono, alla
mercè di vandali e in preda all'incuria. Questo disastro è dovuto
prevalentemente al totale disinteresse, ma sopratutto all'impotenza delle
amministrazioni preposte nel curare e promuovere questa ricchezza, che sono la
più 'importante attrattiva turistica’ per le nostre vallate.
Da qualche settimana stiamo lavorando
con diversi professori e con persone di buona volontà per sensibilizzare la
nostra collettività su questo gravissimo danno per noi e per il nostro
territorio.
Sulla destra l'indimenticabile Pietro Vicinelli |
A breve mandiamo un report alle amministrazioni territoriali (Regione, Città Metropolitana, Soprintendenza) per chiedere una risposta in tempi brevi su cosa intendono fare per mettere in condizione le persone di buona volontà di lavorare per curare, valorizzare e promuovere tutto il patrimonio storico in stato di abbandono nell'Appennino bolognese. (I volontari sono la parte migliore dell’Appennino e l'unica che nei fatti e nel concreto riesce a intervenire efficacemente con risorse equilibrate e con tempi ragionevoli), e se non si vogliono trovare soluzioni (che ci sono) cominciare un'importante campagna di raccolta firme per la tutela del nostro patrimonio storico.
Per ora alleghiamo una parte della lista
(circa 50 siti dei 400 per ora segnalati e ritrovati) per cominciare far
conoscere questa importante ricchezza alla nostra collettività.
Qui l’elenco:
Se anche voi pensate che questa
iniziativa per tutelare la nostra storia è importante vi chiediamo di
condividere il più possibile.
(Costituzione-art. 9)
La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e
tecnica .
Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione.
Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle
future generazioni. La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela
degli animali.
Gli enti pubblici, responsabili della cura del
patrimonio storico, artistico e culturale se lasciato in stato di abbandono, al
degrado e alla vandalizzazione altrui, e altresì tutti coloro che erano tenuti
alla conservazione ed alla vigilanza del medesimo bene culturale, rispondono
innanzitutto ai sensi degli artt. 677 e 733 c.p. dei danneggiamenti strutturali
e dei pericoli di crollo che siano stati immediatamente e direttamente causati
dalla mancanza di manutenzione.
Un patrimonio storico e culturale così ingente e
prezioso come quello italiano, definito in questo modo dalle ultime statistiche
mondiali curate dall’UNESCO, e il possesso di un patrimonio
storico-culturale-artistico, in particolare, che dovrebbe costituisce i due
terzi delle risorse planetarie, non può lasciare indifferenti.
2 commenti:
Mi sembra che ARCA abbia fatto un buon lavoro di mappatura delle risorse turistiche dimenticate e mi chiedo cosa intenda fare il consigliere metropolitano di Bologna Maurizio Fabbri - Sindaco di Castiglione dei Pepoli con delega su
Pianificazione territoriale, Politiche per l'Appennino bolognese, Tutela e valorizzazione delle risorse ambientali, naturali e paesaggistiche, Delegato permanente ai lavori del Comitato esecutivo dell’Ente Parchi,etc..
Visto che ben conosce questa realtà, la risposta è semplice: assolutamente un bel nulla.
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