Dopo una prima imbastitura del casello e una interruzione ormai datata, diversi annunci di ripresa per l’ultimazione dei lavori sempre disattesi, ora una voce sinistra parla di riconsiderazione del progetto. C’è chi si chiede: in che paese viviamo ?
Ha
allarmato la notizia della presentazione di una interpellanza del capogruppo di Rete Civica in Regione Marco
Mastacchi, nella quale egli chiede conferma o meno della notizia sull’intenzione
di procedere a una revisione complessiva
del progetto del casello di Rioveggio.
La
richiesta è stata arricchita dalla precisazione, con irritazione educatamente
celata, che a numerosi precedenti quesiti consiliari erano state date rassicurazioni,
poi sempre disattese, di ultimazione dell’infrastruttura: una dell’ottobre 2020
a cui veniva dato come possibile l’avvio di lavori per i primi di settembre 2021,
una seconda del marzo 2022, a cui Autostrade per l’Italia aveva risposto
con l’annuncio della consegna dei lavori entro febbraio 2023, con chiusura
prevista dei lavori fissata per marzo 2024. Un’altra nel luglio 2021, accertato
il nuovo ritardo. E un’altra ancora nel marzo 2022.
Ora la tegola: tutto da rifare . Considerando che i lavori sono fermi dal 2012, se ogni tappa richiede una sosta di oltre due lustri, la ricomposizione strutturale di Rioveggio è molto lantana.
“Da notizie recenti giunte alle amministrazioni comunali della Valle del
Setta,” si riporta nell’interrogazione, “parrebbe che l’inizio dei lavori sia
stato nuovamente rinviato a causa di modifiche al progetto che comporterebbero
una revisione radicale dell‘intervento in oggetto. La riprogettazione porterebbe
a nuovi ritardi e a ulteriori pesanti disagi per i residenti della valle del
Setta e non solo”.
E a essere non tanto profetici, c’è da dire che i ritardi ci saranno
certamente. D'altronde in Appennino si promette e non si fa nulla. Ci hanno già
abituati a essere presi in giro ( la frase meriterebbe altri termini più
coloriti), vedi riorganizzazione ospedaliera, adeguamenti viari ( solo per l’avvio
dei lavori del Ponte Da Vinci, cruciale per la viabilità delle valli del Reno e
del Setta, ci sono voluti quasi tre anni di studi), studi di fattibilità utili
ai soli progettisti e tanto ancora.
Chissà se torneranno amministratori locali all’altezza di quelli dell’ottocento,
quando la viabilità delle due valli era all’avanguardia e ha portato a una qualificata
presenza industriale.
4 commenti:
Progetto inutile il casello va fatto prima di pian di setta in entrambi i lati che c'è lo spazio, in quel paesaggio lunare creato dopo il passaggio dell'autostrada.
Uso il casello attuale di Rioveggio quando devo recarmi in Toscana del nord/est e quello che c'è va BENISSIMO! Mi godo la panoramica come autostrada quasi privata a me riservata ed evito come la peste il traffico molto intenso sul nuovo tratto, in gallerie lunghissime dove, di tanto in tanto, qualche mezzo pesante prende fuoco come riportato su queste pagine (molto poco piacevole!).
Non c'è ALCUN bisogno di un secondo casello per Rioveggio.
se ciao Rosina;
abbiamo cresciuto SOLO burocrati e faccendieri e non è un'opinione ma ciò che è sotto i nostri occhi tutti i giorni e per ogni attività che attiene alle amministrazioni pubbliche ed anche private.
abbiamo finito il vino buono ora in cantina c'è solo la TORCIADURA, BIANCO, ROSSO, ROSÈ CHE SIA MA SEMPRE TORCIADURA
buonanotte poveri noi illusi
Un paio di mine, quattro camion per portar via le macerie e risolviamo il problema.
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