Si chiede inoltre di risolvere i problemi che potrebbero derivare dall’imminente pensionamento di uno dei due medici che operano nell’ambulatorio di Ginecologia dell’ospedale dell’Appennino bolognese.
di Luca Molinari
Garantire la
continuità dell’attività ambulatoriale del reparto di Ginecologia dell’Ospedale
di Porretta Terme e procedere alla riapertura del suo punto nascita.
A chiedere un
intervento della Regione a tutela della sanità sull’Appennino bolognese è, in
un’interrogazione, Michele Facci (nella foto) che ricorda come
“nell’ospedale di Porretta Terme l’attività ambulatoriale di ginecologia è oggi
garantita da due medici, uno dei quali alla fine del corrente mese non sarà
però più in servizio e questo determinerà, di conseguenza, il depotenziamento
di un importante
servizio sanitario a supporto della maternità nella montagna bolognese, che
oggi, stante la perdurante mancanza di un punto nascita, assume una
fondamentale valenza strategica”.
Facci ricorda anche
come il Presidente della Regione Stefano Bonaccini abbia più volte dichiarato
che è stato un errore chiudere i punti nascita in Appennino e come fosse
volontà dell’amministrazione regionale riaprirli, compreso quello di Porretta,
ma come a oggi ciò non sia ancora avvenuto.
Da qui l’atto
ispettivo per sapere dalla giunta “quali iniziative intenda di conseguenza
assumere per evitare la riduzione delle
prestazioni sanitarie in favore delle donne dell’Appenino e come intenda dare
seguito ai dichiarati intendimenti di riaprire il punto nascita di
Porretta Terme, insieme agli altri punti nascita degli ospedali della montagna
regionale”.
Nessun commento:
Posta un commento