sabato 9 ottobre 2021

L’intervento sul Santuario di Sasso Marconi.

Complessità e soluzioni, ne parla l’architetto progettista Moreno Cassani.

 


1° Parte

Il Santuario della Beata Vergine del Sasso è ritornato nella piena funzionalità dopo una profonda opera di ristrutturazione e rinnovamento che ha richiesto la sua chiusura per molti mesi, complice anche la pandemia. Questo intervento risulterà per molto tempo fondamentale poiché  il Santuario dà testimonianza della sensibilità religiosa di una grande comunità e lo riporta al centro della futura organizzazione religiosa di una vasta area della cintura appenninica bolognese.


Architetto progettista, Moreno Cassani ( nella foto), nato e vissuto sempre a Sasso, dove continua, con il figlio Samuele, il suo lavoro e il fatto che un rifacimento così importante del Santuario di Sasso Marconi sia stato ideato da un sassese fa particolarmente piacere.

Abbiamo chiesto a lui le considerazioni e le impressioni  su questo lavoro così complesso e risultato molto apprezzato, che legherà il suo nome a un importantissimo edificio di Sasso Marconi.


Moreno ha spiegato:

Prima di entrare nel merito dei lavori vorrei fare  una premessa alla quale tengo molto e che nell’emozione del giorno della dedicazione non è emersa a sufficienza : mi riferisco alla complessità che comporta l’esecuzione di un’opera di architettura, dalla progettazione alla realizzazione, ricordando che si tratta sempre di un prototipo-esemplare unico, e della molteplicità di figure professionali e operative che richiede.

Il merito, specie nel nostro Paese, è quasi sempre attribuito tutto al progettista architettonico, mentre vi sono altre tre figure fondamentali a loro volta composte da più persone : la Committenza, la Direzione dei lavori, la Parte esecutrice.

Scrive Renzo Piano nel suo Giornale di bordo : “Il lavoro di equipe è quando lanci un’idea, ti ritorna, diventa un ping-pong; lo si gioca in quattro, in sei, in otto, a una tale velocità che le palline si incrociano. Tutto si confonde. Quando alla fine l’oggetto è concepito, non riesci più a capire chi ci ha messo che cosa”.

Don Paolo controlla i lavori

Committente
è stata la Parrocchia di San Pietro nelle persona del Parroco don Paolo, giovane ma con  notevole esperienza gestionale maturata in  contesto internazionale, che fin dall’inizio, consultati i Consigli parrocchiali (di San Pietro e San Lorenzo) e l’assemblea dei parrocchiani,  ha saputo definire le funzioni alle quali il progetto doveva dare risposta, sia per gli aspetti quantitativi che operativi e che, nel prosieguo dei lavori,  ha seguito il cantiere giorno per giorno, sempre a disposizione per chiarire ai tecnici di cantiere  dubbi  su  dettagli funzionali.

Gli incontri per definire il progetto architettonico, organizzati con don Paolo,  sono stati molteplici nel corso di oltre due anni di lavoro: in parrocchia, con i Consigli parrocchiali,  in Curia, con il Vicario mons. Silvagni e la Commissione Arte sacra, con la Soprintendenza Archeologia Belle Arti  Paesaggio  di Bologna, con i Tecnici  coordinati da mons. Corsini  per la gestione degli incarichi professionali e gli appalti, con l’Assessore e  l’Ufficio tecnico del Comune di Sasso Marconi per gli accordi sui materiali del sagrato, coincidente per gran parte con la piazza : tutti questi “attori” hanno portato al progetto un contributo che ha definito il risultato finale.

Progettazione esecutiva e direzione dei lavori. E’ la prima volta che, nella mia cinquantennale attività, non ho sviluppato l’esecutivo e diretto i lavori di un mio progetto, ma è proprio a causa di quel cinquantennale che fin dall’inizio avevo avanzato questa ipotesi,  il cantiere è tanto affascinate quanto impegnativo.

Scrive ancora R.P. (cit.) “Non è vero che il progetto dice tutto. Nel cantiere capisci le gerarchie, i pesi, decidi di dare importanza a qualcosa che sulla carta sembrava irrilevante:”  …e questo richiede una struttura nel pieno della sua operatività.

Per questo l’Ufficio tecnico della Curia indisse una gara, invitando cinque Studi professionali di provata esperienza, gara che consisteva nel formulare un’offerta economica  sulla scorta del progetto approvato dalla Soprintendenza e di una serie di richieste di prestazioni professionali formulate dai tecnici dell’ufficio stesso.

La migliore offerta risultò quella del gruppo coordinato dall’ing. Mirko Cioni al quale fu affidato l’incarico del progetto esecutivo e direzione dei lavori insieme all’arch. Francesca Chiari. Il progetto esecutivo e la direzione lavori comprendevano anche la parte impiantistica e la sicurezza in fase di esecuzione, tutte prestazioni che facevano capo a vari altri tecnici specialisti o direttamente all’ing. Cioni che, fin dai primi incontri, necessari per il “passaggio delle consegne”  si è dimostrato un professionista  preparato e dotato di una notevole capacità di ascolto e di proporre soluzioni, doti fondamentali per la gestione della complessa realtà del cantiere connessa alle continue interlocuzioni con gli enti, Soprintendenza in primis, che nel corso dei lavori esercitano la loro sorveglianza e con i quali si è reso necessario concordare le soluzioni di quel “…qualcosa che sulla carta sembrava irrilevante”.

Ultima, ma importante, la parte esecutrice. Per individuare l’Impresa principale da parte dell’Ufficio tecnico della Curia è stata indetta una gara d’appalto ad inviti, anche in questo caso per ditte di provata esperienza, che richiedeva una proposta economica sugli elaborati esecutivi tecnico-amministrativi dello Studio  Cioni e i documenti contrattuali predisposti dall’U.T. della Curia.

Intanto il covid19 era in pieno esercizio causando un importante rallentamento di tutte le operazioni.

Comunque si arrivò ad individuare l’impresa assegnataria dell’appalto, la S.G.C.srl di Parma, una ditta che aveva già esperienza in lavori simili al nostro e che è entrata nella realtà lavorativa locale in punta di piedi, coinvolgendo artigiani locali (come la S.T.S. per gli impianti idraulici, la M.a M.C.Cenacchi per i restauri lapidei del fonte battesimale e dell’altare, oltre ad altre maestranze) e instaurando con la Committenza e la Direzione lavori un proficuo rapporto di collaborazione che ha consentito di rispettare il programma  della Dedicazione del Santuario  nel giorno della festa della Beata Vergine del Sasso. 

 

A questo punto ci vengono spontanee molte domande. Per dedicare a questo argomento lo spazio che merita, rimandiamo a una prossima uscita la pubblicazione delle domande con relative risposte dell’architetto Cassani.

A presto.

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