martedì 19 ottobre 2021

Garantire la riapertura del punto nascita ad Alto Reno Terme

Lisei (Fdi): “Manca l’ok del ministero. Previsti 500 parti l’anno. La Regione assicuri le risorse individuate per migliorare i servizi e risolvere le carenze di personale, strutture e prestazioni”


di Gianfranco Salvatori

Il capogruppo di Fratelli d’ItaliaMarco Lisei, ha presentato un’interrogazione alla Giunta incentrata sulla deroga alla legge nazionale per riaprire il punto nascita di Alto Reno Terme, dopo la presentazione di uno studio di fattibilità da parte dell’Azienda Usl di Bologna al ministero della Salute.

Il punto nascita prevede almeno 500 parti l’anno. Il progetto, ricorda il consigliere, ha l’obiettivo “di garantire, in rete con le altre strutture aziendali/metropolitane, l’assistenza al travaglio a basso rischio, prevedendo: “un ambulatorio di presa in carico della gravidanza a termine; l’assistenza 24 ore su 24 al travaglio-parto, con l’attivazione di un’ulteriore reperibilità ostetrico-ginecologica per 18 ore (14-20/20-8), al fine di garantire le necessarie competenze per affrontare le urgenze ostetriche (taglio cesareo, emorragia post partum, lacerazioni complesse); l’assistenza al puerperio”.

Lisei scrive che “l’investimento complessivo per la realizzazione del progetto è stimato in circa 4,5 milioni di euro, di cui 2.417.000 euro a copertura del fabbisogno complessivo di risorse professionali necessarie (in totale 46 professionisti sanitari, fra figure mediche e assistenziali) e 2.082.000 euro per coprire gli interventi di ristrutturazione, arredi e apparecchiature sanitarie”. Se ci sarà l’ok del ministero della Salute, i lavori dovrebbero essere completati in un arco di 18-24 mesi.

L’auspicio, conclude Lisei, è che il progetto dell’Ausl venga approvato, perché il punto nascita è stato “già oggetto di numerose sollecitazioni e richieste di impegno concreto rivolte alla Giunta regionale da Fratelli d’Italia finalizzate a garantire alla popolazione delle aree montane la dovuta assistenza sanitaria e la fruizione di una rete efficiente di servizi socio-sanitari territoriali”.

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