Uno per tutti, il ponte è a rischio crollo ?
Il cittadino scrive:
Con l'ordinanza PG 8220 del 2021 la città metropolitana aveva ordinato la chiusura al traffico del ponte Leonardo da Vinci a Sasso Marconi, con esclusione dei pedoni e dei mezzi di soccorso che potevano transitare. Successivamente in data 9 Marzo 2021 è stato fatto un ulteriore sopralluogo da parte dei tecnici della Città Metropolitana e di Anas e a seguito di questo sopralluogo è stato deciso di impedire il transito anche ai pedoni e ai mezzi di soccorso.
Gli esiti o comunque i verbali redatti dai tecnici che hanno eseguito questi sopralluoghi, che dovrebbero contenere le motivazioni di questa ulteriore decisione di impedire il transito ai pedoni, dovrebbero essere resi pubblici e dovrebbero contenere le motivazioni, indicare quali prove statiche e saggi dei materiali sono state eseguite o se si tratta solo della volontà dei tecnici di cautelarsi ulteriormente viste le condizioni del ponte.
La domanda che sorge spontanea è: se un ponte di questo genere non è in
grado di sopportare il peso dei pedoni, è un ponte a rischio di
crollo immediato? Perché se non può reggere nemmeno il peso di un
pedone o di pochi pedoni, evidentemente è un ponte che non sta in
piedi e può’ crollare da un momento all’altro anche solo con la forza di un
colpo di vento molto forte!
La seconda domanda è: quindi se un ponte non è in grado di sopportare il peso di pochi pedoni (perciò, come deduzione logica, è un ponte a rischio di crollo imminente) come può essere possibile che sia ancora consentito che sotto questo ponte possano transitare regolarmente i treni della linea ferroviaria Porrettana? Sì, è vero che è stata montata una rete che protegge i treni dalla caduta dei calcinacci, ma non può proteggere dal crollo del ponte.
E’ legittimo ritenere che la Città Metropolitana (o la Regione o il Comune o tutti assieme) debba meglio giustificare il fatto che anche il transito pedonale sia stato limitato ma la circolazione dei treni sotto no! Perché con questa limitazione tutti i cittadini residenti nella zona di via Ziano e dell' Oasi, che prima erano sostanzialmente parte integrante del capoluogo cittadino e che percorrendo i 300 metri del ponte potevano raggiungere a piedi il capoluogo, la piazza, il centro, a questo punto sono stati completamente isolati e tagliati fuori dalla comunità del Capoluogo sassese. Non possono più raggiungere il centro che prima potevano raggiungere a piedi in 10 minuti, ma devono percorrere con dei mezzi e in auto la via ponte Albano, oppure percorrere la nuova Porrrettana e attraversare il sottopasso di via San Lorenzo.
E’ altresì legittimo ritenere che questa decisione di impedire il traffico ai pedoni, non debitamente motivata con atti e documenti conosciuti e probanti, abbia creato una grave discriminazione nei confronti dei cittadini che vivono nella parte est del ponte e quindi sarebbe opportuno che l'amministrazione comunale il Sindaco richiedessero alla città metropolitana i documenti, le perizie e gli atti che dimostrano la assoluta indispensabilità di impedire il traffico pedonale sul ponte.
Qualora questo non venga sufficientemente motivato è opportuno
che il ponte (che rimarrà chiuso al traffico ancora per anni, visto
che l’impalcato e i parapetti sono evidentemente in
condizioni di svolgere la propria funzione in sicurezza), venga
immediatamente aperto al transito pedonale e ciclabile.
Ultima considerazione in proposito è la seguente: se questo ponte non
è in grado di sopportare il peso anche di poche persone com’è possibile che i tecnici
di Anas lo possano percorrere, con evidente rischio per
la propria incolumità, per poter eseguire i sopralluoghi
propedeutici alla realizzazione della progettazione necessaria per la rimessa
in pristino del ponte? Analogamente come possono degli operai andare a
intervenire per riparare la pila n. 15 con il rischio che il ponte gli possa
crollare addosso?
È evidente che anche questi ritardi
nella esecuzione dei sopralluoghi, dei lavori di ripristino e della
progettazione sono dettati della difficoltà che presumibilmente Anas e Città
metropolitana trovano nel potere autorizzare persone e tecnici ad
eseguire sopralluoghi su di una struttura che è stata dichiarata inidonea
(senza rendere pubblici i documenti) a sopportare il peso anche di poche
persone.
Ringraziamo il lettore per la sua
attenta e lucida analisi della situazione nella speranza che queste tante
sollecitazioni che provengono da numerosi cittadini che si pongono ormai da
tempo queste e altre domande possano sortire le legittime risposte per
soddisfare le attese e fare chiarezza su un tema così importante di cui non si
conoscono i contorni.
13 commenti:
Quello c ha e CV dice il lettore è sacrosanto. Purtroppo, l'impressione che si ha, è che si siano voluti preventivamente parare il didietro. Altrimenti non ha alcuna giustificazione chiudere anche il passaggio pedonale o ciclabile.
Giuste osservazioni.
I tecnici che hanno decretato la chiusura al passaggio pedonale sul ponte, sono INCOMPETENTI E DERESPONSABILIZZATI !
La domanda è giusta: se sta per crollare ed il solo passaggio di una decina di pedoni contemporaneamente ne accelera l'evento, cosa succederà con il prossimo inverno e 40/50 cm di neve su tutto il ponte ?
...i tecnici..mah !
La Città Metropolitana mi sembra il Marchese del Grillo : io so' io e voi non siete un c...o!
Ma chi è il capo della Città Metropolitana ?
Scaricabarile fra Anas e Citta' Metropolitana.
Ma il commissario dov'è ?
La città metropolitana adesso è impegnata nelle elezioni e non ha tempo per queste cose
di periferia.
Qualche candidato sindaco a Bologna se ne puo' occupare ?
cosa succederà con il prossimo inverno e 40/50 cm di neve su tutto il ponte ?
la togliamo con uno spazzaneve da 15 tonellate :-)
Tecnici incompetenti e deresponsabilizzati e Amministratori comunali, Sindaco e Assessori di Sasso in testa, assolutamente non all'altezza di confutare le tesi strampalate della Cittò Metropolitana facendosi consegnare le carte che giustificano la chiusura pedonale ma lasciando la possibilità di far passare sotto il treno. Dilettanti!
Ma scusate ma ci stanno lavorando che io non vedo mai nessuno su quel cazzo di ponte? E poi se e pericoloso e può crollare perché non lo buttano giù e lo rifanno nuovo? E ndo Azzo sta sta gente che dovrebbe verificare tutto ciò vogliamo arrivare al ponte di Genova? Non capiscono niente io passo con il treno tutti i giorni vogliamo parlarne..
Da dicembre a oggi sono passati nove mesi e NON E' STATO FATTO NESSUN LAVORO, IL PONTE E'ESATTAMENTE NELLE STESSE CONDIZIONI DI QUANDO E' STATO CHIUSO. Avendolo dichiarato non idoneo neanche al transito pedonale (e qui dimistrano di essere degli incompetenti in malafede perche' consentono invece il transito del treno sotto) significa che per rispetto delle norme di sicurezza sul lavoro non puo salirci sopra nessun tecnico a fare rilievi o nessun operaioo a fare lavori. Sarà possibile tra mesi quando la Città metropolitana di Bolgna avrà riparato la pila 15. E il giorno della riapertura si allontana sempee di più!
risposta ad anonimo del 16 settembre ore 13:44: Il Capo della Citta Metropolitana è da otto anni il Sindaco Metropolitano Virginio Merola e lo sarà fino al 4 ottobre quando gli subentrerà l'erede designato Matteo Lepore che assumerà a sua volta le cariche di Sindaco di Bologna e Sindaco Metropolitano di tutta la Provincia.
Tutti potranno tranquillamente promettere qualcosa.
Che poi mantengano...
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