Il
Covid si è preso anche la 'Fira di Sdaz' di Pontecchio Marconi.
Quest'anno il borgo e l'ampia corte di Palazzo Rossi l'8 settembre,
giornata da secoli dedicata alla più importante fiera agricola della
Valle del Reno e una delle più prestigiose della provincia
bolognese, saranno silenziosi e deserti.
Se le prescrizioni Covid non hanno permesso di riproporre la
frequentatissima fiera, gli organizzatori non hanno comunque
rinunciato all'appuntamento e la Fira, riproposta nella forma più
vicina al tradizionale e rimpianto mondo contadino, si terrà nel
vicino Colle Ameno, la cui struttura consente una organizzazione in
sicurezza e più contenuta. Negli spazi del borgo settecentesco
quindi, l'8 settembre sarà dedicato all'aia contadina con una serie
di laboratori che vanno da quello per la realizzazione del pane,
(dalle lavorazione del grano, alla cottura nel forno di pietra),
alla preparazione della tigella (dalla preparazione dell'impasto e
dal suo imprigionamento fra le formelle riscaldate dal fuoco a
legna, al punto di essere consumata), alla selezione delle carni di
maiale, alla lavorazioni per custodirle o insaccarle e altri. La
tradizione sarà rispettata come saranno rispettate le prescrizioni
per fronteggiare il ritorno del Covid. L'ingresso agli spazi della
Fira sarà infatti permesso dopo severi controlli e l'assicurazione
che i presidi sanitari saranno rispettati.
Soddisfatto il presidente
dell'Associazione che organizza il magico 8 settembre di Palazzo
Rossi, Silverio Ventura ( nella foto) : “L'appuntamento è confermato anche per
il 2020,” ha detto. “E sarà ricordato più degli altri, poiché
la sede di Colle Ameno è una delle poche eccezioni della secolare
storia della Fira rispetto alla sede dedicata di palazzo Rossi. La
singolarità di essere poi caduto nel periodo di Covid e la
determinazione di non voler cedere alla malasorte, nella certezza che
il ritorno alla normalità è vicino, lo rendono ancor più
singolare,” ha concluso.
Nessun commento:
Posta un commento