Il
lago, l’unico di origine naturale dell’Appennino bolognese, si
prepara ad accogliere i visitatori per la stagione turistica: una
passerella consentirà di attraversare il lato non accessibile
tramite il lungolago
Sono
iniziati in questi giorni le operazioni di svaso relative al primo
lotto, in collaborazione con il Consorzio
di Bonifica Renana, per un investimento di 210 mila euro
che prevede lo spostamento di più di 6.000 metri cubi di materiale
ghiaioso nella fase di prelago. L'area diventerà in questo modo una
zona di accumulo, utile per successivi svuotamenti programmati e già
finanziati, grazie ad un accordo che coinvolge diversi enti pubblici.
Successivamente,
a luglio, inizierà l'intervento di sistemazione delle briglie di
monte, che così saranno completamente adattate in modo da rallentare
il naturale trasporto di materiali solidi verso il lago. Si prevede
inoltre la realizzazione di una passerella in fondo al lago
che permetterà di attraversarlo, dando in questo modo continuità a
tutti i percorsi che si sviluppano intorno allo specchio d’acqua.
Non
solo: un'ulteriore intervento di svaso è previsto dopo l'estate, per
non danneggiare la stagione turistica di quella che è tornata negli
ultimi anni a essere una delle principali attrazione dell'area.
Questo secondo lotto prevede investimenti pari a 340 mila euro.
Hera
inoltre ha lavorato per mettere in funzione un nuovo sistema di
fognature della zona, che servirà circa 500 abitanti, oltre a un
depuratore attivo, a basso consumo energetico: coinvogliando le acque
oltre il lago, il depuratore ne garantirà la qualità.
«La
cifra di oltre mezzo milione di euro di investimenti di quest’anno
si aggiunge ai lavori fatti a giugno e ottobre 2014, nel settembre
2016 e poi ancora nel 2018,» commenta il sindaco Alessandro
Santoni ( nella foto), non nascondendo la sua
soddisfazione. «Senza contare che Hera ha investito quasi
un milione e mezzo per scongiurare il rischio che gli scarichi
sporchino le acque. Si dice sempre che si può fare meglio, ma in
questo caso per un comune come il nostro credo sia davvero
impensabile».
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