'Altrimenti non riapriremmo mai. Vacanze? Non banalità ma Pil'
"Qualche
quota di rischio va presa altrimenti non riapriremmo mai". Lo ha
detto Stefano Bonaccini, presidente dell'Emilia-Romagna e della
Conferenza delle Regioni, ospite di Omnibus su La7. "Mi pare che
dopo il 4 di maggio quando tornarono al lavoro 5 milioni di persone
la curva ha continuato a scendere, dopo la riapertura del 18 maggio
proprio in questi giorni si può fare una valutazione e si prova a
ripartire". "Discutere delle vacanze - sottolinea il
presidente - non è una banalità se guardiamo il contributo
all'intero Pil del turismo. Anzi è il cuore centrale della
discussione in questa parte della mia regione o del Paese".
"Non
può esserci ripartenza" senza il Mezzogiorno, ma il Nord
produttivo "ha bisogno di risposte veloci e dunque urgenti",
ha aggiunto rispondendo a una domanda sul botta e risposta sulla fase
2 tra il presidente di Confidustria Bonomi e il ministro
dell'Economia Gualtieri. "La fase dell'emergenza - ha spiegato
Bonaccini - quando devi chiudere perché c'è un dramma sanitario, è
più facile da far accettare ai cittadini e da spiegare. La fase
della ripartenza economica, dopo una botta e una recessione come
quella che arriverà, è più difficile perché gli interessi in
gioco sono migliaia". Il Governo "deve pensare a tutto il
Paese: non può esserci ripartenza se il Mezzogiorno non viene
portato insieme al resto del Paese. Però non si dimentichi che il
Nord, dove risiede una parte rilevante, circa la metà del Pil
italiano e la parte più produttiva, ha bisogno di risposte veloci e
dunque urgenti". (ANSA)
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