giovedì 16 aprile 2020

Mastacchi entra in Regione e l'Appennino conta su di lui

Stiamo attraversando il Mar Rosso della Pandemia, un guado al di là del quale ci aspetta, non la terra promessa, ma l'ignoto e soprattutto ci aspetta un impegno determinato per affrontare la nuova realtà che richiederà sacrifici per poter tornare a una diversa e ad una, ora inimmaginabile, 'normalità' . L'Appennino più di altre aree 'vede nero'. Sull'altare della severa selezione degli ultimi decenni ha già sacrificato molto: patrimonio industriale e artigianale e quella che era un gioiellino di qualità: l'agricoltura. Ora si chiede quale potrà essere il suo futuro. Quali potranno ancora essere i sacrifici cui sarà chiamato.
Fra le novità in cui qualcuno conta vi è l'arrivo in Consiglio Regionale di Marco Mastacchi ( nella foto) , ex sindaco di Monzuno e attuale capogruppo consiliare della lista Dimmi a Sasso Marconi, conoscitore delle problematiche dell'Appennino. Egli potrebbe essere il portatore dell'istanza montana in Regione.


In molti si aspettano una sua azione decisa a favore dell'Appennino. Come pensa di onorare tale attesa ?

Utilizzando la mia esperienza di dieci anni sindaco di Monzuno e affiancandomi ai sindaci della montagna nelle loro richieste alla Regione”.

Proprio oggi è stato presentato il progetto di ciclabile Marzabotto-Silla ed è stato notato che la stessa proposta per la valle del Setta era, ed è rimasta, una promessa.

La battaglia è ancora in corso. La Città metropolitana e la Regione erano impegnate nella progettazione. Quando fu decisa la non realizzazione della tangenziale di Vado, misi sul piatto la compensazione della perdita con il prolungamento della ciclabile, prevista nel progetto della tangenziale, fino a Sasso Marconi per collegarla con la Euro 7 della Valle del Reno”.

Il turismo inevitabilmente risentirà in modo negativo dal dramma coronavirus. L'Appennino punta sul turismo. Cosa si può fare per sostenere il settore?

Credo paradossalmente che ne potrebbe avere un vantaggio. Il turismo lento fuori dalla massa potrebbe risultare una proposta preferita e quindi segnare un incremento. Una bella camminata nei tanti percorsi che l'Appennino consente con panorami bellissimi potrebbe essere l'attrazione di questi tempi”.

La Regione imporrà nel prossimo anno proprie linee generali sulla programmazione territoriale, cui i comuni dovranno allinearsi. E' un esproprio alle prerogative comunali ?

Già in passato i piani regolatori e i piani di sviluppo dovevano sottostare alle norme regionali e metropolitane, non è pertanto un esproprio poiché anche prima le proposte comunali erano soggette alla loro approvazione. Le regole saranno molto rigide e restrittive e dovranno rispettare le regole del consumo zero di territorio e del recupero del patrimonio esistente. I comuni subiranno una diminuzioni di introiti per oneri urbanizzazione. E' un accentramento e una restrizione di possibilità per i comuni più marginali che, guarda caso, sono quelli dell'Appennino”.

La Valle del Reno ebbe un notevole sviluppo nell'800 grazie alla fortunata combinazione di una nuova statale all'avanguardia e della strada ferrata, opera straordinaria per l'epoca. Ora sembra che fra le cause del declino via sia la obsolescenza delle due strutture, Cosa ne pensa ?

E' da troppo tempo che si cerca una soluzione e troppe volte lo si è fatto in chiave ideologica e non in modo pragmatico. Da molti, troppi anni si parla di soluzione 'Porrettana' in alternativa alla bretella Reno-Setta. Lo scontro ha portato al blocco di entrambe. La stessa cosa è avvenuta nello scontro sulla soluzione 'nodo di Bologna'”.

L'Appennino aveva accolto con compiacimento la proposta di variante sud della tangenziale di Bologna. L'ipotesi è già cassata ?

Il dibattito è ancora aperto. Pur consapevoli che le risorse saranno destinate al Passante di Mezzo, continueremo la battaglia, poiché la soluzione adottata è antistorica e non risolverà completamente il problema viario che oggi affligge Bologna”.

Il mondo agricolo dell'Appennino si sente demotivato da una presenza eccessiva di ungulati, quando negli ultimi tempi si è rivelata una necessità forte di prodotti a chilometro zero. La difesa dagli animali impone costi di gestione improponibili. La Regione come può intervenire ?

Come per noi anche il mondo dei selvatici sta subendo una mutazione, l'arrivo nel nostro Appennino dei lupi per esempio sta cambiando radicalmente gli equilibri della fauna selvatica. In più occasioni è stato rilevato. Si tratterà di capire cosa avverrà con questa trasformazione. L'assessore regionale dovrà poi affrontare la nuova situazione”.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Il progetto della Val di Setta a Bassa Velocità è stato terminato e consegnato nel 2017 quindi chi doveva progettarlo il suo lavoro bene o male l'ha fatto e finito.
Mi aspettavo parole meno vuote (la battaglia è ancora in corso) onestamente per un esordio, alla fine non ci ha detto assolutamente nulla dei prossimi passi concreti che intende fare per realizzare velocemente il progetto.
Direi che partiamo proprio male purtroppo!

Anonimo ha detto...

E' insediato da due giorni, fra l'altro con le limitazioni Covid, lasciamo che comincino a lavorare prima di dire che 'partiamo male'. Sarà la sfida dopo Coronavirus che ci dirà di che pasta sono fatti TUTTI. Io ci confido su Mastacchi, daltronde peggio di quello che hanno fatto finora quelli che hanno gestito si fa fatica a pensarlo. L'Appennino in questi anni è stato non solo dimenticato, ma derubato e soffocato.

Anonimo ha detto...

Il partiamo proprio male è riferito alle idee in proposito (ammesso ne abbia per realizzare il progetto) che poteva tranquillamente esporre ad un giornalista amico che gli ha fatto una domanda precisa.
Ripeto, risposta vuota il covid19 centra nulla in questo, Mastacchi ci dica cosa farà concretamente da domani mattina, atti che può fare anche in smart working tranquillamente, ma per piacere senza affidarsi a parole vuote come nell'intervista.
Per quanto riguarda il suo punto "chi c'era prima ecc" se non ricordo male negli ultimi dieci anni qualche voce in capitolo Mastacchi l'ha avuta per (uso una frase vuota io stavolta) battere i pugni se avesse voluto.

Anonimo ha detto...

Agli anonimi 17 aprile 19.32 e 17 aprile 9.47, mi sembra che i vostri commenti più che una critica a Mastacchi, siano dettati da una antipatia preconcetta. Il fatto che nell'intervista non sia sceso nei particolari è dovuta al fatto che il suo programma l'aveva già presentato in campagna elettorale, qui mi pare che voglia solo ribadire il suo intento di muoversi a favore delle criticità appenniniche, che sono purtroppo tante, tante, tante. Fin qui la Regione non mi pare le abbia volute risolvere …. anzi. Se uno si presenta e, anche dai banchi della minoranza, prova a cambiare qualcosa ben venga, poi le critiche semmai le faremo dopo.

Anonimo ha detto...

Per l'anonimo del 17 aprile 9.47. Mastacchi da sindaco di Monzuno ha operato bene, la maggioranza dei cittadini lo dice. Quindi perchè non dovrebbe operare bene in Regione. L'hai capito da una intervista che ha cominciato male ?

Anonimo ha detto...

Curioso gli orari di pubblicazione degli ultimi post mi fa ragionevole pensare che siano stati scritti dal gestore del blog, è corretto?

Francesco Fabbriani ha detto...

Se li avessi scritti io li avrei firmati. In ogni caso, si lo vuol sapere, li condivido.