L’Ausl,
vista l’emergenza Covid-19, ha ridotto i servizi sanitari notturni
a Vergato e Vado per concentrare le energie altrove. La
risposta dei comuni: “quando c’è bisogno, noi ci siamo.
L’importante è che sia temporanea”. I sindaci scrivono
che è giusto fare qualche sacrificio ma a patto che il diritto alla
salute dei cittadini dell’Appennino venga comunque tutelato
di
Carmine Caputo
L’Ausl
ha adottato due provvedimenti che entreranno in vigore da domani,
lunedì 16 marzo e che potrebbero avere un certo impatto sui servizi
sanitari nell’Appennino bolognese: la riduzione dell'orario del
pronto soccorso dell'ospedale di Vergato, che resterà aperto dalle 8
alle 20, e la riduzione orario del servizio di Pubblica assistenza a
Vado, operativo solo dalle 6 alle 18. Lo scopo di questa
decisione è concentrare le risorse dove più servono in questo
momento, in quelle aree dove le strutture sanitarie sono in
sofferenza.
A
fronte di questa situazione Alessandro Santoni, presidente del
Distretto Socio-Sanitario dell'Appennino bolognese, ha scritto una
lettera aperta ai cittadini pubblicata su Facebook e sul sito
dell’Unione Appennino per tranquillizzare i cittadini allarmati.
«L'emergenza
sanitaria legata al coronavirus Covid-19 sta stravolgendo la vita di
tutti noi: possiamo anche dire che tutto andrà bene, ma la verità è
che non andrà bene per tutti, se non mostriamo spirito di sacrificio
e solidarietà» scrive il sindaco, in contatto con gli altri
primi cittadini dei territori coinvolti. «Alla luce di questa
situazione i vertici dell'Ausl ci chiedono un sacrificio temporaneo.
Quando c'è bisogno di dare una mano i cittadini dell'Appennino non
si tirano mai indietro e non lo faranno certo questa volta».
Fortunatamente
infatti fino ad ora il territorio dell’Appennino è stato raggiunto
da un numero di contagi piuttosto limitati, e questo è confortante.
Tuttavia Santoni ha contestualmente scritto ai vertici della Comune
di Bologna, Città metropolitana e Ausl affinché questa nuova e
temporanea riorganizzazione garantisca il livello di qualità del
servizio legato alla gestione delle emergenze in Appennino.
È
stato inoltre chiesto anche che, in questa fase emergenziale, l'Ausl
si impegni a intervenire ripristinando i servizi qualora se ne
ravvisassero le necessità, per il coronavirus o per altri motivi.
Infine si sottolinea la necessità che sia per l'ospedale di Vergato
che per il servizio di pubblica assistenza di Vado, ad emergenza
terminata, venga ripristinata la situazione strutturale e di servizio
attuale.
«Stiamo
inoltre aspettando maggiori delucidazioni sulle modalità di gestione
delle emergenze notturne a fronte di questa riorganizzazione
temporanea per garantire al continuità del servizio. Vigileremo
affinché, seppure in spirito di assoluta solidarietà, il diritto
alla salute dei cittadini dell'Appennino vengano sempre tutelato.»
conclude il sindaco. La lettera si conclude con l’invito ai
cittadini a continuare a rispettare le direttive sin qui emanate, a
non uscire di casa se non per i casi di necessità, a fare di tutto
perché il contagio in Appennino rimanga limitato e a evitare anche,
per quanto possibile, polemiche e aggressività che la situazione
tesa e la comunicazione via social network possono solo esasperare.

2 commenti:
un Pronto Soccorso a tempo è un concetto che mi strabilia e mi sconcerta e sostanzialmente mi sfugge,
farò del mio meglio per obbedire ed adattarmi, quindi cercherò di ferirmi, farmi venire una colica, un infarto, un ictus solo negli orari prescritti :-)
ci provo, ma non riesco ad adattarmi a bloccare il pensiero che insinua che tutto ciò ha poco a che fare col covid19 ma forse più con carenze croniche del personale massacrato di oneri :-(
valerio
Hai ragione Valerio, anche la terapia di attacco all'ictus era attiva solo nelle ore diurne.
Pensa che siamo tra le migliori nazioni nel campo sanitario e che la nostra regione è tra le eccellenti.
Ora è emergenza, impariamo per migliorare nella normalità che SPERIAMO MA NE SONO CERTO tornerà e ci ripagherà dei nostri e VOSTRI sacrifici.
antonio
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