domenica 15 marzo 2020

FINESTRE SULLA FILOSOFIA

di Marco Leoni


 
MATTEO SAUDINO :
La filosofia interroga la vita







Perché studiare filosofia? 
Una risposta è difficile, l'abbiamo già detto, e allora perché fare filosofia ?

La filosofia non è di nessuna utilità: tu puoi essere un grande conoscitore
del pensiero greco di Aristotele e di Platone, conoscere tutta la logica di
Aristotele, però non essere capace di dipingere la tua casa, la tua stanza,
non essere capace di farti un uovo al tegamino e neanche un caffè.
Allora a cosa serve la filosofia ? A niente, questa è l’obiezione che viene fatta ai filosofi, cioè che non ha un’utilità pratica.
Come dico sempre ai miei studenti, se adesso mi vedete barcollare, e
sono nel range degli infarti dei 40 ai 50 anni, non chiamate un filosofo per
favore, se sto per avere un infarto immediatamente chiamate un medico.
Se chiamate un filosofo è perché mi volete male, mi volete far morire per
cambiare professore di filosofia. Un filosofo non è utile per quanto
riguarda l’infarto, come per tutte le malattie fisiche, su alcune malattie di
natura psicologica ne discutiamo, ma attenzione perché gli psicologi riten-
gono la psicologia una scienza a differenza della filosofia che non lo è.
Però mi permetto di dire che non tutti i problemi che abbiamo sono da
affrontare con la psicologia o la psicoanalisi: a volte basta un amico, perché essere tristi di solito non è essere depressi ma essere intelligenti, in quanto nel mondo solo il cretino è sempre felice.
Se sei triste non è detto che tu sia depresso o malato e devi prendere
delle pastiglie o andare in cura, semplicemente stai provando a vivere.
Vivere non è facile e allora vai giù di morale e a quel punto magari Epicuro
ti soccorre, ti dà una mano come può fare Platone. Dunque Platone e
Epicuro, tengo a dirlo, non sono dei medici ma vi possono accompagnare
ad affrontare i grandi temi della vita.
Dunque praticamente la filosofia non è ingegneria, non è medicina e se cerchiamo l’utilità pratica la filosofia non ce l’ha, ma ha la bellezza di tutte le cose inutili.
Cos’è utile ? Preparare l’interrogazione di tedesco che servirà per
quando lavorerai per l’azienda italiana che fa commercio con l’azienda
tedesca e bisogna sapere bene i verbi tedeschi. E’ utile la fisica, la
matematica per fare il test di scienza sanitaria fra due anni, invece siete lì
ad ascoltare musica completamente inutile, a guardare la casa di fianco
completamente inutile o a fare filosofia.
Ma è bello, perché la maggior parte delle cose belle se ci pensate sono inutili, allora recuperando Aristotele, l’inutilità è la cosa bella della filosofia.
Quindi perché fare filosofia ? Perché è inutile, cioè mi prendo cura di
cose che non hanno un’utilità pratica, ma senza le quali la mia vita sarebbe più povera, più misera.
Dunque perché fare filosofia ? Perché c’è la bellezza del ragionare, nel
pensare, nell’interrogarmi, nel mettere dei dubbi.
Non è così utile, però io voglio chiedermi il perché delle cose, della scuola,
il perché del modello di viabilità, di consumo, della vita che facciamo,
perché mi alzo al mattino e vengo a scuola. Ve lo chiedete spesso: perché
mi devo diplomare?, provate a chiedervi il perché fate le cose. Avete l’età
per farlo, perché purtroppo a 40 – 50 anni è molto più difficile. E’
ineludibile la domanda e anche i vostri genitori se la continuano
a fare. Faccio la vita che voglio, che vorrei, sono felice ? Cosa
vorrei fare ? Però i vincoli sono maggiori per le persone adulte, invece
voi siete nell’età in cui dovete chiedervi più che mai le cose e non è inutile
è utilissimo ma è una inutile utilità se per utilità intendiamo cose
estremamente pratiche.
Allora se vi faccio la domanda: perché è un’inutile utilità, provate un
secondo a spiegarlo, perché sicuramente tutti l’avete capito.
Ma poiché la filosofia è argomentazione ed è parlare, dovete spiegarlo a
una persona che non sa nulla di filosofia e farle capire perché è un’inutile
utilità.
E dunque c’è la piacevolezza di mettere in discussione il mondo: lo si può
decostruire e ricostruire. La filosofia è destabilizzante, sapete cosa
fa la filosofia ? Mette la vita sotto esame
Ma mettere la vita sotto esame ci può portare ad avere dei dubbi che ci
fanno vivere male, ci rendono inquieti, ci paralizzano. Pensiamo al video
della canzone che ha milioni di visualizzazioni di Rovazzi – Bertè (voce
stupenda che adoro): se arrivassero gli alieni e ci togliessero la
capacità di ragionare e poi girassimo con Rovazzi senza pensieri, dunque
senza poter mettere la vita sotto esame, non è che magari vivremmo
meglio?
Perché se la filosofia è interrogare la vita, significa a un certo punto porsi
delle domande su amore, amicizie, lavoro, sull’universo, la morte, la
felicità e purtroppo molte volte le risposte non sono come noi vorremmo
che fossero. E dunque porta all’inquietudine, al disagio, alla paralisi.
Quindi, che bello vivere senza pensieri!
Invece la filosofia porta a pensare al mondo della complessità, arimetterlo
in discussione, a frammentarlo. Ma poi abbiamo la forza di ricostruire il
mondo ?
Questo è un problema della filosofia, perché se lo decostruisco poi cosa
rimane? e se rimangono dei cocci?
Maledetto, non avessi mai messo in discussione il rapporto con Tizio o
Caio, adesso l’ho messo in discussione. Non avessi mai messo in discus-
sione Dio, la scuola, mio padre, mia madre che erano perfetti e l’ho fatto
e adesso che ho messo in discussione tutto mi rimangono dei cocci. Era
meglio avere il vaso senza distruggerlo.
Dunque, mettere la vita sotto esame ha una dimensione di pericolo. Ma
quella è la cosa bella secondo me, è la filosofia.
La filosofia porta più inquietudini, porta più domande che risposte;
le risposte 2+2 fa 4 , le certezze. ragazzi e ragazze, non cercatele dai
filosofi, i filosofi non daranno mai certezze, i filosofi se sono dei buoni
filosofi vi daranno dei dubbi. Poi vedremo che Aristotele e Platone
cercheranno di costruire tutto il mondo. Ma quella è la loro visione del
mondo: Platone vi dirà che cos’è il bene, cos’è il giusto, quando un uomo
è felice, che cos’è l’anima, vi dirà che cos’è la conoscenza. Platone
risponde a tutto perché essendosi interrogato su tutto ha avuto il
desiderio, la voglia, la forza di provare a dare una risposta. Poi Aristotele
gliele cambierà. Già, e quello che verrà dopo gliele cambierà di nuovo.
La filosofia è discutere intorno a dei grandi temi che tornano ma con delle
risposte che si contaminano ma che sono sempre diverse, non sono mai
le stesse.
Dunque le domande filosofiche interrogano la vostra vita.
L’alternativa è vivere da robot (esempio nel film Blade runner), ma nel
momento in cui il robot diventa umano e i replicanti diventati simili agli
uomini devono essere uccisi perché hanno dei difetti, sviluppano la paura
di morire e riflettono sul fatto che non vogliono morire, ecco che lì c’è la
vita perché c’è la filosofia.
Blade Runner è un film estremamente filosofico: il mitico finale dove i
replicanti dicono : 'tutto quello che ho visto, che ho conosciuto tutto
ciò verrà perso come lacrime nella pioggia', il robot replicante ha
percepito che morendo tutto quello che ha vissuto e tutto ciò che lo ha
emozionato andrà perso per sempre.
E’ovviamente una dimensione di autoriflessione:
dunque interrogarsi sulla vita significa chiaramente avere
una autocoscienza.
Chiudo con gli ultimi due flash, perché fare filosofia ?
Perché interroga la tua vita, perché è inutilmente utile, perché è
piacevole ma poi perché ti insegna a pensare, attraverso la filosofia si
impara a pensare, a pensare in modo corretto non in modo aporetico
cioè commettendo degli errori logici, non in modo contraddittorio.
Ti insegna a parlare in pubblico, ti insegna ad argomentare una tua
opinione, ti insegna a pensare. Dunque è una materia ecologica, medica.
Una disciplina, perché ti insegna a stare bene nell’ambiente che ti
circonda, a provare a comprendere l’ambiente perché ti insegna ad
essere sano, è una medicina per la testa, ti aiuta ad avere una testa.
Studieremo Pitagora che ci porrà delle domande e così alleneremo la
mente, studiando Aristotele alleneremo la mente. Nell'altra classe, dove i
greci li hanno ormai lontani, stanno studiando Kant ed Hegel e si
lamentano perché sono troppo difficili, perché la complessità del loro
pensiero è elevata ma per provare a comprendere la complessità di quel
pensiero si allena a sviluppare la mente. Come quando si fa una
maratona, al termine si è soddisfatti perché quella fatica ha appagato,
così come aver scalato una montagna.
La fatica è appagante, la nostra società voyeuristica, fatta di immagini, di
consumo compulsivo, ci fa capire che tutto è a portata di un clic, ma non
tutto è acquistabile a euro 9,99, perché una testa ben fatta richiede anni
e anni di filosofia, matematica, letteratura, poesia perché altrimenti
rimane una piccola testa.
Il mondo è complesso e la piccola testa nel mondo complesso è divorata
mentre una testa più articolata e ben fatta, anche se non sarà mai
grande come la complessità della vita, è più in grado di comprenderla.

1 commento:

nonna gege^ ha detto...

Non ho mai studiato FILOSOFIA ma ne sono affascinata. A mio modo "filosofeggio" spesso e metto sotto esame non solo la vita ma anche la morte.
La filosofia non ha sicuramente una utilità pratica ma aiuta moltissimo lo spirito e in questo tempo di restrizioni e preoccupazioni rende le giornate più serene.