MATTEO SAUDINO
:
La filosofia interroga
la vita
Perché studiare filosofia?
Una risposta è difficile, l'abbiamo già
detto, e allora
perché fare filosofia ?
La
filosofia non è di nessuna utilità: tu puoi essere un grande
conoscitore
del
pensiero greco di Aristotele e di Platone, conoscere tutta la logica
di
Aristotele,
però non essere capace di dipingere la tua casa, la tua stanza,
non
essere capace di farti un uovo al tegamino e neanche un caffè.
Allora
a
cosa serve la filosofia ? A niente, questa è l’obiezione che
viene fatta ai filosofi, cioè che non ha un’utilità pratica.
Come
dico sempre ai miei studenti, se adesso mi vedete barcollare, e
sono
nel range degli infarti dei 40 ai 50 anni, non chiamate un filosofo
per
favore,
se sto per avere un infarto immediatamente chiamate un medico.
Se
chiamate un filosofo è perché mi volete male, mi volete far morire
per
cambiare
professore di filosofia. Un filosofo non è utile per quanto
riguarda
l’infarto, come per tutte le malattie fisiche, su alcune malattie
di
natura
psicologica ne discutiamo, ma attenzione perché gli psicologi riten-
gono
la psicologia una scienza a differenza della filosofia che non lo è.
Però
mi permetto di dire che non tutti i problemi che abbiamo sono da
affrontare
con la psicologia o la psicoanalisi: a
volte basta un amico, perché essere tristi di solito non è essere
depressi ma essere intelligenti, in quanto nel mondo solo il cretino
è sempre felice.
Se
sei triste non è detto che tu sia depresso o malato e devi prendere
delle
pastiglie o andare in cura, semplicemente stai provando a vivere.
Vivere
non è facile e allora vai giù di morale e a quel punto magari
Epicuro
ti
soccorre, ti dà una mano come può fare Platone. Dunque Platone e
Epicuro,
tengo a dirlo, non sono dei medici ma vi possono accompagnare
ad
affrontare i grandi temi della vita.
Dunque
praticamente la filosofia non è ingegneria, non è medicina e se
cerchiamo l’utilità pratica la filosofia non ce l’ha,
ma ha la bellezza di tutte le cose inutili.
Cos’è
utile ? Preparare l’interrogazione di tedesco che servirà per
quando
lavorerai per l’azienda italiana che fa commercio con l’azienda
tedesca
e bisogna sapere bene i verbi tedeschi. E’ utile la fisica, la
matematica
per fare il test di scienza sanitaria fra due anni, invece siete lì
ad
ascoltare musica completamente inutile, a guardare la casa di fianco
completamente
inutile o a fare filosofia.
Ma
è bello, perché la maggior parte delle cose belle se ci pensate
sono inutili,
allora recuperando
Aristotele, l’inutilità è la cosa bella della
filosofia.
Quindi
perché fare filosofia ? Perché è inutile, cioè mi prendo cura
di
cose
che non hanno un’utilità pratica, ma
senza le quali la mia vita sarebbe più povera, più misera.
Dunque
perché fare filosofia ? Perché c’è la bellezza del ragionare,
nel
pensare,
nell’interrogarmi, nel mettere dei dubbi.
Non
è così utile, però io voglio chiedermi il perché delle cose,
della scuola,
il
perché del modello di viabilità, di consumo, della vita che
facciamo,
perché
mi alzo al mattino e vengo a scuola. Ve lo chiedete spesso: perché
mi
devo diplomare?, provate a chiedervi il perché fate le cose. Avete
l’età
per
farlo, perché purtroppo a 40 – 50 anni è molto più difficile.
E’
ineludibile
la domanda e anche i vostri genitori se la continuano
a
fare. Faccio la vita che voglio, che vorrei, sono felice ? Cosa
vorrei
fare ? Però i vincoli sono maggiori per le persone adulte, invece
voi
siete nell’età in cui dovete chiedervi più che mai le cose e non
è inutile
è
utilissimo ma è una inutile utilità se per utilità
intendiamo cose
estremamente
pratiche.
Allora
se vi faccio la domanda: perché è un’inutile utilità, provate un
secondo
a spiegarlo, perché sicuramente tutti l’avete capito.
Ma
poiché la filosofia è argomentazione ed è parlare, dovete
spiegarlo a
una
persona che non sa nulla di filosofia e farle capire perché è
un’inutile
utilità.
E
dunque c’è la piacevolezza di mettere in discussione il mondo: lo
si può
decostruire
e ricostruire. La filosofia è destabilizzante,
sapete cosa
fa
la filosofia ? Mette la vita sotto esame
Ma
mettere la vita sotto esame ci può portare ad avere dei dubbi che ci
fanno
vivere male, ci rendono inquieti, ci paralizzano. Pensiamo al video
della
canzone che ha milioni di visualizzazioni di Rovazzi – Bertè (voce
stupenda
che adoro): se arrivassero gli alieni e ci togliessero la
capacità
di ragionare e poi girassimo con Rovazzi senza pensieri, dunque
senza
poter mettere la vita sotto esame, non è che magari vivremmo
meglio?
Perché
se la filosofia è interrogare la vita, significa a un certo punto
porsi
delle
domande su amore, amicizie, lavoro, sull’universo, la morte, la
felicità
e purtroppo molte volte le risposte non sono come noi vorremmo
che
fossero. E dunque porta all’inquietudine, al disagio, alla
paralisi.
Quindi,
che bello vivere senza pensieri!
Invece
la filosofia porta a pensare al mondo della complessità, arimetterlo
in
discussione, a frammentarlo. Ma poi abbiamo la forza di ricostruire
il
mondo
?
Questo
è un problema della filosofia, perché se lo decostruisco poi cosa
rimane?
e se rimangono dei cocci?
Maledetto,
non avessi mai messo in discussione il rapporto con Tizio o
Caio,
adesso l’ho messo in discussione. Non avessi mai messo in discus-
sione
Dio, la scuola, mio padre, mia madre che erano perfetti e l’ho
fatto
e
adesso che ho messo in discussione tutto mi rimangono dei cocci. Era
meglio
avere il vaso senza distruggerlo.
Dunque,
mettere la vita sotto esame ha una dimensione di pericolo. Ma
quella
è la cosa bella secondo me, è la filosofia.
La
filosofia porta più inquietudini, porta più domande che risposte;
le
risposte 2+2 fa 4 , le certezze. ragazzi e ragazze, non cercatele dai
filosofi,
i filosofi non daranno mai certezze, i filosofi se sono dei buoni
filosofi
vi daranno dei dubbi. Poi vedremo che Aristotele e Platone
cercheranno
di costruire tutto il mondo. Ma quella è la loro visione del
mondo:
Platone vi dirà che cos’è il bene, cos’è il giusto, quando un
uomo
è
felice, che cos’è l’anima, vi dirà che cos’è la conoscenza.
Platone
risponde
a tutto perché essendosi interrogato su tutto ha avuto il
desiderio,
la voglia, la forza di provare a dare una risposta. Poi Aristotele
gliele
cambierà. Già, e quello che verrà dopo gliele cambierà di nuovo.
La
filosofia è discutere intorno a dei grandi temi che tornano ma con
delle
risposte
che si contaminano ma che sono sempre diverse, non sono mai
le
stesse.
Dunque
le domande filosofiche interrogano la vostra vita.
L’alternativa
è vivere da robot (esempio nel film Blade runner), ma nel
momento
in cui il robot diventa umano e i replicanti diventati simili agli
uomini
devono essere uccisi perché hanno dei difetti, sviluppano la paura
di
morire e riflettono sul fatto che non vogliono morire, ecco che lì
c’è la
vita
perché c’è la filosofia.
Blade
Runner è un film estremamente filosofico: il mitico finale dove i
replicanti
dicono : 'tutto quello che ho visto, che ho conosciuto tutto
ciò
verrà perso come lacrime nella pioggia', il robot replicante ha
percepito
che morendo tutto quello che ha vissuto e tutto ciò che lo ha
emozionato
andrà perso per sempre.
E’ovviamente
una dimensione di autoriflessione:
dunque
interrogarsi sulla vita significa chiaramente avere
una
autocoscienza.
Chiudo
con gli ultimi due flash, perché fare filosofia ?
Perché
interroga la tua vita, perché è inutilmente utile, perché è
piacevole
ma poi perché ti insegna a pensare, attraverso la filosofia si
impara
a pensare, a pensare in modo corretto non in modo aporetico
cioè
commettendo degli errori logici, non in modo contraddittorio.
Ti
insegna a parlare in pubblico, ti insegna ad argomentare una tua
opinione,
ti insegna a pensare. Dunque è una materia ecologica, medica.
Una
disciplina, perché ti insegna a stare bene nell’ambiente che ti
circonda,
a provare a comprendere l’ambiente perché ti insegna ad
Studieremo
Pitagora che ci porrà delle domande e così alleneremo la
mente,
studiando Aristotele alleneremo la mente. Nell'altra classe, dove i
greci
li hanno ormai lontani, stanno studiando Kant ed Hegel e si
lamentano
perché sono troppo difficili, perché la complessità del loro
pensiero
è elevata ma per provare a comprendere la complessità di quel
pensiero
si allena a sviluppare la mente. Come quando si fa una
maratona,
al termine si è soddisfatti perché quella fatica ha appagato,
così
come aver scalato una montagna.
La
fatica è appagante, la nostra società voyeuristica, fatta di
immagini, di
consumo
compulsivo, ci fa capire che tutto è a portata di un clic, ma non
tutto
è acquistabile a euro 9,99, perché una testa ben fatta richiede
anni
e
anni di filosofia, matematica, letteratura, poesia perché altrimenti
rimane
una piccola testa.
Il
mondo è complesso e la piccola testa nel mondo complesso è divorata
mentre
una testa più articolata e ben fatta, anche se non sarà mai
grande
come la complessità della vita, è più in grado di comprenderla.

1 commento:
Non ho mai studiato FILOSOFIA ma ne sono affascinata. A mio modo "filosofeggio" spesso e metto sotto esame non solo la vita ma anche la morte.
La filosofia non ha sicuramente una utilità pratica ma aiuta moltissimo lo spirito e in questo tempo di restrizioni e preoccupazioni rende le giornate più serene.
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