Mercoledì
scorso, 28 agosto, è rientrata, accanto all’Immagine della Beata Vergine
del Sasso, l'antica campana che era stata temporaneamente collocata
nella chiesa di Castello.
E’
la campana della Madonna che nel 1605 il rettore del santuario
della Rupe, don Bettino Bettini, fece porre nella grotta - santuario dove era custodita l'immigine venerata fin dal '200 della Beata Vergine
del Sasso.
Dopo
la costruzione della nuova chiesa in Borgo, nella prima metà
dell'800, le 4 campane della vecchia chiesa parrocchiale in Castello
vennero trasferite nel nuovo tempio della Madonna, divenuto
santuario, mentre la campanella che ha suonato tante volte e ha
richiamato tanti fedeli là sotto la Rupe, venne traslocata in alto,
nella chiesa sulla collina dove è rimasta fino ad oggi.
Le
campane attualmente sulla torre campanaria del Borgo sono 4: due frutto di una
fusione del 1739 e due del 1820. Il duetto più giovane rimpiazzò
probabilmente quelle requisite dall'esercito napoleonico per fonderle
e realizzare 'cannoni', che sarebbero serviti a equipaggiare le
armate di Napoleone.
La chiesa di Castello fu fino al 1881 sede parrocchiale. La torre campanaria del santuario fu terminata nel 1888 e vi furono trasferite le campane che si trovavano ancora in Castello, dove fu invece posta la campanelle della Rupe.
Il passaggio della guerra ha risparmiato i due campanili mentre ha causato la completa distruzione del Santuario. Tra loro fu ricostruito l’attuale edificio religioso.
Una storia più dettagliata dei due campanili è contenuta nel volume ‘Un antico Santuario del bolognese. La Madonna del Sasso (1283-1983)’ di Fanti, Martelli, Tassinari Clò, Zanini. Tamari Editore.
La parrocchia, nell'occasione del nuovo trasferimento nel Borgo della campana, ha voluto ringraziare sentitamente la famiglia Morara, proprietaria della chiesa di Castello, che, prima di consegnare l’edificio ai nuovi proprietari, si è attivata perché la campana della Beata Vergine tornasse ad accompagnare e servire la sua Madonna.